Nautica:una base industriale sana e competente
Pentar ha presentato in Borsa l’anteprima dello studio che offre una panoramica sull’andamento del mercato nautico e delle transazioni del settore, esaminandone le principali caratteristiche finanziare in relazione alle difficoltà congiunturali e alla crisi dei sistema finanziari. In occasione della presentazione dell’Osservatorio, Pentar e Borsa Italiana hanno annunciato la partnership recentemente firmata.
Nello studio viene analizzato un campione di società per evidenziare tendenze e peculiarità di questo settore industriale italiano, per ogni società vengono fornite informazioni economico – finanziarie e altre notizie sulla produzione, la proprietà e le partecipazioni. Da questo campione vengono poi elaborate delle analisi economico patrimoniali sull’andamento delle società e infine si mette a disposizione l’evoluzione comparata e lo sviluppo di questa realtà economica. In questa edizione dello studio,l’elemento principale che salta all’occhio è rappresentato dalla “enorme distanza” che esiste tra dati raccolti e la situazione corrente del settore, che è fortemente correlata a quella congiunturale generale.
Secondo i dati dell’osservatorio registrati nel 2008, l’Italia ha confermato la propria leadership e, con riferimento al settore dei megayachts, l’ha addirittura rafforzata proseguendo ancora, sulla base di tali dati, la crescita della propria quota di mercato, giunta al 47 %. Il valore della produzione della cantieristica è ormai arrivato a sfiorare i 3,3 miliardi di euro (5 miliardi la nautica), ancora in crescita dell’11% rispetto all’anno precedente, e si confermano anche gli importanti indici di esportazione: 56% del totale del valore della produzione dei cantieri italiani, con destinazione abbastanza equilibrata tra Unione Europea e resto del mondo (52% contro 48%).
Le incertezze congiunturali e le difficoltà del sistema finanziario internazionale si sono però fortemente riflesse anche sulla nautica. Fino ad agosto 2008,il settore dei megayacht continuava a tenere nonostante il rallentamento del mercato americano compensato dalla crescita del Medio Oriente e della Russia. Nel corso degli ultimi mesi però, con riferimento al portafoglio ordini per i megayacht, che nello scorso anno aveva ancora registrato un’ importante crescita (17,9 %), va segnalato che i cantieri hanno dovuto “incassare” numerose cancellazioni, il che rende certamente molto più incerto il panorama futuro. Proprio il settore dei megayacht (imbarcazioni sopra gli 80 piedi), che, fino al 2008 aveva tenuto a differenza delle piccole e medie imbarcazioni da più tempo in sofferenza, ha visto ordini annullati e sospesi, e barche già costruite per le quali si cerca un acquirente diverso dal committente originario.
L'attuale crisi affonda le sue radici nell'insieme delle scelte economiche e politiche degli ultimi anni. Scelte che hanno portato alla creazione di un sistema finanziario senza controllo e sempre più scollegato dall'economia reale. Con riferimento alla nautica da diporto gli ultimi decenni sono anche stati caratterizzati da un sempre più massiccio ricorso all'indebitamento. Le imprese sono state spinte ad accumulare livelli di debito via via più crescenti per realizzare investimenti e acquisizioni.
Nell’industria nautica, ai problemi derivanti dalla crisi globale, si aggiungono quindi problemi già esistenti nel settore a livello nazionale, che amplificano gli effetti della crisi, tra cui si segnalano fiscalità penalizzante, carenza di posti barca e di porti e normativa poco chiara sulla locazione.
“L’Italia però – ha sottolineato Maurizio Romiti, Vice Presidente e Amministratore Delegato di Pentar, durante il suo intervento – ha una posizione molto forte nel panorama mondiale della nautica da diporto e tutte le forze in campo debbono far convergere le loro risorse affinché questa situazione non muti, e possibilmente si rafforzi. Abbiamo la fortuna di poter contare su una base industriale sana e competente. Occorre predisporre gli strumenti per far tornare questo settore a registrare trend di crescita elevarti. Salvaguardare il patrimonio di professionalità e di competenze è un “dovere etico” nei confronti di un settore che rappresenta un fiore all’occhiello del nostro paese, un “investimento per il futuro.”
La presentazione dell’Osservatorio è stata anche l’occasione per Pentar e Borsa Italiana per annunciare la partnership recentemente firmata, volta a cementare sinergie e progetti comuni per avvicinare le imprese nautiche alla Borsa con informazioni corrette e dar loro visibilità sulle nuove opportunità dei mercati finanziari.
Questa partnership porterà inoltre ad uno sviluppo congiunto della prossima edizione dell’Osservatorio che, grazie alla collaborazione di Borsa Italiana, avrà un nuovo assetto di “promotori”. Non si tratterà solo di uno sviluppo istituzionale, il nuovo assetto permetterà di avere a disposizione dati e informazioni maggiori in modo da rendere l’Osservatorio ancora più approfondito ed integrato.