Assolombarda, il saluto della Bracco: ”Porto nel cuore 4 anni di successi”
Passaggio del testimone all’Assolombarda fra il presidente uscente Diana Bracco e il suo successore Alberto Meomartini
Presidente di Snam Rete Gas ma eletto anche con l’appoggio dei piccoli imprenditori, Meomartini ha un’agenda intensa per i suoi primi 100 giorni alla guida degli imprenditori milanesi: al primo posto c’è il rapporto con le banche e la difficoltà delle imprese ad avere credito. Nel suo intervento all’assemblea generale che vede il passaggio del testimone con la presidente uscente Diana Bracco, Meomartini ha detto: ”Ora dobbiamo capire quanto durerà questa forma di intervento dello Stato nell’economia e nella finanza, tempo che sarà funzione del superamento della crisi, anche se sappiamo che davanti a noi ci sono più incognite che equazioni disponibili”. ”Il ruolo che giocheranno gli stati nel finziamento e nel supporto del sistema economico internazionale sarà cruciale” ha detto Meomaritni.
”Dove lo Stato interviene nell’azionariato di grandi imprese – ha continuato – finanziarie e non, con o senza diritto di voto, la governance, le strategie e i risultati ne sono determinati o almeno influenzati. Questo porta a un potenziale (e non troppo velato) rischio di alterazione delle regole di concorrenza che determinano il funzionamento del mercato”.
Secondo il neo presidente di Assolombarda ”costruire punti di forza per il nostro territorio significa anche confronto e collaborazione con le organizzazioni sindacali nella tradizionale linea di pragmatismo e innovazione che distingue l’area milanese e i nostri rapporti con i rappresentanti del mondo del lavoro”.
Da parte sua il presidente uscente di Assolombarda, Diana Bracco, ha sottolineato: “Penso che il futuro richieda e meriti di assorbire tutte le nostre energie”. Pur sottolineando di “non aver mai amato fare bilanci”, la Bracco nel suo discorso di commiato sottolinea come i suoi quattro anni di presidenza “intensi, impegnativi e a tratti incalzanti ” siano stati anche “ricchi di progetti e prodighi di successi che mi porto nel cuore e che voglio ricordare insieme a voi”.
Davanti ad una platea di personalità del mondo politico ed imprenditoriale, Diana Bracco ha sottolineato “l’impegno che ho speso per tre temi che considero essenziali: l’innovazione, l’internazionalizzazione e la diffusione della cultura della responsabilità sociale”.
Un lavoro, ha spiegato la presidente uscente “che ha portato risultati di cui sono particolarmente orgogliosa. Penso al diffondersi tra le imprese della consapevolezza che l’innovazione è l’unica via per crescere e per vincere nell’era della globalizzazione. Penso – ha proseguito – ai successi colti dalle imprese milanesi sui mercati di tutto il mondo anche grazie alle missioni con cui abbiamo portato decine e decine di Pmi nei paesi più promettenti: risultati che l’Expo contribuirà a moltiplicare. Penso infine al farsi strada tra sempre più colleghi della consapevolezza che solo l’azienda etica ha un futuro”.
A conferma di come i valori rappresentino anche un vero collante per una comunità, Diana Bracco ha sottolineato di avere condiviso profondamente “l’idea del sindaco di Milano Moratti di fare dell’Expo non una semplice manifestazione espositiva ma un grande momento di apertura al mondo, di vicinanza alle popolazioni meno fortunate del pianeta, di propulsione della cultura della sostenibilità”. Tutto questo, ha sottolineato, “mi ha subito conquistato ed entusiasmato”.
“Ma nel cuore, oggi che lascio Assolombarda, mi porto anche tutte le persone che ho incontrato – ha sottolineato Diana Bracco – quelle che per questi anni o per un tratto mi sono state compagne di strada, quelle che, anche dall’esterno, hanno progettato e costruito qualcosa con noi o hanno creato le condizioni perché lo potessimo fare”.
Infine, un augurio di buon lavoro rivolto al neo presidente Meomartini “che stimo e apprezzo personalmente e che ha già dedicato all’associazione impegno e passione cogliendo risultati importanti soprattutto nell’ambito dell’education e del rapporto con le università. Lascio quindi Assolombarda in buone mani”.