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A caccia d’ombra nel Lower East Side

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Un viaggio nella Grande Mela, alla scoperta degli angoli verdi poco frequentati dai turisti. Una New York inedita, tra locali e negozi nel Lower East Side

In estate può essere incredibilmente calda. Ma allo stesso tempo New York è unica e per questo irrinunciabile, in una stagione che invita a vivere la città più popolare del mondo fino a tarda notte, girando tra i grattacieli di midtown o tra le deliziose case basse di Chelsea, del Village e del Lower East Side. È soprattutto qui che negli ultimi anni la città è rifiorita, moltiplicando il numero di locali, ristoranti e negozietti che la rendono ancora più vivace.

Ma girovagare nel “Les” è anche un’occasione per prendere i ritmi di New York (che non sono sempre nevrotici come si crede) in modo inedito. Cioè godendosi il fresco offerto dai piccoli giardini gestiti direttamente dai cittadini. Ce ne sono davvero tanti e vale la pena scoprirli semplicemente camminando senza meta, ma portandosi dietro qualcosa da leggere o la voglia di tranquillità per sedersi su una sedia, o una panchina, mentre intorno la città vive e lavora, o si diverte.
Il progetto denominato, non a caso, Green Thumb, ovvero “pollice verde”, non è nuovo ma ha oltre 30 anni. È stato lanciato nel 1978, con lo scopo di salvaguardare e recuperare le aree verdi trascurate di New York, sensibilizzando allo stesso tempo i cittadini su questo tema e rendendoli partecipi al programma. In tutta la città si contano 600 giardini, accessibili a tutti, gratuitamente. Ce ne sono di abbastanza grandi, come quello, davvero delizioso, all’angolo tra Bowery Street e Houston, con diversi punti in cui sedersi all’ombra senza trovarsi vicino a qualcun altro, per chi ama il relax in solitudine. C’è il più grande Tompkins Square Park, curatissimo e particolarmente vivace per la presenza (ma non è l’unico a New York) di scoiattoli. Un piccolo angolo verde, nascosto tra le case tanto da sembrare un giardino privato, molto intimo, si trova sull’11a strada tra le avenue A e B. Decisamente più spazioso quello poco distante, sulla 12a strada, sempre tra le avenue A e B. Infine, sembra un giardino di artisti quello sulla nona strada all’angolo con avenue C, più grande, con decorazioni appese sulle rete che ne delimita il perimetro.

Il vantaggio di visitare, e cercare un po’ in tutta Manhattan, questi angoli verdi, è quello di avere la certezza che si incontreranno quasi solo newyorchesi, un’ottima occasione per vivere la città non da semplici turisti. Oltre ai giardini e ai parchi, il quartiere offre una grande quantità di ristoranti per gustare la cucina di diversi paesi e per tasche diverse. Il sushi si trova ovunque e scegliendo con attenzione si scovano anche posti che offrono menù scontati anche del 50%. Da non perdere è l’Hummus Place, dove servono il tipico piatto israeliano a base di pasta di ceci, corredata di certificazione kosher, da annaffiare con vino Shiraz. I nostalgici della cucina italiana saranno appagati allo Gnocco, per ottimi primi piatti e una pizza superlativa, non a caso il pizzaiolo è romano e si è circondato di personale “tricolore”. Altro ristorante italiano degno di nota, con un bellissimo giardino è I Coppi, ma se si vuole provare qualcosa di veramente particolare, e non solo a livello gastronomico, non si deve perdere una cena o un pranzo da Matilda, sull’11a strada, tra la avenue B e la C. La cucina qui è un misto tra quella toscana e quella messicana, ideata da Maristella ed Esteban, marito e moglie, toscana lei, messicano lui, che hanno chiamato i loro locale col nome della figlia.

Un piatto davvero squisito è il pollo alla cacciatora con riso verde. Ma l’importante, visitando il Lower East side, è prendersi il lusso di perdere tempo, cercando di parlare con la gente che si incontra, come da Fanelli, a Soho, o al Bowery Hotel, da frequentare soprattutto la sera. A due passi da lì c’è Chinatown, con i suoi mille negozi e bancarelle. Ma il cuore, perlomeno storico, del Lower East Side è Orchard Street con le caratteristiche case (una volta) popolari. In passato era denominata Little Germany, poi è stato un quartiere ebraico, ma è celebre per aver accolto gli immigrati che nel 1800 arrivavano nella Grande Mela in cerca di fortuna. Per saperne di più sulla vita e la storia di questa strada c’è il Lower East Side Tenement Museum.

Testo di Paola Nurnberg

A cura di Latitudine X