L’80% delle imprese investe in sostenibilità nonostante la crisi
Cresce l'attenzione delle piccole e medie imprese sui temi della responsabilità di impresa, dell'ambiente e del sociale. Oltre l'80 per cento delle imprese italiane dichiara di investire nella sostenibilità nonostante la crisi
Più dell’80 per cento delle imprese italiane dichiara di investire nella sostenibilità nonostante la crisi. E anche le Pmi si mostrano più attente ai temi della responsabilità di impresa, dell’ambiente e del sociale. Lo rivela una ricerca condotta da DNV e Università Bocconi, che ha coinvolto circa 7 mila imprese nel mondo, di cui oltre 2 mila italiane. Nel dettaglio, si legge, l’80 per cento delle imprese italiane ritengono che la sostenibilità sia parte integrante della strategia aziendale anche e soprattutto alla luce dell’attuale congiuntura economica. L’85 per cento dei manager intervistati, infatti, dice di mantenere costanti i livelli di investimento effettuati (circa il 70 per cento) e, in alcuni casi, di incrementarli (15 per cento). Spicca il dato relativo alla volontà delle piccole imprese di incrementare i livelli di investimento in questo ambito (26 per cento contro una media del 15 per cento). L’attenzione alla sostenibilità, dunque, non è più solo patrimonio delle grandi aziende. Anzi. Sono sorprendentemente gli operatori delle micro e piccole imprese del centro-sud Italia a dichiarare un livello di conoscenza dei temi della sostenibilità comparabile a quello delle imprese di maggiori dimensioni, già da tempo impegnate su questo fronte.
Più della metà degli intervistati, continua la ricerca DNV e Bocconi, dichiara di avere implementato azioni volte a una migliore gestione della Sicurezza sul Lavoro. Questa visione interna della sostenibilità, centrata sulle risorse umane, è un dato in controtendenza rispetto al resto del mondo. Circa il 55 per cento del campione, inoltre, spiega di essersi dotato di un sistema di gestione ambientale; tale pratica sembra essere più diffusa nel Centro-Sud (oltre il 60 per cento) rispetto al Nord (circa il 50 per cento). E l’attenzione alla sostenibilità produce anche effetti positivi sulle imprese: il 41 per cento del campione ne riconosce i benefici, mentre solo il 12 per cento dichiara di non aver riscontrato alcun vantaggio significativo. Ancora una volta sono le piccole e micro imprese a confermare che comportamenti responsabili e strategie di sostenibilità sono un importante fattore di competitività. Ovviamente, sottolinea l’indagine, il presente scenario economico pesa fortemente sulle scelte strategiche aziendali. Riduzione dei costi e incremento dei ricavi permangono come elementi di sopravvivenza per le aziende. Ma il futuro vede una sempre maggiore attenzione ai temi dell’efficienza energetica e della riduzione dell’impronta ecologica, con un incremento medio degli investimenti del 10 per cento nei prossimi tre anni.
In questo senso la certificazione di sistemi di gestione per l’ambiente, l’etica e la sicurezza si confermano strumenti importanti per il management delle imprese italiane. Oltre il 55 per cento degli intervistati dichiara di utilizzare la certificazione come elemento di garanzia verso il mercato del proprio impegno. Confrontando invece i risultati italiani con il campione internazionale, emerge una maggiore diffidenza dei manager italiani sul reale interesse dell’opinione pubblica nei confronti di questi temi. Infatti, il 43 per cento degli intervistati in Italia (contro meno del 30 per cento all’estero) ritiene che la sostenibilità sia percepita al di fuori dell’impresa come uno strumento finalizzato al miglioramento dell’immagine aziendale o addirittura, nel 20 per cento dei casi, un puro costo (meno del 10 per cento all’estero). E’ interessare notare come i recenti avvenimenti alla base della crisi economica abbiano influenzato i risultati dell’indagine: di particolare rilevanza il dato dell’America del nord che, sconvolta da scandali societari prima e successivamente dalla crisi economica, ritiene fondamentale l’introduzione e l’implementazione di codici di condotta (oltre il 60 per cento).
“Ad oggi la sostenibilità è un tema di interesse principalmente per la grande impresa. Il nostro obiettivo è stato quello di sondare il grado di conoscenza e di interesse delle Piccole e Medie imprese che, tra l’altro, costituiscono l’ossatura primaria del nostro Sistema Paese. Abbiamo riscontrato un crescente interesse delle Pmi verso questa tematica”, commenta Renato Grottola, Market & Services Director DNV Business Assurance. “Le imprese di piccole e medie dimensioni sono attivamente e volontariamente coinvolte nelle aree della sostenibilità. Sebbene esse presentino caratteristiche intrinseche che le rendono differenti rispetto alle grandi imprese, la ricerca mostra come siano proprio le Pmi a farsi portavoci attive di una visione strategica della CR, considerandola parte integrante dei core value su cui puntare nella formulazione delle proprie strategie, siano esse esplicite o implicite, per cui si può parlare anche di sunk CR”, aggiunge Francesco Perrini, SIF Chair of Social Entrepreneurship e direttore della CSR Unit dell’Università Bocconi.