Il digital marketing fa bene alla profittabilità: lo rivela un’analisi delle principali aziende globali
LEWIS, agenzia di comunicazione e consulenza marketing globale, presenta il Global Marketing Engagement IndexÔ 2019. Lo studio ha rivelato un chiaro legame fra un livello avanzato di marketing engagement e le performance sui profitti. L’agenzia ha analizzato le prime 300 aziende della classifica Forbes Global 2000, utilizzando una metodologia proprietaria (LEWIS MET).
Lo studio ha individuato un divario significativo fra i margini e la profittabilità delle aziende con un basso punteggio rispetto a quelle realtà che, invece, hanno ottenuto un punteggio più elevato all’interno del MET. In media, i brand con prestazioni migliori hanno superato gli altri di circa 5 punti. Nell’intero campione analizzato il margine è risultato in media del 12,7%, che vuol dire profitti per circa 6,9 miliardi di dollari fra le 300 aziende top a livello globale. La top ten delle aziende coinvolte ha mostrato un margine medio del 17,4% e profitti pari a circa 14,4 miliardi di dollari, mentre gli ultimi dieci brand in classifica hanno raggiunto un margine medio di 8,8% e profitti pari a 4,4 miliardi.
Le aziende più performanti (secondo Forbes) sono quelle che credono maggiormente nel digital marketing, negli earned e nei social media. Le aziende più vecchie hanno superato quelle più giovani in generale, ma queste ultime hanno ottenuto punteggi migliori nel marketing digitale e nell’ottimizzazione dei siti web.
“Il tasso di cambiamento offre ai brand opportunità di crescita. In poche parole, le aziende che sono disposte a innovare nel marketing ottengono risultati migliori in termini di profitto”, ha dichiarato Giles Peddy, Senior Vice President, LEWIS.
Risultati principali:
- L’azienda #1 nel LEWIS Global Marketing Engagement Index: IBM
- Le aziende americane ed EMEA hanno superato quelle dell’area Asia-Pacifico
- Più grande è l’azienda, più è lenta a rispondere alle richieste di informazioni, soprattutto via mail o tramite social, ma le aziende più datate registrano migliori tassi di risposta alle richieste di informazioni via telefono, mail e social
- L’implementazione e l’uso di strumenti di automazione (come i chatbot) sono ancora piuttosto bassi, nonostante i lunghi tempi di risposta sugli altri canali
- Il 57% dei top 300 brand non fa uso di paid ads per specifiche campagne informative di marketing che indirizzino il traffico web
- Un terzo delle aziende non usa sul proprio sito web video o conversioni personalizzate
- Circa la metà dei 300 brand analizzati non sembra utilizzare piattaforme di automation marketing.