Beretta, un marchio globale con cinque secoli di storia
Quindici generazioni, cinque secoli di tradizione, un marchio conosciuto in tutto il mondo: l’impero Beretta di Gardone Val Trompia continua a scrivere pagine importanti della propria storia. Un fatturato di 435 milioni di euro, tanti clienti d’eccezione a cominciare da US Army e tante nuove iniziative sul fronte dell’innovazione: Franco Beretta racconta l’evoluzione di un’azienda sempre più internazionale, ma costantemente legata al proprio territorio d’origine
Una storia lunga cinque secoli, tramandata da 15 generazioni e fedele al suo luogo di nascita, Gardone Val Trompia, cittadina nel bresciano di poco meno di 11mila abitanti e sede della storica Fabbrica d’Armi Pietro Beretta. Un’azienda entrata nella storia di quei luoghi e dell’industria italiana per la sua longevità e capacità di innovarsi e rinnovarsi seguendo i tempi, partendo dal lontano Quattrocento e dal suo capostipite, il mastro Bartolomeo Beretta. Oggi alla guida dell’impresa ci sono Ugo Gussalli Beretta e i figli Pietro e Franco impegnati in un’importante fase di internazionalizzazione e innovazione dei prodotti, spinti da un fatturato dell’intero Gruppo che ha raggiunto nel 2007 più di 435 milioni di euro. “Cosa ci premia? – spiega Franco Beretta – Sicuramente il concetto di azienda con cui siamo cresciuti: localizzata nello stesso posto, da secoli, Gardone Val Trompia dove si è sviluppato il know how del prodotto. Nel corso degli anni abbiamo sempre reinvestito nell’azienda, in nuovi impianti e soprattutto nel concetto di innovazione. Oggi l’intera famiglia è impegnata nel seguire quella strada reggendoci sui due pilastri portanti: il processo e il prodotto”. La storia del gruppo Beretta è legata a doppio filo agli Stati Uniti, primo mercato di esportazione, a partire dagli anni Ottanta con la fornitura alle Forze Armate e ai Marines. Nel 1985 la Fabbrica d’Armi della Val Trompia, fu scelta per produrre la M9, arma individuale d’ordinanza in dotazione al personale militare degli Stati Uniti e oggi fornisce l’US Air Force e l’US Army. Non solo. L’impero Beretta oltre a fornire dipartimenti di polizia ed eserciti di altri Paesi del mondo, tra cui l’Esercito italiano, la Gendarmeria francese, la Guardia Civile e la Polizia Nazionale turca, è entrato nella storia hollywoodiana con la sua pistola 92FS, usata nella serie di Arma Letale e in alcuni episodi di 007 e da Bruce Willis nella serie Die Hard. Le tappe che hanno segnato la storia e la crescita della quindicesima generazione del Gruppo Beretta vedono l’evolversi di nuovi orizzonti, marchi e prodotti: dalla produzione di una linea completa di accessori e abbigliamento per la caccia, all’apertura di una serie di Beretta Gallery a partire da New York, Dallas, Buenos Aires, Parigi, Milano e Londra. “Abbiamo lavorato molto all’allargamento della gamma di prodotti Beretta. Oggi è un marchio globale, in grado di fornire prodotti completi. Per questo nel 1995 è stata inaugurata, a New York, la prima Beretta Gallery, seguita dalle altre, in ultima la Gallery di Londra aperta nel 2005”. Un ulteriore passo in avanti è stato fatto nel 2000 quando è nata la Beretta Holding Spa: “Il gruppo annovera una serie di brand, dalle fabbriche di armi sportive e di ottica, a società commerciali e di distribuzione sia italiane che estere – prosegue Franco Beretta -. Si tratta di settori diversi uniti da un denominatore comune, il Dna di qualità: il Made in Italy. I nostri sono prodotti di alta gamma ma non di lusso, vogliamo rivolgerci a tutti con prezzi accessibili”. La linea di abbigliamento ha portato all’apertura di 90 shop in shop nel mondo a cui si affiancano oltre 750 punti di vendita dotati di corners e di isole espositive specificatamente dedicati alla proposta Beretta. Il fatturato 2006 della divisione Beretta Clothing & Accessories è stato di 26 milioni di euro. Ma il vero settore trainante resta da sempre quello sportivo che da solo copre il 90 per cento delle entrate: “E’ un settore nel quale abbiamo sempre creduto perchè è quello più vicino a noi. Lavoriamo molto per cercare di capire le richieste e le esigenze di cacciatori e tiratori. Devono essere soddisfatti del prodotto che hanno in mano. Il restante 10 per cento è coperto dalla fornitura alle Forze Armate e alla Difesa”. Il target a cui l’azienda si rivolge infatti, come conferma lo stesso Pietro Beretta, è il più trasversale possibile grazie a un ampio ventaglio di prodotti e di prezzi: “La nostra clientela è formata prevalentemente da uomini dai 35 anni in su. Solo negli Stati Uniti si è verificato un incremento del numero delle donne”. E proprio gli Stati Uniti restano il Paese più importante sul fronte delle esportazioni, seguito da Inghilterra e Francia dove Beretta continua ad avere una presenza diretta. L’esportazione delle armi sportive supera il 75% e riguarda un centinaio di paesi. “Il futuro del gruppo Beretta – conclude Franco Beretta – continuerà sulla strada dell’innovazione sia del prodotto che delle linee materiali, su tutti i marchi, dalle armi all’abbigliamento e accessori. Beretta Holding SPA
Il Gruppo Beretta fa parte della Beretta Holding Spa. Il Gruppo, controllato dalla famiglia Beretta, conta al suo interno fabbriche di armi sportive e di ottiche, società commerciali e di distribuzione sia italiane che estere per un totale di 2.630 dipendenti circa e un fatturato annuo, riferito al 2007, di 435,7 milioni di euro, in crescita del 3,6% rispetto al 2006. La parte del leone, nell’ambito delle armi, spetta ancora al settore civile/sportivo (che rappresenta il 90% dei ricavi) mentre il restante 10% è suddiviso tra difesa e ordine pubblico. L’utile netto consolidato è salito rispetto agli anni scorsi: 26,5 milioni contro 26. Il valore degli investimenti si aggira attorno ai 16 milioni di euro. Alla ricerca e allo sviluppo sono stati dedicati 8,4 milioni di euro. Tra le attività del gruppo c’è anche la produzione di ottiche sportive (l’americana Burris) con fatturato in crescita del 15% e la divisione abbigliamento e accessori (+5%), entrambe con ricavi che superano 26 milioni. Il 90% del giro d’affari è realizzato all’estero, per oltre la metà nel Nordamerica.
testo di Laura Di Teodoro