Proprietà industriale, ecco come funziona il nuovo codice
Un’analisi a cura dell’avvocato Vincenzo Cutugno sul nuovo regolamento di attuazione del Codice di proprietà industriale sviluppato con l’obiettivo di semplificare le procedure previste per l’ottenimento e per la gestione dei titoli
In un’ottica di allineamento alla normativa europea, il 10 marzo scorso e entrato in vigore il regolamento di attuazione del Codice della Proprieta Industriale (decreto del Ministero dello Sviluppo Economico n. 33 pubblicato sul supplemento ordinario n. 48/L alla Gazzetta Ufficiale n. 56 del 9 marzo 2010). Da una prima analisi, e in attesa di valutare gli esiti della sua concreta applicazione, il regolamento costituisce un passo signifi cativo verso la semplificazione delle procedure previste per l’ottenimento e per la gestione dei titoli della proprieta industriale.
Il regolamento ha infatti: reso piu immediato l’accesso agli strumenti per adempiere alle pratiche amministrative per la tutela dei diritti di privativa e disciplinato dettagliatamente il deposito delle domande, delle istanze e le modalita di applicazione delle norme sul procedimento di opposizione. Queste, in sintesi, le novita piu rilevanti:
1.Deposito delle domande e delle istanze
Ai sensi dell’art. 2 del regolamento, e oggi possibile provvedere al deposito delle domande di marchio o di brevetto, delle istanze, degli atti (ivi incluso l’atto di opposizione a un marchio), dei documenti e dei ricorsi anche in forma telematica.
2.Procedimento di opposizione
Il nuovo procedimento amministrativo di opposizione diventa piu economico, snello e veloce (tempi certi per la defi nizione della procedura). Ai sensi dell’art. 56, difatti, ≪l’Uffi cio Italiano Brevetti e Marchi decide l’opposizione entro ventiquattro mesi dalla data di deposito dell’atto di opposizione≫. Vengono fatti salvi i periodi di sospensione di cui all’art. 54. Prima dell’adozione del regolamento attuativo, la contestazione di un marchio in confl itto ovvero di un segno illegittimamente registrato veniva attratto nelle maglie del procedimento giurisdizionale ordinario. Di conseguenza, diffi cilmente la tutela del marchio poteva avvenire con tempi e costi contenuti.
3.Domande “divisionali”
Gli artt. 14 e 15 del regolamento prevedono la possibilita di dividere la domanda di marchio in piu domande parziali. La domanda oggetto di divisione puo, ad esempio, riguardare diversi segni o, ancora, il titolare di una domanda di marchio puo voler dividere la stessa (ad esempio in caso di contestazione), relativamente a una parte di beni o servizi in essa rivendicati.
4.Diritti della personalità
L’art. 12 del regolamento prevede che ≪qualora si intenda registrare come marchio un ritratto di persona o un segno notorio, con la domanda di registrazione di marchio deve essere prodotto il consenso di cui all’art. 8, commi 1 e 3 del Codice≫. La norma intende garantire una piu stringente tutela ai diritti della personalita (i.e. diritto al nome e all’immagine).
5.Rifi uto di registrazione di un marchio internazionale
Ai sensi dell’art. 16 del regolamento, l’Uffi cio Italiano Brevetti e Marchi invia all’Organizzazione Mondiale della Proprieta Intellettuale una notifi ca di rifi uto provvisorio ex uffi cio alla registrazione internazionale, ivi indicando i motivi di tale rifi uto. A partire da questo momento, decorre il termine entro il quale il titolare della registrazione puo presentare le proprie deduzioni. Questa procedura puo dar esito alle seguenti alternative conclusioni:
a) l’UIBM notifi ca il ritiro del rifi uto provvisorio al titolare della registrazione internazionale, se ritiene che sussistano le condizioni per assicurare la protezione del marchio in Italia pre
b) l’UIBM notifi ca il rifi uto defi nitivo, se ritiene che il marchio non sia registrabile in Italia e il provvedimento di conferma del rifi uto, comunicato al titolare della registrazione internazionale, sia divenuto inoppugnabile per decorrenza dei termini di impugnazione o si siano conclusi gli eventuali ricorsi proposti avverso tale provvedimento. Se il rifi uto riguarda soltanto una parte dei prodotti e servizi, continua la norma, il provvedimento di rifi uto indica i prodotti e i servizi per i quali il marchio non e registrabile.
