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Economia/Imprese

Crisi: un migliaio di pmi lombarde potrebbero quotarsi

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La quotazione in Borsa non è solo per grandi imprese, ma a differenza degli altri paesi occidentali, in Italia sono ancora poche le società che intraprendono questo percorso. E' quanto emerge dal convegno organizzato a Milano da Assolombarda

C'e' bisogno di un maggiore rapporto fra le imprese e la Borsa Valori. E' questa l'opinione condivisa da Assolombarda e Borsa Italiana, che si sono incontrate a Milano al convegno "Patrimonializzarsi per crescere e competere". E secondo Alberto Meomartini, presidente Assolombarda, sono un migliaio le pmi lombarde che potrebbero, potenzialmente, accedere al mercato dei capitali di rischio. "Dopo questo convegno – ha spiegato Meomartini – ci aspettiamo un maggior afflusso dei capitali di rischio nelle pmi. E' un passo importante, se raggiungeremo numeri adeguati aiuteremo il nostro sistema produttivo". La Borsa e Confindustria hanno firmato a questo proposito un accordo che mette a disposizione delle imprese servizi personalizzati per assisterle nel percorso di avvicinamento alla quotazione, e che e' gia' stato reso operativo da Assolombarda, Confindustria Veneto, Confindustria Emilia Romagna, Confindustria Modena e Confindustria Verona. Il primo step da percorrere e' quello "di fornire un percorso di informazione, per dare le giuste conoscenze alle pmi – ha spiegato il presidente degli industriali lombardi – In questo periodo, poi, la crisi ha rimesso l'impresa al centro della considerazione sociale: per questo io credo sia il momento giusto per le imprese per riorganizzarsi".

Un'opinione condivisa anche dall'Ad di Borsa Italiana, Massimo Capuano. "L'accordo con Confindustria serve per avere una maggiore capacita' di informare le imprese sulla possibilita' di crescita del loro capitale, per far entrare le aziende nel mercato dei capitali – ha spiegato – Io credo che ci sia una conoscenza limitata di cosa vuol dire quotarsi in borsa, e per questo noi (come Borsa Italiana, ndr) dobbiamo essere piu' vicini al territorio con l'informazione". L'accordo va anche oltre il tema della quotazione e impegna il sistema Confindustria e la Borsa a collaborare su tutti i temi considerati rilevanti per le imprese, con la realizzazione di iniziative di formazione e informazione, ma anche analizzando, come e' stato fatto al convegno di stamattina in Assolombarda, i temi della patrimonializzazione e del ricorso a strumenti di finanziamento diversi dal credito bancario. Tra questi assume particolare rilievo quello delle "azioni sviluppo", che rappresentano un esempio concreto di strumento finanziario indicato per le imprese a bassa e media capitalizzazione e che consente la raccolta di capitale di rischio valorizzando al tempo stesso il ruolo di guida dell'imprenditore.