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Verso l’enterprise 2.0: l’era office mobile

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La mobilità non è un trend, ma uno stato di fatto. La conferma arriva dai numeri che ci dicono che due terzi delle imprese, in Italia, sono caratterizzate da una forte dispersione di lavoratori: su un campione di 70 aziende e Pubbliche Amministrazioni, fornito dall’Osservatorio Enterprise 2.0 della School of Management del Politecnico di Milano, il 64% è caratterizzato da una forte mobilità.

 La sorpresa è che una percentuale sempre più alta di mobile workers, circa il 27%, è rappresentata dai manager, che seguono solo gli addetti alla vendita e all’assistenza del cliente. È chiaro quindi che la mobilità debba diventare un’esigenza alla quale rispondere investendo nel concetto di Virtual Workspace. In Italia sono cresciute in modo esponenziale le organizzazioni che hanno investito nello sviluppo dei Virtual Workspace mobili: nel 50% delle aziende, ci dicono i dati forniti dal professore Mariano Corso, responsabile scientifi co dell’Osservatorio, gli utenti hanno la possibilità di accedere alle funzionalità del proprio sistema informativo tramite device mobili.

 Ma numerosi sono ancora i limiti segnalati dall’Osservatorio, che parla di un numero ancora esiguo di applicazioni Intranet e di una loro scarsa integrazione nei processi e nel sistema informativo. Tutti limiti tecnologici che dovranno essere superati per andare nella direzione dell’Enterprise 2.0: abbattimento delle barriere spaziali, temporali ed organizzative sono le sfi de del futuro volte a migliorare non solo la qualità del lavoro, ma anche quella della vita privata, essendo le due sfere divise da un confi ne sempre più labile.   


Tecnologia in movimento

La popolazione mondiale di lavoratori “mobili” è destinata a crescere ulteriormente, passando dai 708 milioni del 2005 agli 878 milioni del 2009. In questo contesto BlackBerry è diventata uno tra i primi alleati della mobilità sul posto di lavoro. BlackBerry Enterprise Service (BES) e BlackBerry Internet Service (BIS) sono servizi specifi ci studiati per i lavoratori mobili e le aziende. Con la cosidetta tecnologia “push”, l’utente riceve automaticamente sul proprio smartphone le informazioni aziendali rilevanti: email, allegati, appuntamenti, notifi che e istant messaging sono a portata di mano. Non a caso il 96% degli utenti BlackBerry, stando ai dati forniti da Alberto Bevilacqua di Research in Motion, ritiene che l’utilizzo del dispositivo abbia consentito loro di convertire i periodi di inattività in orario produttivo. Oggi andare “oltre l’email” e quindi mobilizzare anche altre applicazioni aziendali, come ad esempio sistemi di CRM o Sales Force Automation, è la scelta di più del settanta per cento delle aziende che hanno adottato la soluzione BlackBerry. Soluzioni di questo tipo permetteranno di valorizzare le risorse del singolo e del team: 60 sono infatti i minuti di inattività che l’utente medio BlackBerry ogni giorno converte in orario produttivo, mentre 43 sono i minuti lavorativi risparmiati e utilizzabili per il proprio tempo libero, con un 38 per cento di aumento dell’effi cienza personale.