Mercato immobiliare, un settore in ripresa già da qualche anno
Il mercato dell’immobile non perde colpi, ma anzi continua a far registrare una crescita abbastanza costante nel corso degli ultimi anni.
Una crescita cominciata di fatto nel 2014, e che nel 2016 ha conosciuto il suo picco maggiore. Lo scorso anno si è registrato un aumento delle compravendite a tassi più bassi rispetto al 2016, ma in ogni caso il cammino resta incoraggiante.
Ma a cosa è dovuto questo dato? Per capirlo prendiamo in esame un paio di fattori.
Mercato del credito e immobili di lusso: i due elementi chiave per la crescita
Per prima cosa dobbiamo dire che gli incentivi nel mercato del credito hanno giocato un ruolo senz’altro importante, andando di pari passo con le politiche economiche di tipo espansionistico.
Poi c’è da analizzare un’altra fetta di mercato, quella relativa alle abitazioni di lusso. In questo caso sono state le maggiori città italiane a trainare il mercato: basta fare una ricerca su immobili di prestigio milano per toccare con mano l’effettiva portata di questo trend.
Ma non è stata solo la città meneghina a far registrare numeri incoraggianti da questo punto di vista. Anche Roma e Firenze, grazie principalmente alla bellezza del centro storico, hanno fatto schizzare in alto le statistiche per quanto riguarda le compravendite.
Si è trattato di un effetto a catena visto che, alcune zone più periferiche (l’Eur su tutte), hanno seguito il trend mostrando una crescita relativa agli immobili mai constatata in precedenza.
Case di seconda mano e prezzi delle abitazioni: l’altra faccia della medaglia
Finora abbiamo parlato dei dati in costante crescita relativi alla compravendita degli immobili e all’andamento positivo delle abitazioni di lusso. A fare da contraltare a questi numeri ci sono da segnalare un paio di aspetti negativi.
Vediamo insieme quali sono e cerchiamo di capirne meglio le motivazioni.
Il primo di questi dati si riferisce al prezzo delle abitazioni, che è in aumento anche se tendente alla stabilizzazione. Una circostanza, quest’ultima, che non dovrebbe incidere in maniera così determinante sul dato generale.
Diverso è il discorso relativo all’andamento delle case di seconda mano: in questo caso è stato registrato un calo del 4% rispetto allo scorso anno. Gli ultimi aggiornamenti parlano di prezzi tendenti alla crescita in mercati più floridi come Bologna e Firenze (centri in cui storicamente c’è una richiesta molto alta di case di seconda mano) e anche nelle zone più centrali di Roma ,Napoli e Milano.
Ma cosa ha contribuito a creare questo trend negativo?
Per prima cosa va segnalato un numero cospicuo di immobili che hanno caratteristiche (prezzo qualità e localizzazione) non aderenti alle richieste del mercato: la domanda privata ha invece una notevole portata nelle zone con una migliore qualità della vita.
Quali, a questo punto, gli scenari futuri?
Se le rendite sugli immobili continueranno ad aumentare, in questo 2018 gli investimenti in tal senso dovrebbero aumentare. I prezzi avranno di ceto un ruolo determinante, così come lo sviluppo generale delle aree urbane.
Ma c’è un altro aspetto molto importante da considerare. Per attrarre gli investitori, in particolar modo quelli esteri, la vera svolta dovrebbe arrivare dalla semplificazione dell’apparato burocratico.
Questo comporterebbe una serie di benefici, tra i quali spiccano senza dubbio la riduzione delle tasse e un sistema legislativo più snello e comprensibile, specialmente per ciò che concerne gli affitti.
Ed è proprio l’aumento degli affitti a prestare il fianco a considerazioni di carattere più generale.
Questi ultimi rappresentano il vero trend in crescita del presente ma anche del futuro.
Intercettare la richiesta di affitto (anche per periodi molto brevi) sia di case che di stanze è la vera sfida che gli investitori devono saper affrontare nei prossimi anni.
Non solo migliorando la qualità degli immobili, ma anche pensando a un aumento dei servizi che possa “incendiare” ulteriormente un mercato già molto fervido.