Competitività e sostenibilità la strada innovativa dell’energia per le imprese
Rispetto per l’ambiente, elevato livello di servizi e promozione di comportamenti positivi e responsabili: le linee guida della strategia di ABenergie per conquistare il mercato, anche in chiave business. Il presidente Alessandro Bertacchi racconta la filosofia dell’azienda e fa una panoramica su un settore complesso in cui la liberalizzazione offre la possibilità di scelta e di maggiori risparmi. Ma il primo vero risparmio è abbattere gli sprechi
Rispetto per l’ambiente, promozione di comportamenti responsabili e vendita a filiera corta sul territorio lombardo. Un tridente su cui opera ABenergie, società grossista-trader di energia elettrica presente sul mercato dal 2006. Come spiega il presidente, Alessandro Bertacchi, la società ha infatti portato sul mercato il concetto di “vendita a filiera corta”, ergo la possibilità di offrire la garanzia di scegliere energia verde certificata e generata, in questo caso, dalla centrale idroelettrica Italgen presente sul territorio dove vive il cliente stesso.
La liberalizzazione ha vivacizzato la concorrenza. Sono oltre 1,2 milioni le imprese che hanno deciso di cambiare fornitore di energia. La concorrenza è alta, come differenziarsi sul mercato?
Come spesso succede in ogni mercato, anche in quello dell’energia la liberalizzazione è avvenuta per gradi. Inizialmente solo le imprese di grandi dimensioni hanno potuto scegliere di acquistare energia sul libero mercato, in seguito è stata data la possibilità alle aziende di media grandezza ed infine alle più piccole. Solo da poco è stato liberalizzato anche il mercato “domestico”. La ratio secondo la quale la liberalizzazione deve avvenire gradualmente è quella di tutelare i clienti con minore accesso alle informazioni e minori strumenti di analisi. La normativa prevede inoltre delle tutele differenti a seconda della tipologia di cliente. Oggi per differenziarsi sul mercato occorrono prezzi competitivi e offerte in grado di caratterizzarsi sulle altre.
Quali sono queste caratteristiche per ABenergie?
Il rispetto per l’ambiente, la promozione di comportamenti positivi e responsabili e un elevato livello di servizio nei confronti del cliente. Per quanto riguarda il primo aspetto, grazie ad un accordo con la società Italgen appartenente al Gruppo Italcementi, e in particolare alla sensibilità di Giuseppe De Beni, Consigliere Delegato di Italgen, siamo in grado di fornire energia che proviene da fonti rinnovabili vicine al territorio. Proprio perseguendo la logica della territorialità abbiamo portato il concetto di “vendita a filiera corta” sul territorio lombardo. Questo significa offrire al nostro cliente la garanzia di scegliere energia verde certificata e generata dalla stessa centrale idroelettrica Italgen presente sul territorio dove vive il cliente stesso. Con la filiera corta generiamo un rapporto biunivoco e diretto tra l’energia prodotta e messa in rete e i certificati RECS che certificano che l’energia è prodotta da fonte rinnovabile. Per ABenergie il concetto di filiera corta è sintetizzato nel pay-off del proprio brand: “L’energia più vicina è sempre più verde”. A questo uniamo la massima attenzione verso la promozione di tutti quei comportamenti responsabili volti alla difesa dell’ambiente, dai piccoli gesti alle azioni che consentono di sprecare meno, senza dimenticare che “la prima energia da fonte rinnovabile è quella non consumata”. Per arrivare alla consapevolezza del risparmio e del rispetto si deve partire prima di tutto dalla scuola, dall’educazione delle nuove generazioni. Il secondo punto che ci contraddistingue è l’elevato livello di servizio offerto ai clienti. L’obiettivo è quello di mettere a disposizione dei “piccoli” clienti, un servizio che normalmente viene offerto ai “grandi” clienti. Questo comporta un grande sforzo di marketing relazionale che ci sta premiando. La conferma ci arriva dall’assoluta fidelizzazione dei nostri clienti che grazie all’entusiasmo del loro passaparola ne adducono altri. In ogni fattura, ABenergie mette il nome e i contatti del referente dedicato al singolo utente: la nostra forza sta infatti proprio nel fare in modo che ogni singolo utente diventi abituale cliente.
