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Economia/Imprese

La carriera dei Business Angels

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Federico Moro e Lorenza Papoccia raccontano a Business&Gentlemen la loro esperienza come Business Angel. Si conclude con la loro testimonianza il viaggio di B&G alla scoperta di questi moderni "angeli custodi" del mondo del business

Speciale Business Angel – Parte terza

Business Angel, Federico Moro
È stato promotore di un progetto innovativo cresciuto grazie all’apporto di due business angels, e oggi, a distanza di quattro anni dall’inizio della sua avventura imprenditoriale sta entrando nel mondo dei BA, sta osservando e conoscendo iniziative nuove dove, eventualmente, investire. Federico Moro, ingegnere informatico e Master of Science in Computer Science alla University of Illinois, ha avviato nel 2005 il progetto KHAMSA, operante nel settore dell’Information e Communication Security, per il quale ha ricevuto il premio speciale della Business Competition Start-Cup, ottenendo l’incubazione presso il Politecnico di Milano e l’Università della Svizzera Italiana. Attualmente KHAMSA si avvale di 20 collaboratori, fra dipendenti, consulenti ed outsourcers, con uffici in Lugano e Milano. Dopo un investimento di Venture Capital (2008) il gruppo è controllato al 66% dai fondatori e al 34% dai soci di capitale di rischio, e Moro ricopre il ruolo di CEO, occupandosi attivamente di business development. “Il progetto è stato incubato dal Politecnico di Milano e dell’Università della Svizzera Italiana nel 2005 – racconta Federico Moro -, abbiamo lavorato molto e nel 2008 abbiamo trovato degli investitori che ci hanno permesso di crescere ulteriormente. Il mio obiettivo è portare KHAMSA al successo attraverso un ambiente operativo che sia appagante per chi lavora e profittevole per gli azionisti”. Al momento Moro non investe capitali in altri progetti ma è ben attento ad alcune iniziative in corso. “Ho iniziato la mia attività imprenditoriale partendo da uno start up universitario e devo ringraziare due business angels per avermi aiutato nell’avviare l’attività – prosegue l’ingegnere -. Credo fortemente nella figura dei BA anche se noto, ancora, una certa diffidenza da parte dell’imprenditore che tende a vedere l’investitore come qualcuno che entra con l’obiettivo di portare via l’azienda e questo naturalmente è falso perché l’obiettivo del BA è di portare conoscenze e risorse in cambio di una partecipazione che è sempre di minoranza. Nel 99% dei casi si portano capitali, altri portano esperienza e apertura su alcuni network. In questo momento io non sono un investitore di capitali ma sto lavorando per cercare di avvicinare le aziende al mondo del capitale di rischio”.Un passaggio importante, da definire sin dall’inizio, resta per Moro la exit strategy: “In fase di accordi è importantissimo chiarire quale sarà la strategia di uscita del BA. La scelta, naturalmente, dovrà essere condivisa dall’imprenditore”.

Business Angel, Lorenza Papoccia
Affrontare il rischio con consapevolezza e attenzione e vedere ciascun cambiamento come una vera e propria opportunità di crescita. Cavalcando questo duplice spirito, Lorenza Capoccia, attualmente Amministratore Delegato Cartomac (Paper Converting Machinery) e Presidente di ASSIDAI, Fondo per l’integrazione di prestazioni medico-sanitarie e Team leader del Progetto BIM (Business Innovation Manager), ha da poco iniziato la sua avventura nei panni di business angel, dopo aver lavorato per vent’anni nel settore industriale in ruoli diversificati di crescente responsabilità. “Per diventare BA bisogna avere una visione del business a 360 gradi – spiega Lorenza Capoccia -. Personalmente in questi anni ho toccato con mano tutti i ruoli aziendali. Per investire in un progetto nuovo bisogna prima di tutto scegliere un’attività valutandone bene il potenziale e questa è una capacità che si acquisisce con l’esperienza e la conoscenza. Bisogna avere curiosità verso il cambiamento, vedendolo come un’opportunità. Il rischio va valutato analizzando gli asset del progetto che spesso non sono tangibili ma percepibili in base all’esperienza manageriale e imprenditoriale. Non solo, bisogna valutare bene chi sta proponendo il progetto”. Prima di impostare il percorso ciascun BA, spiega Capoccia, “dovrebbe crearsi più alternative per arrivare ad avere un margine sicuro e positivo di successo. Non solo, se si parla di progetto innovativo e non solo dell’aggiornamento del prodotto è importante la composizione del team in cui devono esistere figure specifiche”. Lorenza Capoccia ha iniziato la sua avventura di business angel recentemente: “Negli anni scorsi ho lavorato come dirigente, portando prodotti nuovi e innovazione ed esperienza internazionale ma non ho mai investito capitali miei. Cosa che invece sto iniziando a fare, soprattutto verso attività di Spin Off universitari. Al momento siamo nella fase di consolidamento del team”.

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