6. Elementi contenuti nella descrizione della domanda di brevetto
L’art. 21, comma terzo, indica i requisiti che deve avere la descrizione della domanda di brevetto:
• specifi care il campo della tecnica a cui l’invenzione fa riferimento
• indicare lo stato della tecnica preesistente, per quanto a conoscenza dell’inventore, che sia utile alla comprensione dell’invenzione e all’eff ettuazione della ricerca, fornendo eventualmente i riferimenti a documenti specifi ci
• esporre l’invenzione in modo tale che il problema tecnico e la soluzione proposta possano essere compresi
• descrivere brevemente gli eventuali disegni
• descrivere in dettaglio almeno un modo di attuazione dell’invenzione, fornendo esempi appropriati e facendo riferimento ai disegni, laddove questi siano presenti
• indicare esplicitamente, se cio non risulti gia ovvio dalla descrizione o dalla natura dell’invenzione, il modo in cui l’invenzione puo essere utilizzata in ambito industriale.
L‘internazionalizzazione sale in cattedra
Un progetto per “formare” le imprese verso nuove strategie di internazionalizzazione e che vede insieme le Confi ndustrie di Monza e Brianza, Como e Lecco, Banca Popolare di Bergamo e il Politecnico di Milano
Un corso di alta formazione sul tema dell’internazionalizzazione d’impresa. E il progetto messo in campo da Confi ndustria Monza e Brianza, Confi ndustria Como e Confindustria Lecco, con il sostegno di Banca Popolare di Bergamo-Gruppo Ubi Banca, in collaborazione con MIP – la Business School del Politecnico di Milano, dal titolo Management of International Business. Il corso – rivolto a imprenditori e executive – intende fornire le competenze manageriali e gli strumenti necessari per inserirsi in contesti multinazionali a livello di organizzazione dei processi produttivi, delle strategie di penetrazione dei mercati di vendita e delle relazioni con i fornitori e in particolare: trasferire conoscenze relative a modelli, tecniche e strumenti di organizzazione e gestione aziendale in contesto internazionale; favorire lo sviluppo di competenze manageriali; sviluppare le capacita di lettura e analisi dei mercati per l’elaborazione di strategie di intervento; trasferire conoscenze relative al contesto giuridico internazionale; off rire casi di studio concreti e realta applicative signifi – cative. Il corso, iniziato il 14 maggio e in programma fi no al 17 dicembre, avra un durata di 112 ore di attivita didattica con anche esercitazioni pratiche, discussioni e lo svolgimento da parte dei partecipanti di un progetto nella propria azienda. E inoltre prevista la possibilita di uno study tour in un paese estero. La docenza e tenuta da professori universitari ed esperti di economia, uomini d’azienda e imprenditori, altamente qualifi cati e specializzati in tema di internazionalizzazione delle imprese coordinati direttamente dal professor Fabio Sdogati, docente di Economia Internazionale del MIP. “Con questa iniziativa – osserva il presidente di Confi ndustria Monza e Brianza, Renato Cerioli – vogliamo off rire alle aziende la possibilita di migliorare le loro competenze, adeguandole ad un commercio internazionale che sta cambiando profondamente. I paesi che fi no a poco tempo fa potevamo ancora defi nire emergenti – come Cina, India, Corea, Russia, Brasile, Tunisia, solo per fare qualche esempio – sono ormai emersi. Si stanno defi nendo nuovi equilibri, che rendono necessarie strategie di mercato diverse e mirate. Consapevoli di cio, abbiamo unito le forze con altre territoriali lombarde, un importante istituto bancario e una delle migliori scuole di management in Italia per proporre un prodotto all’altezza di un sistema industriale di lunga tradizione, come il nostro, impegnato a riposizionarsi nella nuova geografi a del commercio mondiale e cogliere le prime occasioni della ripresa.” “L’iniziativa sviluppata in collaborazione con le altre territoriali integra il panel dell’offerta formativa rivolta ai nostri associati – sottolinea il presidente di Confi ndustria Lecco Franco Keller – la centralita della formazione tra le leve per agganciare la ripresa e la vocazione internazionale del corso ne fanno un’esperienza estremamente interessante e utile. Le imprese del Nord Lombardia a cui viene riconosciuto ingegno progettuale, grande capacita produttiva e un alto livello di problem solving, hanno necessita di competenze qualifi cate e professionisti esperti nel settore dell’export, anche alla luce delle trasformazioni che investono la comunita economica”. “Sono particolarmente soddisfatto per questa iniziativa – commenta Ambrogio Taborelli, presidente di Confi ndustria Como – prima di tutto perche nasce dall’impegno condiviso di tre Associazioni territoriali che guardano nella stessa direzione. In secondo luogo, ritengo che un corso di tale livello e qualita possa veramente off rire ai nostri imprenditori degli strumenti in piu per aff rontare in maniera competente e competitiva i mercati internazionali e le sfi de che tutti i processi di internazionalizzazione inevitabilmente comportano”. “La nuova confi gurazione territoriale ed organizzativa assunta dalla Banca Popolare di Bergamo in seguito alla recente operazione di scambio di sportelli infra gruppo – osserva il condirettore generale, Osvaldo Ranica – ha raff orzato ed accresciuto l’impegno a collaborare con le sedi di Confi ndustria presenti nei territori di comune riferimento”.