Parliamo del binomio energia e risparmio per le imprese. Dove si “spreca” di più oggi?
Se da una parte le grandi aziende stanno ponendo molta attenzione verso questo tema, le piccole e medie imprese sono quelle che sicuramente vanno sensibilizzate. La risorsa energetica per chi non è “energivoro” (ovvero colui per cui il costo dell’energia non è uno dei costi principali), non è mai stata presa in considerazione. Vorremmo sensibilizzare e indirizzare le aziende al concetto secondo cui risparmio energetico non significa esclusivamente risparmio economico, ma significa soprattutto salvaguardia del mondo: le fonti energetiche sono infatti esauribili. Investire in energie rinnovabili non può e non deve essere sufficiente. Questi tipi di energie non potranno mai essere il 100 % dell’energia prodotta, soprattutto per le tecnologie presenti oggi, considerate “non programmabili”. Un sistema elettrico infatti deve poter far affidamento su una serie di produzioni programmabili.
Entro la fine del 2009 avete in progetto di aprire una società dedicata alla ricerca e sviluppo per la produzione di energia da fonte rinnovabile e per migliorare l’efficienza energetica….
E’ il grande obiettivo che ci siamo posti. Siamo partiti con ABenergie, società grossista- trader di energia elettrica. Abbiamo già costituito una holding propedeutica allo sviluppo del gruppo che si chiamaGruppo Aperion, (con un capitale sociale di un milione di euro interamente versato) a cui abbiamo ceduto ABenergie. Le altre due società che nasceranno saranno dedicate rispettivamente alla produzione di energia da fonte rinnovabile e alla ricerca e sviluppo. Per la prima, è già in stato molto avanzato il progetto di un parco fotovoltaico da un mega nella provincia di Bergamo e stiamo costruendo un progetto simile del triveneto. Contiamo invece di costituire la società che si occuperà di ricerca e sviluppo entro la fine del 2009. Recentemente abbiamo adottato un’area di 450mila metri quadri di boschi, nella zona della Valle Seriana (Bergamo). Il nostro obiettivo è quello di renderlo un polmone per Bergamo; ci occuperemo della tutela e della manutenzione di questo patrimonio, per poi arrivare a creare una società che lo gestisca, reinvestendo tutti i profitti nella ricerca e nello sviluppo delle fonti rinnovabili. Coinvolgeremo le scuole, faremo percorsi didattici e di volta in volta individueremo partner che ci aiuteranno in questo progetto. Inoltre dal 10 novembre siamo già operativi nella nuova sede del gruppo nel centro di Bergamo per essere sempre più vicini ai nostri clienti e per offrire una struttura sempre più efficiente.
Dove opera oggi ABenergie?
Operiamo prevalentemente nella provincia di Bergamo, anche se abbiamo clienti già in più di 50 province italiane. Per l’anno 2010 l’obiettivo di espansione coinvolgerà principalmente le province di Brescia, Verona, Milano, Monza e Brianza, Lecco, Como e Varese.
Nonostante la crisi l’Italia paga ancora un costo dell’energia elevato. Quale strada bisognerebbe percorrere per risolvere questo problema?
Uno dei motivi principali per cui abbiamo un costo così alto è legato alla dipendenza dell’Italia da altri Paesi per gas e petrolio. La situazione non è così ad esempio in Francia e Germania. La strada da percorrere per risolvere questo problema è l’ottimizzazione dell’efficienza energetica e il conseguente incremento del risparmio energetico.
Lei è passato dalle risorse umane al mondo dell’energia. Cosa unisce e cosa differenzia questi due mondi?
Il denominatore comune è la liberalizzazione del mercato. Ho iniziato ad occuparmi di risorse umane nel momento in cui si stava cominciando a parlare di liberalizzare il mercato, e stava per entrare in vigore la legge sul lavoro interinale. Ho aperto prima una società di ricerca e selezione e successivamente una società di lavoro interinale di cui oggi rimango azionista. Solo in seguito mi sono dedicato sempre di più al mondo dell’energia perché ho ritenuto che in quell’ambito ci fosse molto da esplorare: l’energia mi è parsa l’occasione per poter intraprendere un percorso nuovo, con la possibilità di creare, sviluppare e portare avanti valori come la responsabilità ambientale e la diffusione e promozione di comportamenti positivi.