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Il modello brianzolo al centro di un convegno

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«Eugenio Corti: la Brianza e il mondo. La riscoperta del modello brianzolo per la società globale del Terzo millennio», è il titolo del convegno che si svolgerà sabato. Sarà presentato anche il documento costitutivo per l'assegnazione del Nobel a Eugenio Corti 

Sabato 6 marzo, alle  9.15, presso la Sala Congressi della Confindustria di Monza e Brianza in Viale Petrarca, 10 a Monza è previsto un Convegno dedicato allo scrittore Eugenio Corti dal titolo: «Eugenio Corti: la Brianza e il mondo. La riscoperta del modello brianzolo per la società globale del Terzo millennio». L’evento è organizzato dall’ISEB (Istituto di Studi Economico-Sociali della Brianza) e dall’ACIEC (Associazione Culturale Internazionale «Eugenio Corti») in collaborazione con l’Associazione Industriali di Monza e Brianza. In tale occasione verrà presentato il documento costitutivo del Comitato per l’Assegnazione del Premio Nobel a Eugenio Corti, che sarà possibile sottoscrivere a partire da quel momento.

Formato da persone a vario titolo interessate ai problemi della cultura e aperto a tutti coloro che condividono la passione per la letteratura, in particolare per l’opera e le idee di Eugenio Corti, il Comitato ritiene che al mondo attuale servano dei modelli a cui ispirarsi per progettare il proprio futuro; visti gli esiti fallimentari dei modelli proposti dalla cultura degli “ismi” del Novecento, e vista la pressoché totale assenza di valori presenti nei modelli forniti dai mass media, il Comitato crede che l’opera di Eugenio Corti possa essere assunta a modello per chiarire i valori costitutivi dell’Europa e della cultura occidentale stessa.
I suoi romanzi infatti non sono solo storie ben scritte, che comunque danno vita a personaggi indimenticabili, ma sono soprattutto testi che forniscono al lettore veri e propri elementi di analisi della società contemporanea, strumenti interpretativi che permettono all’uomo moderno di meglio orientarsi nella grande confusione di messaggi che circolano nel mondo attuale.
E’ proprio tale prerogativa – tipica dei grandi scrittori classici – che rende Eugenio Corti un protagonista della letteratura europea contemporanea, destinato sempre di più ad essere riconosciuto come tale dalle prossime generazioni.
Proprio per la necessità di segnalare al mondo contemporaneo l’importanza di questo scrittore brianteo, si è deciso di formare un Comitato che proponga il suo nome all’Accademia di Svezia, responsabile della selezione e dell’assegnazione del Premio Nobel per la Letteratura, a cui verranno inoltrate le firme raccolte durante tutto il 2010.

Per dare ulteriore peso alla proposta, durante il Convegno verrà data lettura di una lettera aperta indirizzata a un importante personaggio della cultura italiana che potrebbe, col suo carisma ed il suo prestigio, supportare tale candidatura.

Eugenio Corti (Besana in Brianza, 21 gennaio 1921) è scrittore fuori da ogni gruppo o scuola, noto soprattutto per il romanzo Il cavallo rosso, pubblicato nel 1983 e giunto alla 25a edizione italiana. Tradotto in sette lingue (francese, spagnolo, inglese, romeno, lituano, giapponese e serbo) ed apprezzato soprattutto tra i giovani, è uno dei romanzi che in Italia ha riscosso maggiore successo negli ultimi anni. Tra gli scritti di Corti si ricordano anche I più non ritornano (1947) drammatico diario della ritirata di Russia della Seconda Guerra Mondiale alla quale l’autore ha partecipato come sottotenente d’artiglieria; il romanzo Gli ultimi soldati del re (1994) sulla guerra di liberazione dell’Italia; i racconti per immagini La terra dell’Indio (1998), L’isola del paradiso (2000) e Catone l’antico (2005), e la tragedia teatrale Processo e morte di Stalin, rappresentata per la prima volta il 3 aprile 1962 al Teatro della Cometa di Roma dalla Compagnia Stabile di Diego Fabbri. Ultimo libro in ordine di tempo è Il medioevo e altri racconti (2008). Nel corso degli anni, Eugenio Corti ha condotto una profonda e lucida analisi sugli avvenimenti del secondo Novecento, da lui vissuti in prima persona, con grande capacità di indagine storica ed attenzione agli sviluppi della società, incoraggiando il recupero dei valori umani e spirituali venuti meno in seguito ai conflitti bellici e all’affermarsi del pensiero ideologico. All’autore sono stati conferiti vari riconoscimenti, tra cui l’Ambrogino d’Oro dal Comune di Milano (dicembre 2007), il premio Isimbardi dalla Provincia di Milano (dicembre 2009) e, il 9 febbraio 2010, il premio “Lombardia per il Lavoro” dalla Regione Lombardia. Negli ultimi tempi sono nate iniziative affinché allo scrittore besanese vengano dati riconoscimenti importanti quali la nomina a Senatore a vita e l’assegnazione del Premio Nobel, per il quale è stato costituito un apposito Comitato.