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Economia/Imprese

Imprese lombarde e responsabilità sociale: ogni anni 3 miliardi di euro

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Le imprese lombarde spendono in responsabilità sociale quasi quanto spendono insieme per la sanità i governi di Lituania Cipro ed Estonia. Un impegno per il 39,5%  delle imprese che giova anche all’immagine e alla competitività . Ambiente, sicurezza sul lavoro, privacy e pari opportunità tra le priorità

Tre miliardi di euro all’anno, questa la cifra che complessivamente spendono in Lombardia le imprese che praticano la responsabilità sociale, soprattutto tra le province di Milano (1,3 miliardi) Brescia (395 milioni) e Bergamo (310). Quasi quanto spendono insieme per la sanità interi Paesi dell’Unione Europea come Lituania (1,4 miliardi di euro), Cipro (885 milioni di euro) ed Estonia (670 milioni di euro). Così se molte imprese lombarde praticano la responsabilità sociale (39,5%) e sono attente alle ricadute della loro attività anche sul piano ambientale e sociale, lo fanno sì per etica e motivazioni ideali (cui attribuiscono un punteggio medio 8,3 su un range da 1 a 10), ma pure per convenienza, a vantaggio del “look” e della reputazione aziendale (7,3) e per rafforzarsi e acquisire competitività in un mercato sempre più sensibile a questi aspetti (6,7). Tra gli obiettivi degli imprenditori lombardi socialmente responsabili, al primo posto emerge l’ambiente (28,5%), quindi le condizioni di lavoro per i dipendenti (24,7%) e il contributo a migliorare la  comunità locale (19,2%). Il principale nemico da sconfiggere l’inquinamento, tra rifiuti (96,1% di chi si impegna sull’ambiente) ed emissioni nocive (47,5%).

Poi l’attenzione alla salute e la sicurezza dei dipendenti (99,1% di chi è attivo con azioni di responsabilità sociale nei loro confronti), la tutela della privacy (91,7%) e le pari opportunità (90,8%).  Per chi offre il suo senso civico come contributo alla crescita del territorio, gli interventi, per lo più sponsorizzazioni, vanno allo sport (55%), agli emarginati (53,9%),  alla ricerca (47,7%), alla cultura (31,4%). E se tra i lombardi in affari il 39,5% è attivo nella responsabilità sociale, di questi solo il  40,7% ne è consapevole,  per gli altri l’azione positiva è totalmente spontanea. C’è poi un 60,5% che punta decisamente solo al business, senza distrazioni, perché di fatto non ha tempo, le priorità sono altre. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati del registro imprese, Eurostat e della ricerca “La responsabilità sociale delle piccole e medie imprese”.

“Sensibilizzare le imprese sul tema della responsabilità etica e sociale significa promuovere un mercato più equo, efficiente e competitivo – ha commentato Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano –. In questo senso, la Camera di commercio di Milano è da tempo attiva e attenta nell'incoraggiare e offrire assistenza alle aziende milanesi e lombarde che vogliono migliorare la loro gestione con prassi sempre più responsabili dal punto di vista sociale e ambientale. Una attenzione che deve proseguire soprattutto in una fase di difficoltà economica come quella attuale per aiutare le imprese, specie le piccole e medie, a continuare a scegliere l’adozione di misure che, al di là dei costi iniziali, portano un vantaggio in termini di competizione, immagine e affidabilità”.