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Economia/Imprese

E’ Ellis l’ad più ricco del decennio

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In una classifica stilata dal Wall Street Journal i nomi degli amministratori delegati delle maggiori aziende più pagati al mondo

E’ Larry Ellis il Paperone del decennio. E’ quanto emerge dalla classifica stilata dal Wall street Journal, che ha passato al setaccio i salari, i bonus, i benefit e i guadagni realizzati su titoli e stock option degli amministratori delegati delle maggiori aziende stilando una classifica dei 25 più pagati. Secondo il quotidiano americano, il Ceo di Oracle negli ultimi dieci anni ha guadagnato circa 1,84 miliardi di dollari.

A conquistare la medaglia d’argento tra i Paperoni è, invece, Barry Diller, che fra il 1999 e il 2009 ha incassato da IAC/Interactive ed Expedia.com ben 1,14 miliardi di dollari. Al terzo posto si piazza Ray Irani di Occidental Petroleum che ha guadagnato 857 milioni di dollari. La vera sorpresa arriva con la quarta posizione dove si trova il papà dell’i-Pod, Steve Jobs. L’a.d di Apple ha guadagnato “solamente” 749 milioni di dollari. Molto spesso i manager più pagati, fa notare il Wall Street Journal, sono anche quelli le cui società hanno ditribuito profitti crescenti per gli azionisti. Il valore dei titoli Oracle è infatti triplicato e quello delle azioni Apple è aumentato di ben 12 volte. Eccezione fa invece Dell, i cui azionisti hanno invece visto scendere il valore dei loro titoli del 66% mentre l’a.d. ha intascato 454 milioni di dollari”.

Scorrendo la classifica troviamo poi i numeri uno di quattro società finanziarie: Richard Fairbank di Capital One Financial (quinto con 569 milioni di dollari), Angelo Mozilo di Countrywide Financial (sesto con 528,6 milioni di dollari), Richard Fuld di Lehman Brothers (11esimo con 457 milioni di dollari) e Sandy Weill di Citigroup (19esimo con 361 milioni di dollari). Da ricordare, però, che non sono stati presi in considerazione i due uomini più ricchi del mondo: Bill Gates e Warren Buffett. Il primo infatti si è prima dimesso da Ceo di Microsoft nel 2000 per poi lasciare definitivamente la sua creatura nel 2008. L’oracolo di Wall Street riceve invece dalla Berkshire Hathaway un compenso solo nominale.