I capolavori del tempo
Viaggio nell’Alta Orologeria alla scoperta di una vera e propria arte. Quando design, tecnica e genio si sommano per creare i “gioielli” da polso
Testo di Ivan Consoli
Il mondo dell’Alta Orologeria in ogni suo modello abbina estetica avvincente a tecnica sopraffina. Ma è quest’ultima, soprattutto, ad attirare gli appassionati veri e i collezionisti più incalliti. E più salgono i prezzi, più questi sono giustificati dalla tecnica espressa e dall’artigianalità delle lavorazioni. Un orologio non serve per vedere l’ora (per quella, ormai, basta il cellulare o il computer). Così come una Ferrari non serve per andare in ufficio o “I Girasoli” di Van Gogh non servono per vedere un’immagine di grandi fiori colorati. Un orologio serve per dare emozioni e non importa se il suo prezzo sia di qualche migliaio di euro, di qualche decina di migliaia di euro o di qualche centinaia di migliaia di euro.
L’importante è che sia testimonianza di tecnica e tecnologia e che il design sia adeguato alle nostre aspettative. L’orologio meccanico, sia esso a carica manuale o a carica automatica, costruito da una Casa di alta orologeria è frutto dell’inventiva di un Maestro Orologiaio, che studia, progetta, realizza, monta e rifinisce ogni singolo movimento. Certo, la progettazione al computer e le macchine utensili a controllo numerico oggi sono alla base di ogni movimento ben riuscito, ma poi ogni singolo pezzo passa per le sapienti mani dell’orologiaio e vi sosta molti minuti, se non qualche ora. Il singolo pezzo, prima della messa in opera, andrà lavorato (tornio, fresa), smussato, rifinito e abbellito e si dovrà anche garantirne la perfetta intercambiabilità in caso di futura sostituzione. Insomma, ogni volta si tratta di una piccola scultura, anche se riprodotta numerose volte. Da queste abili mani raramente esce più di un movimento ogni due, tre giorni. Poi, finita l’opera di realizzazione vera e propria, inizia quella di controllo e messa a punto per renderlo anche estremamente preciso. Come stupirsi, quindi, se ognuno degli orologi realizzati con simili procedure possa costare anche alcune migliaia di euro? Questi orologi vengono costruiti da poche Case di alta gamma, alcune decisamente sulla bocca di tutti, altre legate più a un mercato di nicchia, ma non per questo meno importanti. Anzi, per certi versi una piccola casa che vuole imporsi sul mercato, non potendo contare su tradizione e fama acquisite, “deve” per forza darsi da fare un po’ di più per sfondare. Ecco, allora, che la ricerca dell’oggetto ancora più esclusivo, costruito in pochissimi esemplari in modo artigianale, può in molti casi soddisfare anche i palati più raffi nati e anticonformisti. Diciamo la verità, con i soldi è facile acquistare orologi da tutti conosciuti e riconosciuti, ma solo con la conoscenza e la cultura orologiera ci si può avvicinare a marchi noti quasi esclusivamente a chi se ne intende. Questo perché un orologio non è detto che debba rassicurare nei confronti di un’accettazione da parte degli altri. Meglio, allora, che sia di soddisfazione a chi è già sicuro dentro alle proprie scelte. Per sé stessi e basta. Senza contare l’interesse che una scelta fuori dai canoni consueti può suscitare in certi ambienti di alto livello, una scelta fuori dagli schemi che dimostri una personalità compiuta e non lo scimmiottamento di mode imposte da altri. In orologeria quello che fa la vera differenza, oltre al marchio e alla qualità, è la presenza o meno delle “complicazioni”. Le “complicazioni” sono tutte le funzioni aggiunte alla semplice lettura di ore, minuti e secondi: il datario o il cronografo, tanto per citare le più consuete, sono dunque complicazioni aggiunte. Ma è sulle complicazioni di vertice che si gioca la partita dell’Alta Orologeria: il calendario perpetuo, il tourbillon, la ripetizione a minuti. Il calendario perpetuo è un congegno meccanico che permette di avere sul quadrante data, giorno della settimana, mese e indicazione dell’anno bisestile sempre perfettamente aggiornati e che passa dalla fine del mese al 1° di quello successivo sempre in modo corretto, siano i mesi di 31, 30 o 28 giorni, compreso il febbraio bisestile di 29 giorni. Il tourbillon è un dispositivo che mette in rotazione organo regolatore (bilanciere e spirale) e scappamento (ancora e ruota di scappamento) in modo da compensare gli squilibri dovuti alle differenti posizioni che l’orologio assume al polso. La forza di gravità incide in qualche modo sulla regolarità di marcia di un movimento, ponendo in rotazione gli elementi che “decidono” sulla sua precisione si mediano gli scarti e si ottiene una maggiore stabilità di marcia. Infine, la ripetizione a minuti è un congegno che permette, a comando, armando una slitta o un pulsante sul fianco della cassa, di ottenere una ripetizione sonora dell’ora in corso. Se, per esempio, sono le 11,55, si sentiranno 11 ‘din’ per contare le ore, 3 ‘den’ per contare i quarti trascorsi (sarebbe impossibile tenere il conto di 55 rintocchi dei minuti) e 10 ‘don’ per i minuti rimanenti. Queste sono le tre complicazioni principali in alta orologeria quelle che, in ordine crescente di prezzo, possono da sole far costare un orologio da alcune decine di migliaia di euro, fino a superare i 100.000 euro. Se messe insieme in un solo orologio, poi, ne innalzano il prezzo finale fino anche a superare i 300.000 euro. In quest’ultimo caso, per fabbricarne anche solo un esemplare può essere necessario il lavoro di un Maestro Orologiaio per più di un mese. Oltre a queste complicazioni, ce ne sono altre che oggi si stanno facendo apprezzare sempre di più e che trovano un gran numero di estimatori: l’indicazione della riserva di carica, quella di un secondo o di più fusi orari e la visualizzazione di varie indicazioni mediante lancette retrograde. La riserva di carica indica lo stato di carica del movimento e quanto ancora questo marcerà prima di fermarsi. Soprattutto è utile per i movimenti automatici messi al polso di persone che passano la maggior parte del tempo su una scrivania e che non si caricano a sufficienze con i movimenti del braccio. Questi orologi, destinati a fermarsi o a indicare l’ora in modo poco preciso, sono spesso scambiati per rotti o malfunzionanti perché il proprietario non ha mai sott’occhio il reale stato di carica del movimento. Le funzioni ‘GMT’ (se il fuso alternativo indicato è uno solo) oppure ‘ore del mondo’ (se quelli indicati sono tutti e 24 i fusi della terra) sono particolarmente indicate per i viaggiatori incalliti, ma non hanno mai fermato il più sedentario dei collezionisti di fronte ad un loro acquisto. Infine, l’ultima complicazione in ordine di tempo ad affermarsi, è quella delle lancette retrograde, studiate in modo che, invece di compiere una qualsiasi indicazione con un giro completo, la segnalano su un arco di cerchio e tornano istantaneamente a zero prima di dare inizio ad una nuova misurazione. Tutto questo, come visto, esula dalla semplice lettura dell’ora, ma è quello che fa di un segna tempo un Orologio, invece che un orologio.