Arte, gemmologia, finanza e immobiliare per investire nella qualità che vale
Investire in qualità facendosi guidare da persone esperte ed evitando il più possibile il “fai da te”. In particolare quando gli investimenti in gioco toccano gli ambiti dell’arte, della finanza, delle pietre preziose e degli immobili. Quattro settori che soprattutto in tempo di crisi possono diventare dei “porti sicuri” di attracco per investimenti duraturi.
Queste e altre riflessioni sono emerse durante il convegno “Investire nella qualità che vale”, organizzato a Chronosphere, a Grumello del Monte e che ha visto la partecipazione di tre realtà importanti: Gioielleria Serafino Consoli, Mediolanum Private Banking e Immobiliare Percassi.
Obiettivo dell’incontro, moderato dal giornalista del Corriere della Sera, Fabio Paravisi, è stato quello di far scoprire e conoscere gli investimenti di grande valore che è possibile fare anche in tempo di crisi. Concetti che sono stati snocciolati dai cinque relatori della serata: Michele Trimarchi, Professore ordinario di Analisi Economica del Diritto e Cultural Economics; Lucio De Gasperis, Direttore Investimenti Mobiliari, Mediolanum Gestione Fondi SGR; Valerio Zancanella, gemmologo ed esperto internazionale di pietre preziose; Francesco Percassi, Consigliere Delegato di Immobiliare Percassi; Ivan Consoli, Direttore Generale della Gioielleria Serafino Consoli.
Come ha spiegato Paravisi, “in un tempo di grande diffidenza e crisi le famiglie che possono, tendono a investire in prodotti che danno sicurezza, di qualità”.
Una qualità che si può trovare in pietre preziose, quadri, fotografie, case di pregio e prodotti finanziari sicuri. Parola d’ordine: nessun azzardo e necessità di affidarsi a persone di fiducia e competenti, un denominatore che accomuna tutti i settori presi in considerazione durante la serata.
Soprattutto sul fronte della finanza dove “l’emozione è nemica degli investimenti”, come ha spiegato De Gasperis: “Nel settore finanziario investire significa avere una visione a lungo termine e ogni investimento deve essere costruito affinchè il patrimonio non risenta dei cambiamenti contingenti e duri nel tempo. Oggi più che mai è necessario diversificare gli investimenti e non indirizzarsi verso un’unica direzione”.
La componente emotiva è al contrario chiamata in causa nei settori dell’arte e delle pietre preziose, considerati ad oggi beni rifugio di qualità e sicuri. Arte intesa come quadri ma anche fotografie e video.
Investire nell’arte significa “innamorarsi di un’opera – ha spiegato il professor Trimarchi –. Per un’impresa un’opera d’arte può diventare un driver di identità. La prima regola per investire nell’arte è di seguire l’istinto, a cui vanno naturalmente integrate adeguate conoscenze tecniche”. Sulla stessa linea viaggia l’investimento nelle pietre preziose dove il diamante resta la pietra maggiormente richiesta, seguita gemme quali rubino, zaffiro e smeraldo. “Si tratta di un mercato molto stabile – ha spiegato Zancanella – non influenzato da crisi economiche, politiche e sociali. Investire in una pietra preziosa significa investire in un bene raro e sicuro che non ha costi di mantenimento ed è un bene esclusivo. Inoltre si tratta di beni il cui valore può aumentare nel tempo”. Unica avvertenza, come ha evidenziato Ivan Consoli, è quella di “affidarsi a un gioielliere di fiducia, storico e con esperienza nel campo”.
Un leitmotive che vale anche per chi vuole investire negli immobili di pregio. “Il mercato immobiliare – ha spiegato Percassi – è sempre più sofisticato per cui gli operatori giocano un ruolo fondamentale. Gli immobili di pregio fanno della qualità il loro elemento caratterizzante. Trattasi di una nicchia di mercato dove il driver sia da parte della domande che dell’offerta è la selezione. Questo è il segmento che storicamente regge di più anche nei momenti di crisi”