Ricerca, Lombardia prima in Italia
La Lombardia è la prima regione in Italia per ricerca: spende 4 miliardi all’anno; coinvolge 45mila addetti e più di 30 mila imprese nei settori d’avanguardia A livello europeo la Lombardia è vicina a Rhône-Alpes e Berlino
Con una spesa di oltre 4 miliardi di euro (20,9% nazionale) la Lombardia si piazza al primo posto davanti a Lazio e Piemonte per gli investimenti interni destinati all’area R&S. Nel 2008 erano impiegati in questo settore oltre 44.600 addetti, il 18,7% nazionale, per il 60,6% arruolati dalle imprese private, quindi da università (26,6%) ed enti no-profit (7,9%). La quota degli addetti all’innovazione nell’ambito della pubblica amministrazione, invece, si fermava a poco più di 2.000 unità, pari al 5% del totale. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat 2008.
Settima conferenza internazionale sulle biotecnologie tessili
Il punto sull’innovazione mercoledì 2 marzo in Camera di commercio di Milano all’iniziativa organizzata da Stazione sperimentale per la seta – Centro di ricerca tessile, azienda speciale della Camera di commercio di Milano e che ospita anche il Final Workshop del Cost Action 868 riguardante la funzionalizzazione biotech dei materiali rinnovabili polimerici. Il convegno, con circa 60 relatori provenienti da tutto il mondo, durerà domani tutto il giorno fino a venerdì 4 marzo, in via Meravigli 9/B.
Imprese innovative, Lombardia prima.
Con oltre 30 mila imprese, è la Lombardia la regione italiana più innovativa: il tessuto produttivo lombardo assorbe infatti circa un quinto (21,9%) delle attività nazionali legate alle nuove tecnologie e alla ricerca sperimentale, con una leadership più spiccata negli ambiti dell’industria farmaceutica (44,2%) e chimica (32,8%). In un anno, l’intero settore è cresciuto in Lombardia dell’1,2%, con punte nelle province di Monza e Brianza (+4,3%), Cremona (+3,8%) e Mantova (+3,4%). Nell’insieme, però, è Milano a ricoprire il ruolo del leone, in forza di quasi 15 mila imprese concentrate nel suo territorio provinciale, pari al 48,5% del totale. Seguono le province di Brescia e Bergamo, le cui attività occupano una fetta corrispondente all’11,2% e al 9% rispettivamente. Ma Milano, con il 10,6% del totale nazionale, è anche capofila dell’imprenditoria innovativa italiana, davanti a Roma (9,1%) e Torino (5,7%). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro imprese al terzo trimestre 2009 e 2010.
Confronto europeo: Lombardia vicina a Rhône-Alpes e Berlino. Bene anche il dato europeo. Per quanto riguarda l’occupazione nel settore hi-tech, la Lombardia si colloca al 47° posto su 244 nella classifica delle regioni europee per maggior numero di addetti nel settore innovazione sul totale degli occupati e si posiziona subito dopo Rhône-Alpes e Berlino e prima di Amburgo. Al 33° posto Outer London e al 9° posto Île de France. In Italia primo il Lazio, al 15° posto anche per la presenza del comparto pubblico nel settore. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio su dati Eurostat 2008 relativi a 244 regioni europee (NUTS 2).
Lombardia leader nella spesa per ricerca e sviluppo.
Con una spesa di oltre 4 miliardi di euro (20,9% nazionale) la Lombardia si piazza al primo posto davanti a Lazio e Piemonte per gli investimenti interni destinati all’area R&S. Nel 2008 erano impiegati in questo settore oltre 44.600 addetti, il 18,7% nazionale, per il 60,6% arruolati dalle imprese private, quindi da università (26,6%) ed enti no-profit (7,9%). La quota degli addetti all’innovazione nell’ambito della pubblica amministrazione, invece, si fermava a poco più di 2.000 unità, pari al 5% del totale. Emerge da dati Istat 2008.
“Milano e la Lombardia – ha commentato Alessandro Spada presidente di Innovhub, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano – mantengono posizioni di primo piano a livello nazionale ed europeo nell’innovazione per numero di imprese. In un mondo sempre più interconnesso, e quindi più concorrenziale, occorre continuare a investire. Servono in particolare iniziative per favorire la nascita delle idee innovative, per ampliare l’apertura verso nuove tecnologie, per investire nella ricerca e nello sviluppo. Una strategia di “fare sistema” che deve coinvolgere anche le istituzioni, a partire da quelle più vicine alle esigenze del territorio”.