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Arte, un business per 2 mila imprese lombarde e 13 mila italiane con 240 milioni di affari

Dagli strumenti di Cremona alle gallerie d’arte di Milano, dagli antiquari di Genova alle creazioni artistiche di Firenze e Roma, dal commercio di belle arti a Napoli alla gestione di luoghi storici di Brescia. Nei settori legati all’arte, secondo i dati della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi al primo trimestre 2018, in Italia prima è Roma con 1.228 imprese, seguita da Milano con 876, Torino con 554, Firenze con 520, Napoli con 508. Seguono Venezia con 387, Brescia con 279, Bologna con 276, Perugia con 249, Genova con 245, Cremona con 230, Bergamo con 225, Bari con 207. Crescono Firenze (+4% in un anno) e Roma, Napoli e Cremona (+3% in un anno). Sono 2275 le imprese in Lombardia su circa 13 mila in Italia. Milano insieme a Monza Brianza e Lodi supera le mille imprese. In Italia lavorano circa 35 mila addetti nel settore, di cui circa 4 mila a Roma e circa 3 mila a Venezia, Milano e Firenze. Per business annuale, su un totale nazionale di 1,3 miliardi, prima Roma con 255 milioni, poi Milano con 190 milioni, Venezia con 118 milioni, Firenze con 112 milioni. Sopra i 60 milioni anche Palermo e Torino. Pari a 240 milioni il business lombardo.

Ha dichiarato Marco Dettori, presidente di Camera Arbitrale, azienda speciale della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi: “L’arte rappresenta una forma di investimento in un Paese come il nostro in cui la creatività e il buon gusto riescono a caratterizzare molti settori dell’economia, a partire da moda e design. Camera Arbitrale propone, unica in Italia, un servizio per risolvere le controversie nel settore. La richiesta crescente di casi che ci vengono affidati mostra un interesse che ci aspettiamo continuerà a crescere”.

In due anni oltre trenta casi di liti sull’arte

Nei numeri della Camera Arbitrale di Milano, azienda speciale della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, per la prima volta tra i risultati del periodo 2015-2017: su un totale di 935 mediazioni analizzate, (procedimenti chiusi, 2015-2017), in 32 è presente l’”elemento artistico”. Di queste, il 25% proviene dall’ambito locazioni, il 22% dalle successioni ereditarie, il 19% dai diritti reali, il 16% dalle divisioni, il 6% dai contratti finanziari, il 3% dalla diffamazione a mezzo stampa, dalla compravendita di mobili/immobili e da categorie residuali. Sempre più importante in questo ambito è la categoria delle successioni ereditarie, sia perché esse contengono spesso l’elemento arte in quanto oggetto (quadri, sculture, fotografie e beni da collezione), sia perché in esse emerge la problematica del passaggio generazionale delle collezioni d’arte. Il numero dei casi affrontati da ADR Arte è aumentato del 13% tra il 2016 e il 2017. La percentuale di accordi raggiunti, calcolata sul totale delle domande di mediazione ADR Arte ricevute, è del 28%, superiore alla percentuale di accordo raggiunti normalmente in mediazione (21% nel 2016). Diversamente, la percentuale di accordi raggiunti qualora le parti abbiano deciso di intraprendere definitivamente il percorso di mediazione dopo il primo incontro, è dell’82% (rispetto alla media generale del 70% nel 2016).

ADR Arte è l’unico servizio italiano per la risoluzione alternativa di controversie in ambito arte e beni culturali.

I primati nell’arte. Primato per gli strumenti musicali a Cremona col 74% di tutte le imprese artistiche del territorio. Maggiore concentrazione di gallerie d’arte a Milano (28% del settore artistico milanese), prima anche per collezionismo come impresa (5%) e per case d’asta (3,3%, dato doppio rispetto a 1,5% nazionale). Gallerie d’arte concentrate anche a Bologna (24%) e Perugia (22%). Venezia si distingue per vendita di oggetti artigianali con quasi la metà delle imprese del territorio. Napoli per il commercio di articoli di belle arti col 4% e per la gestione di strutture creative (11%). Antiquari a Genova (23%). Creazioni artistiche a Firenze (54%), Bergamo (52%) e Roma (44%). A Bari si distinguono le biblioteche come impresa (4% rispetto al 2% nazionale). A Salerno i musei privati (4%). A Brescia la gestione di luoghi storici (3% contro 1,2% italiano).

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