Robot italiani avanti sui mercati esteri
Dopo aver a lungo lottato contro la crisi facendo affidamento solo sulle proprio armi, nel 2015 il settore dell’automazione industriale ha potuto finalmente beneficiare della timida ripresa economica del Vecchio Continente, e i risultati non si sono fati attendere. Secondo l’ultima edizione dell’Osservatorio dell’industria italiana dell’Automazione, che verrà presentato da Anie Automazione in occasione della Fiera Sps di Parma, l’anno scorso il settore ha messo a segno una crescita del 7,1% che si va così ad aggiungere al +3,6% fatto registrare nel 2014.
Per apprezzare appieno la forza dell’automazione industriale manifatturiera e di processo è però necessario allungare il periodo di osservazione: dal 2012 al 2015 il progresso medio annuo è stato del 5%, performance che l’ha riportata sopra i livelli pre-crisi, a fronte di un calo medio dell’1% del manifatturiero nel suo complesso. Questa divergenza si spiega con il fatto che nel momento in cui l’economia rallenta le aziende investono in automazione per guadagnare maggiore flessibilità e per ridurre i costi fissi del personale. Quando, invece, la congiuntura tira, esse investono in tecnologie di automazione per non perdere il treno della ripresa. In entrambi gli scenari dunque l’automazione è in grado di approfittarne. “Innovazione tecnologica, apertura a nuove frontiere della domanda e customizzazione dell’offerta rappresentano le principali leve di sviluppo che l’industria italiana fornitrice di tecnologie per l’automazione ha consolidato negli ultimi anni per resistere alla crisi – si legge nell’Osservatorio – La rapida evoluzione del mercato, unitamente a crescenti pressioni concorrenziali, ha imposto alle imprese flessibilità e capacità di adattamento. Anche nel 2015 il comparto ha beneficiato del significativo contributo delle esportazioni indirette, attivare in particolare dal settore cliente dei costruttori di machine.”
Non va infatti dimenticato che il settore della meccanica strumentale vede un’incidenza dell’export sul fatturato totale vicina al 90% e anche nel 2015 il comparto ha beneficiato del significativo contributo delle esportazioni indirette, attivate in particolare dal settore cliente dei costruttori di macchine.
Guardando alle esportazioni dirette, nel 2015 le vendite estere di tecnologie per l’automazione industriale hanno registrato un incremento su base annue del 6,5%. Questo risultato ha beneficiato fra l’altro del recupero della domanda in alcuni mercati europei (l’UE con una quota superiore alla metà sul totale esportato, si conferma in aggregato principale arra di destinazione delle produzioni italiane).
A conferma di un mercato in graduale ripresa, secondo i dati Eurostat nel 2015 gli investimenti in macchinari e attrezzature hanno mostrato nella media europea una crescita cumulata annua vicina al 4% e nelle previsioni questo trend positivo dovrebbe rafforzarsi nel 2016. In particolare, una dinamica positiva per gli investimenti in macchinari e attrezzatura è attesa in corso d’anno per Germania, Francia e Spagna, principali Paesi di sbocco delle esportazioni di tecnologie per l’automazione nell’area europea.
Guardando ai mercati extra UE, nel 2015 ha fornito un importante contributo allo sviluppo delle esportazione del comparto il Nord America, grazie soprattutto alla crescita del mercato statunitense, che si conferma nel 2015 terzo Paese di destinazione delle esportazioni del comparto. Un profilo positivo ha caratterizzato l’andamento delle vendite estere rivolte anche al continente asiatico, in particolare al Far East. Sul mercato domestico, invece, le imprese del settore devono fare i conti con una ripresa che stenta a consolidarsi. Secondo le più recenti previsioni del Centro Studi Confindustria, gli investimenti in macchinari e attrezzature in Italia potranno mostrare un incremento medio annuo del 3,5% nel biennio 2016-2017, beneficiando fra l’altro dei provvedimenti governativi annunciati.
“L’instabilità del contesto macroeconomico e il peggioramento delle aspettative di crescita si riflettono sulla fiducia degli operatori industriali e potrebbero minare queste dinamiche – avvertono gli esperti di Anie Automazione – Con riferimento au mercati esteri, si delinea nel complesso un quadro di minore potenziale, per effetto soprattutto del rallentamento delle principali Economie emergenti che negli ultimi anni hanno acquisito un ruolo crescente come bacino di sbocco delle esportazioni manifatturiere italiane”.
Preoccupa soprattutto il rallentamento della Cina, la cui economia è impegnata in una delicata fase di transizione a un’economia basata sull’export e sugli investimenti pubblica a una più bilanciata con una maggiore componente di consumi privati. Questo elemento potrebbe riflettersi sulla domanda rivolta ai settori industriali più internazionalizzati ed esposti ai rischi dello scenario, fra cui si annoverano molti comparti all’interno della filiera metalmeccanica. In questo contesto, le più recenti rilevazioni relative al clima di fiducia delle imprese fornitrici di beni strumentali indicano negli ultimi mesi del 2015 e nei primi del 2016 un ridimensionamento delle attese.
Uno scenario più incerto potrebbe dunque riflettersi nel corso del 2016 sull’andamento dell’industria italiana dell’Automazione industriale manifatturiera e di processo, rallentando il positivo percorso di uscita dalla crisi mostrato nell’ultimo triennio.