Nucleare, oltre cento aziende lombarde all’incontro Enel-Confindustria
Entro l’anno occorrono regole per la sicurezza e l’individuzione dei siti. E’ quanto emerso dai meeting organizzati a Brescia e a Milano da Enel e Confindustria. Circa 130 le aziende lombarde che hanno partecipato
Sono circa 130 le aziende della Lombardia della filiera del nucleare intervenute ai meeting organizzati a Brescia e a Milano da Enel e Confindustria. Le aziende lombarde rappresentano la parte più importante in assoluto, circa il trenta per cento, del totale delle aziende italiane interessate al nucleare. In particolare, sono 117 le aziende della Lombardia che si sono registrate nella fase di Market Survey che l’Enel ha avviato in tutta Italia per mappare il know how e le competenze in materia di nucleare presenti sul territorio italiano. Dopo questa fase, ci sarà la “qualificazione” delle imprese, in base a determinati requisiti tecnici, qualitativi, economico finanziari e legali), per arrivare infine all’invito alle gare d’appalto per il programma nucleare italiano.
Durante gli incontri di oggi, Enel ha illustrato alle aziende il processo di coinvolgimento e di qualificazione dell’industria nei progetti con la tecnologia Epr, relativi alla ripresa del programma per la produzione di energia nucleare in Italia, che saranno realizzati da Enel-Edf. “Ci sono tante imprese interessate. La strada è quella giusta. Per le imprese è importante trovare sbocchi anche in questo settore – ha detto Alessandro Spada, vicepresidente di Assolombarda – I benefici per le nostre aziende possono essere numerosi. E’ un business che, a seguito dell’abbandono del nucleare, è stato un po’ abbandonato”. Le aziende, comunque, chiedono “normative chiare e semplici”. E “deve essere fatta chiarezza sui ritorni di chi investe in efficienza energetica”. “Insisteremo molto – aggiunge Spada – anche sulle infrastrutture energetiche. per esempio rigassificatori”. “Ultimo punto – insiste Spada – la necessità di una trasparente campagna di informazione sui temi energetici”.
Secondo Alberto Barcella, prsidente di Confindustria Lombardia, “la Lombardia è il polo termoelettro-meccanico per eccellenza, con un know how nel campo della costruzione di impianti da sempre riconosciuto a livello mondiale. Le cifre ce lo confermano: “500 imprese, 9 miliardi di euro di ricavi nel 2008, 23mila addetti e una capacità potenziale sul nucleare che stimiamo essere pari al 70 per cento. Ma perché le opportunità possano essere colte, serve insediare da subito l’Agenzia per il nucleare, che come Lombardia ci candidiamo ad ospitare, e definire entro l’anno le regole per la sicurezza e l’individuazione dei siti”. Secondo le stime di Confindustria, per la realizzazione delle centrali in Italia sono previsti investimenti complessivi per 30 miliardi di euro, il 70 per cento dei quali si stima possa rappresentare la quota che le aziende italiane potrebbero essere chiamate a gestire. Il solo piano Enel-Edf, in particolare, coprirà 16-18 miliardi di euro in investimenti. Inoltre, il programma nucleare italiano, per la realizzazione di ciascuno dei 4 reattori previsti con la tecnologia Epr, prevede l’impiego di 2.500 persone per i cinque anni della fase del cantiere e di altre 500 per i 60 anni di vita utile dell’impianto.