Quando il collezionista lombardo diventa imprenditore
1.046 le imprese lombarde attive nel settore. Commerciano nell’antiquariato, opere d’arte, libri antichi, filatelia, numismatica e oggetti di artigianato tipico. Milano prima con il 50,6%, seguono Brescia e Bergamo.
E’ quanto emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati del Registro delle Imprese al III trimestre 2010 e 2009 relativi alle sedi di imprese con attività principale nei settori considerati.
Dai classici francobolli ai giocattoli d’epoca, dal grammofono antico al disco in vinile, dai fumetti ai soldatini di piombo, dalle schede telefoniche alle scatole di latta pubblicitarie, dalle uniformi militari ai santini. Sono 1.046 le imprese commerciali lombarde del settore collezionismo nel 2010, il 16% del totale italiano. Sono soprattutto gallerie d’arte e antiquariato (49,3% e 516 imprese). Ma ancora, 258 le imprese nel commercio al dettaglio di mobili usati, mobili ed oggetti di antiquariato, compresi i libri antichi e 160 in quello del commercio al dettaglio di oggetti d’artigianato e di decorazione. I commercianti di libri usati il settore più in crescita con il +10%, bene anche antiquariato e libri antichi al +4%.
Milano al primo posto con 529 imprese (il 50,6% del totale regionale), seguita da Brescia (155 imprese, 14,8%) e Bergamo (93 imprese, 8,9%). Crescono soprattutto Monza e Brianza (+7,7%), Varese e Milano (entrambe + 1,5%).
La scelta è ampia: per l’appassionato di scripofilia, cioè collezionismo di documentazione finanziaria d’epoca (dai certificati azionari agli assegni), per chi ama raccogliere e conservare bolli postali (marcofilia), bustine di zucchero, tappi, bottoni e, persino, robot giapponesi.
E’ quanto emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati del Registro delle Imprese al III trimestre 2010 e 2009 relativi alle sedi di imprese con attività principale nei settori considerati.
E’ possibile scaricare il comunicato stampa con i dati elaborati dalla Camera di Commercio di Milano