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Economia/Imprese

I territori d’eccellenza italiani

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Un arcipelago delle eccellenze territoriali, con più di 1,3 milioni di imprese attive, circa il 26 per cento delle imprese italiane. E' quello individuato dal Censis, che ha stimato una produzione pari a 377,7 miliardi di euro nel 2007

Esiste in Italia un arcipelago delle eccellenze territoriali, individuato dal Censis, che rappresenta una componente fondamentale del sistema Paese. Con più di 1,3 milioni di imprese attive (il 26% delle imprese italiane), di cui oltre 200 mila manifatturiere (il 31,3% del totale), queste eccellenze vantano una produzione pari a 377,7 miliardi di euro (dato 2007), ovvero il 24,6% del Pil nazionale, e un Pil per abitante di 26.200 euro rispetto a una media nazionale di 25.900. I comprensori annoverano 71 territori produttivi industriali e 65 aree dell’accoglienza e del turismo, per complessivi 1.759 comuni, con una popolazione di 14,6 milioni di abitanti. A questi si aggiungono 25 poli dell’innovazione e della logistica.

Da segnalare le «aristocrazie territoriali» che, combinando vocazioni complesse (sia produttiva che turistico-ambientale), sono la testimonianza di come il territorio, se valorizzato alla massima espressione nelle sue plurime qualità, può costituire un eccezionale motore di sviluppo.

Pur rappresentando solo l’1,4% dei comuni italiani, le aristocrazie territoriali contribuiscono per il 2,1% alla creazione del Pil nazionale e presentano una spiccata dinamicità imprenditoriale (97,3 imprese attive ogni 1.000 abitanti) e un Pil pro-capite superiore del 28,2% a quello medio nazionale.

Gli elementi che contraddistinguono questi territori sono: l’essere un contesto connotato da solide caratterizzazioni produttive, culturali, ambientali o turistiche; l’avere un’immagine consolidata; aver registrato negli ultimi anni importanti fenomeni di crescita sotto il profilo relazionale e produttivo.

Per quasi l’80% dei testimoni privilegiati sentiti da Censis, il territorio uscirà bene dall’attuale congiuntura. La strada per favorire il successo della propria area, prima ancora della relazionalità con altri territori (indicata dal 10,4% del campione) o della salvaguardia del patrimonio di risorse ambientali e culturali (12,1%), o ancora dell’incremento dell’efficienza (11,5%), è per il 62,6% degli intervistati la capacità di innovare, vero brand pivot dell’eccellenza.