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JTS, il tessile che guarda alle sfide future

JTS

Un’azienda nata dalla fusione di due imprese familiari, storiche. Una nuova realtà imprenditoriale frutto di una vera e propria sinergia generazionale tra passato e futuro. Stiamo parlando della JTS, azienda di Villasanta, in provincia di Monza e Brianza, nata dalla fusione della Enrico Locati & Co di Albese con Cassano (CO) con la Startes di Villasanta (MB) e operativa dal gennaio 2011.

La JTS, unendo il know how di queste due realtà, si presenta sul mercato con l’obiettivo di diventare un’azienda di eccellenza nel settore meccanotessile, per la produzione di montature Jacquard (si tratta di un tipo di accessorio per i telai Jacquard).

Come ci spiega Stefano Poliani, consigliere delegato di JTS e rappresentante della nuova generazione della Locati, e presidente, in scadenza di mandato, del Gruppo Giovani di Confindustria Como, “la nuova azienda è nata dall’esigenza di affrontare il mercato globale, mantenere livelli alti di efficienza e per continuare a investire in ricerca e sviluppo. Tre condizioni che, restando piccoli, era difficile realizzare”.

La storia della Enrico Locati & Co inizia più di quarant’anni fa in uno dei distretti più dinamici nel settore tessile, quello di Como. “La nostra azienda – racconta Polianiha vissuto per 40 anni le fasi più importanti della storia del tessile, dal periodo di splendore fino ad arrivare alla crisi. Inizialmente con mio nonno alla guida e successivamente con mia madre e con gli zii, l’azienda è cresciuta grazie a una buona politica di investimenti”.

Con l’arrivo degli anni Novanta e il sopraggiungere dell’esigenza di allargare il raggio di azione all’Europa e al resto del mondo, la Locati si è trovata nella necessità di uscire dai confini ed esportare. “In quegli anni si esportava più del 60 percento della produzione perchè i nostri clienti, soprattutto produttori di tessuti, iniziavano a spostarsi verso mercati più economici e dove la manodopera costava meno”. La crisi del tessile e la più recente crisi economica hanno portato l’azienda verso la necessità di cambiare e decidere quale strada intraprendere. “Eravamo un’azienda piccola e allo stesso tempo con la voglia di investire in innovazione per restare efficienti sul mercato italiano e su quello interna-zionale – prosegue Stefano Poliani -. Riflettendo sulle prospettive dei pros-simi dieci anni per la mia azienda ho pensato che era necessario crescere ma l’unico modo per farlo era unirsi a una realtà simile alla nostra come la Startes”.

La Startes nasce a Monza nel 1937 ad opera di Luca Giovenzana e Vittorio Leoni, con la missione aziendale di sviluppare schizzi e disegni e la loro messa in carta per l’allora giovane settore dei tessuti Jacquard. “La Startes si trovava a Villasanta, nella Brianza, a 30 chilometri da noi. Producevano il nostro stesso prodotto con l’unica differenza di avere, rispetto a noi, una rete più strutturata di rapporti con l’estero. Ho avviato i primi contatti con la nuova generazione dell’azienda nel 2009 e da lì sono iniziate una serie di discussioni per capire se avremmo potuto costruire i presupposti per una solida e concreta collaborazione”.

Le nuove generazioni di Locati e di Startes hanno quindi dato il via a un nuovo corso, a una nuova realtà, la JTS. “Si è trattato di una vera e propria si-nergia generazionale – prosegue Poliani -. L’obiettivo era quello di avere un prodotto a prezzi competitivi, capace di coniugare il valore della ricerca fatta internamente, la nostra storia e l’innovazione tecnologica che proponiamo. Così siamo arrivati a un’unica realtà produttiva, la JTS, con sede a Villasanta, già forte di una solida presenza all’estero. Insomma, un’azienda più strutturata in tutte le sue funzioni”.

Se da una parte infatti la Locati stava iniziando a costruire una rete di contatti in India, la Startes stava rafforzando la sua presenza in Cina. Unendo i due know how e i rapporti già intrapresi, oggi la JTS può dirsi presente già su 40 mercati grazie agli agenti e alla rete commerciale costruita.

L’obiettivo per il 2011, a detta dello stesso Poliani, resta quello di “cercare la ripresa sui mercati che più di noi stanno crescendo, quali Germania, India, Cina, Brasile e Corea”.

Il prodotto “forgiato” dalla fusione delle due aziende viene descritto come “più efficiente e con una migliore resistenza all’usura e all’invecchiamento – prosegue Poliani -. Abbiamo inoltre la garanzia di un prodotto fatto completamente in Italia, e per la precisione nel nostro stabilimento, sfruttando tecnologie e componentistiche nuove”.

I primi cinque mesi di vita della nuova JTS raccontano di un bilancio più che positivo: “Sono stati mesi intensi perché le operazioni di aggregazione non sono nel DNA del classico imprenditore italiano, soprattutto quando si tratta di aziende familiari dove le logiche di gestione sono sicuramente più complicate e articolate. Siamo comunque molto soddisfatti e ottimisti per il futuro”.