Unioncamere: nel II trimestre 28 mila aziende in più all’anagrafe
Cresce il numero delle imprese registrate all'anagrafe. Solo in Lombardia nel secondo trimestre del 2009 all'appello risultano 4.839 imprese in più. Emerge dai registri delle Camere di Commercio
Il sistema produttivo italiano continua a tenere e, dopo un primo trimestre particolarmente negativo, torna a espandersi aumentando di 28mila imprese. Tra aprile e giugno i registri delle Camere di Commercio hanno ricevuto quasi 98mila domande di iscrizione da altrettante imprese, a fronte di poco meno di 70 mila richieste di cancellazione da parte di imprese esistenti. La differenza corrisponde a un tasso di crescita dello 0,46%, il più basso tra quelli registrati nel secondo trimestre degli ultimi 7 anni. Questi i dati principali relativi al secondo trimestre dell'anno evidenziati da Movimprese, la rilevazione condotta da InfoCamere a partire dai dati del registro delle imprese delle camere di commercio e resa nota da Unioncamere nel corso dell'assemblea dei presidenti delle camere di commercio d'Italia. La metà del saldo (il 49%), si deve alle nuove società di capitali, aumentate di 13 mila unità in tre mesi. Ma tutte le tipologie di forme giuridiche hanno fatto registrare un bilancio positivo: oltre 4 mila le società di persone in più, 8.500 le ditte individuali (di cui quasi la metà aperte da cittadini immigrati), 1.500 tra consorzi e cooperative.
E' al Sud il saldo maggiore in termini assoluti (8.763 imprese in più), mentre al Centro si registra l'incremento relativo più elevato (+0,54%). In tutte le regioni, il trimestre si è chiuso comunque con segno positivo: dalla Lombardia (4.839 imprese in più all'appello), al Molise (108). Così come anche a livello settoriale tutte le attività, ad eccezione dell'industria estrattiva (-22 unità), fanno registrare un'espansione della propria base imprenditoriale. Sul fronte dei fallimenti, dopo l'accelerazione registrata sul finire del 2008, quando il numero delle aperture di nuove procedure fallimentari era cresciuto del 23% rispetto a un anno prima, nel trimestre da poco terminato si registra una sostanziale stabilità nel numero di imprese che sono state costrette a portare i libri in tribunale: 2.750 contro le 2.626 del periodo gennaio-marzo. Su base mensile, tra aprile e giugno le nuove procedure si sono attestate su una media di circa 30 al giorno, a fronte di un valore medio di 22 nello stesso periodo del 2008 e di 21 nel 2007.
"Gli italiani hanno un fortissimo bisogno di ritrovare la fiducia, perché senza fiducia non c'è domani. Se tanti di loro, pure in questi mesi difficili, hanno scelto di fare impresa è segno che questo Paese è convinto di farcela ancora una volta", ha commentato il neopresidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. "Di fronte a questi segni concreti – ha aggiunto Dardanello – è dovere delle istituzioni rispondere con altrettanta fiducia nell'impresa e in chi la sostiene e promuove, come le camere di commercio". I recenti provvedimenti del governo "segnano il passaggio a una nuova fase di interventi, con cui anziché limitarsi a giocare in difesa si torna all'attacco, sostenendo chi fa impresa e chi vi lavora. Senza dimenticare chi il lavoro lo deve ritrovare. E' un passaggio fondamentale – ha concluso – verso un'uscita dalla crisi che molte piccole e medie imprese già intravedono. Dobbiamo accelerare il passo e rendere concreti sul territorio gli interventi prefigurati dai provvedimenti governativi, sfruttando ancora di più le potenzialità messe a disposizione dalla rete delle Camere di commercio".