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Ercole Drei. Scultore a Roma: al Museo Pietro Canonica a Villa Borghese

Ercole Drei

A Roma, dal 5 maggio al 25 settembre 2011 al Museo Pietro Canonica a Villa Borghese, si potranno ammirare alcune sculture di Ercole Drei, artista faentino di nascita ma romano d’adozione che nella capitale ha lasciato alcune delle sue opere più celebri.

La retrospettiva dello scultore, ideata dall’Associazione Amici di Villa Strohl–Fern e promossa da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali, mette in mostra le creazioni dello scultore nato a Faenza nel 1886, partendo dalla prima fase artistica ancora legata al Simbolismo, come la statuetta in bronzo Estasi d’Amore, il Ritratto di amica e la Danzatrice con il cerchio, tutte opere all’incirca del 1913, quest’ultimo lavoro esposto a Roma alla Mostra della Secessione nel 1914.

Seguono poi il bronzo del 1921 Titti, la più tarda Saffo (1934), il bozzetto della statua in marmo omonima inviata alla Quadriennale nel 1935, che oggi si trova a Forest Lawn, Los Angeles e le opere degli anni Cinquanta, quando Drei prosegue la propria indagine sul nudo femminile: Vanità (1954), Diana Cacciatrice (1955), La Poesia (1955), il Passo di danza (1958) e il secondo bozzetto de La Primavera (1966).

Non mancano le testimonianze dell’interesse dello scultore per le arti decorative con i bronzi Coppa con le rondini (1921–25) e Coppa con figura alata (1930), interesse espresso anche nella ceramica, e qui rappresentato dal Ratto di Europa realizzata dal ceramista faentino Anselmo Bucci.

Oltre a queste sculture vengono proposti alcuni dipinti scelti tra quelli più noti, tra cui il Ritratto della moglie in costume (1925), che ritrae la giovane moglie Margherita Montanari con abito da dama di primo Ottocento, La Famiglia (1926), Interno dello studio (1926), Il Pino di Villa Strohl-Fern (1930) e i Cancelli di Villa Borghese (1930).

Completano la mostra 16 disegni realizzati a matita o a carboncino dai primi del Novecento agli anni Cinquanta, nei quali l’artista indaga il nudo maschile e femminile.

Ma le opere di Ercole Drei sono visibili per tutta Roma: nella retrospettiva anche un video dove vengono mostrate le sculture realizzate dallo scultore di Faenza per la città capitolina come Il Lavoro e il Risparmio (1924), scultura posta a destra del frontone del Palazzo dei Beni Stabili a Roma in Via del Corso, la Targa per la regina Margherita in via Veneto (1927), la grande statua di Ercole allo stadio dei Marmi (1931), il Monumento a Alfredo Oriani posto in Via della Domus Aurea a Colle Oppio (1935), i quattro bassorilievi per il ponte Duca d’Aosta (1939) e la stele Il lavoro dei campi realizzata per l’E42 tra il 1940 e il 1942 ma posta in opera all’EUR solo nel 1962.

A cura di Luxgallery