Cresce la fiducia nelle imprese
Continua il calo di fiducia nelle istituzioni, mentre risale nell’impresa, in particolare per quanto riguarda i lavoratori delle medie imprese. Emerge dalla Quarta rilevazione dell’Indice di Fiducia dei lavoratori dipendenti italiani su oltre 3.500 rispondenti
A due anni dall’inizio della crisi economica, la ripresa che il Paese sta cercando di agganciare è evidentemente ancora a macchia di leopardo e con diversi effetti, come dimostrano l’attendismo e lo scarso sbilanciamento dei lavoratori che, però, sono confidenti nella propria azienda in generale.
Il dato generale dell’Indice di Fiducia si ferma, infatti, a settembre a 34,8 punti in una scala da 0 a 100, di pochissimo superiore alla rilevazione di marzo (34,6), e sempre al di sotto della positività e del valore di aprile 2009 (36), anche se in alcuni casi si evidenziano differenze importanti legate, oltre che al genere, all’incidenza della dimensione aziendale e del territorio in cui si lavora. Delle quattro aree che compongono l’Indice generale, rispetto a marzo 2010 aumenta la fiducia verso l’impresa (da 47 a 48 punti) e leggermente anche quella nel mercato del lavoro (da 39,5 a 40 punti). Stabile, invece, la fiducia nella propria situazione personale (28 punti), mentre in flessione continua da aprile 2009 quella nelle istituzioni nazionali e sovranazionali (da 24 a 23 punti). Queste alcune tra le prime evidenze della quarta rilevazione dell’Indice di Fiducia dei lavoratori dipendenti italiani realizzato da Gi Group in collaborazione con OD&M Consulting.
In particolare è da segnalare che i valori più alti e positivi di tutta la rilevazione si registrano nell’ambito della fiducia verso la propria azienda che passa da 47 a 48 punti (+1 rispetto a marzo); verso l’impresa sono particolarmente confidenti – con valori che superano i 50 punti, quindi la positività – gli uomini (51), i lavoratori del Nord Est (52), i dirigenti (55), gli impiegati (51), i giovani under 30 (53) e i dipendenti della media (52) e della grande impresa (54). “Ciò che colpisce dell’indagine è la tenuta della figura dell’impresa, che va sostenuta ed aiutata – commenta Stefano Colli-Lanzi, Amministratore delegato di Gi Group – Le istituzioni, invece, devono riacquistare maggiore credibilità, e passare dalla cultura della crisi a quella dello sviluppo e della competitività. Non è più tempo di galleggiamenti: ci vuole coraggio. Soprattutto nei confronti dei giovani che, pur in una situazione di alta disoccupazione, sono tra le categorie ad avere maggiore fiducia. A loro vanno date risposte ed opportunità”. Rispetto ai settori, infine, l’Indice di Fiducia complessivo più elevato si riscontra nella Sanità (35,6), mentre fanalino di coda di questa classifica è il settore dei Trasporti (32,3). A livello funzionale, invece, l’Indice di Fiducia più elevato si registra nell’area della Direzione Generale (38) seguita dall’area Risorse Umane e Organizzazione (35,8); all’opposto si registra l’indice più basso nell’area Produzione/Qualità/Manutenzione (31,7). L’Indice di Fiducia dei lavoratori dipendenti italiani è una rilevazione statistica nazionale basata su 3.500 lavoratori dipendenti rappresentativi di tutte le categorie professionali e di tutto il territorio italiano, in prevalenza diplomati (38%) e laureati (30%) e appartenenti ad una fascia d’età compresa per lo più tra i 41 e i 50 anni (34%) e nella fascia 31-40 anni (42%).