Sport marketing, la nuova frontiera è il football americano
Dai fasti degli Anni Ottanta al declino, fino alla rinascita di questi ultimi tempi. Il ritorno in tv, la finale scudetto a Milano e un bestseller mondiale scritto da Grisham: uno sport di grande spettacolo tenta il ritorno nel palcoscenico dei grandi e alcuni sponsor come Buitoni, Doctor Glass e Giglio hanno già creduto
La nuova frontiera dello sport marketing? E’ il football americano. Se fossimo in Borsa, sarebbe come puntare su un titolo azionario sconosciuto e che potrebbe fare il botto. Roba da addetti ai lavori, da cacciatori di nuovi “oceani blu” del marketing nel mondo dello sport. Negli ultimi anni l’Italia ha visto nascere e crescere il fenomeno del rugby, un’operazione da manuale tenuto conto che solo pochi anni fa era una nicchia per eletti.
Ora tv, giornali e new media non possono fare a meno di parlare della palla ovale, soprattutto grazie al buon lavoro di comunicazione fatto sulla Nazionale e grazie all’ingresso di sponsor importanti. Ma in Italia c’è un’altra palla ovale che sta lentamente risalendo la china per tornare agli antichi splendori ed è del quella del football Usa. Cerchiamo di riepilogare.
I fasti e il declino
Dopo i fasti degli anni Ottanta con ampi spazi sulle tv nazionali e poi sul satellite c’è stato il lento declino nel corso degli Anni Novanta. L’abbandono progressivo degli sponsor, qualche guaio di troppo a livello federale hanno gettato il football nel limbo con il crollo totale nel 2000 a seguito del commissariamento della federazione Fiaf dal Coni, causa situazioni debitorie pregresse. Da allora il movimento è ripartito praticamente da zero e ha cercato di andare avanti ricostituendosi all’interno della Nfl i, associazione sportiva privata che ha gestito i campionati successivi. Il football è tornato lentamente a crescere soprattutto promuovendosi con i settori giovanili, ma molte cose continuavano a non funzionare, anche in mancanza di un progetto di comunicazione adeguato per il rilancio di questo sport.
La rivoluzione
La svolta è arrivata nel 2007 quando le società maggiori hanno deciso di cambiare rotta riunendosi in una lega autonoma, la IFL – Italian Football League, con l’obiettivo di costruire un progetto d’eccellenza, con un piano di comunicazione mirato e di riportare progressivamente il football ai livelli di un tempo, compreso il ritorno nel Coni. Questo ha provocato una rottura del movimento e una reazione a catena anche nel mondo delle società minori. Una sorta di rivoluzione in cui si è cercato di trovare un contenitore comune che potesse fare da collante per tutti i team, grandi e piccoli. Da qui è nata l’opportunità di ripescare la Fidaf, federazione di football nata in Sicilia dopo il commissariamento della Fiaf. La Fidaf era limitata territorialmente alla sola regione siciliana ma aveva attivato tutte le procedure per essere rispettosa dei parametri del Coni. Gli mancava, sostanzialmente la possibilità di vantare un’attività agonistica in tutta Italia.
Il ritorno nel Coni
Con l’adesione delle squadre della lega IFL al progetto Fidaf, la federazione ha potuto raggiungere i requisiti necessari per bussare nuovamente alla porta del Coni e tentare il rientro. Due anni fa è arrivato un primo riconoscimento con l’ingresso all’interno dell’Osservatorio Coni, una sorta di limbo della durata di 2 anni dopo i quali, verifi cato che le attività sono tutte nei parametri, ci sarà il ritorno uffi ciale nel Coni. E il termine è ormai alle porte.
Il caso Grisham, dal bestseller al film
Un primo grande successo per il nuovo corso del football è arrivato nel 2008 con l’uscita negli Usa e in Italia del libro “Il professionista” del celebre scrittore John Grisham. Un best seller oggi tradotto in tutto il mondo che parla proprio del football americano in Italia visto con gli occhi di un quarterback americano. La morale del libro? La vera anima del football è in posti come l’Italia dove si gioca per passione, dove lo sport non è “macchiato” dal denaro e dai grandi interessi. Adesso negli Usa è in corso il progetto di realizzare un fi lm dedicato a questo libro e pare che sia già stato identifi cato l’attore protagonista, il biondo e muscoloso Matthew McConaughey. Se tutto andrà come previsto il fi lm sarà realizzato tra il 2010 e il 2011 e poi, ovviamente, approderà anche in Italia.
Il ritorno anche sui Media
In questi ultimi tre anni IFL e Fidaf hanno cercato di lavorare su un progetto di comunicazione integrata. A singhiozzo il football è tornato anche sui giornali nazionali con Gazzetta, Corriere dello Sport, Qn, Sport Week e altri magazine che gli danno visibilità ancora a fasi alterne. Ma l’interesse è crescente anche perché, nel frattempo, il football è tornato in tv. Il ritorno in tv Da quest’anno Rai Sport Più e Sport Italia, sul circuito Sky, ospitano ogni settimana una trasmissione televisiva dedicata alla serie A-IFL. La produzione delle immagini è realizzata direttamente dalla lega e dalla federazione e il “pacchetto video” viene anche proposto territorialmente sulle tv locali in collegamento alle società sportive delle varie città.
La forza di internet
Uno punto forte del football è il web. Negli anni di oblio mediatico il football ha saputo sviluppare tutta una serie di canali di visibilità grazie a internet. Sul web il popolo del football si ritrova e partecipa postando in tutta Italia, video, fotografi e, articoli. I siti di riferimento sono quello della lega e quello federale, ma poi c’è tutto il mondo dei siti delle varie società e l’universo di blog, community, social network. Inoltre Repubblica. it dal 2010 dedica ogni settimana un ampio servizio dedicato a tutti i risultati delle varie giornate.
L’Italian Super Bowl
Con il nuovo corso del football ha trovato nuovo splendore anche la fi nalissima scudetto, l’Italian Super Bowl. La lega IFL è riuscita nel 2008 e nel 2009 a portare il football sul grande palcoscenico della riviera romagnola, prima a Cattolica e poi a Milano Marittima ottenendo un interesse crescente anche da parte del pubblico non appassionato. Quest’anno l’Italian Super Bowl si terrà a Milano, piazza di primo piano della comunicazione nazionale e le istituzioni del territorio hanno già aderito al progetto.
Lo spettacolo
Altro punto di forza del football americano è la grande spettacolarità dello sport. Lanci, corse, intercetti, scontri: le immagini sono sempre straordinarie e chi lentamente ci si avvicina, se ne appassiona. E poi ci sono tutte le attività di contorno perché una partita di football è uno spettacolo nello spettacolo, con cheerleader, musica, gadget e molto altro.
Il movimento
Con la ruota che gira anche il movimento sta tornando a crescere e conta oggi oltre 4mila tesserati in tutta Italia, in costante incremento. Al di là delle società maggiori presenti in serie A, con quattro team impegnati anche nelle competizioni europee, ci sono società praticamente in ogni città italiana, poi ci sono i campionati giovanili e il circuito del fl ag football, quello senza contatto dedicato ai più piccoli e anche alle donne.
Il ritorno dei grandi sponsor
Questa nuova ondata di interesse e un progetto di comunicazione mirato hanno attirato i primi sponsor nazionali a investire sul football: Buitoni, Doctor Glass, Great Wall, Giglio. E dalla lega IFL e dalla Fidaf fanno sapere che altre trattative sono già in corso per la fi nalissima di Milano e per le prossime stagioni.