Milano, occupazione e attività alle soglie di un nuovo decennio
Dinamicità occupazionale, attrattività in crescita e internazionalizzazione degli atenei di alta formazione. Questi i tre driver di Milano individuati dall’analisi di Wyser, società internazionale di Gi Group che si occupa di ricerca e selezione di profili manageriali, alle soglie di un nuovo decennio.
“Il trend di crescita positivo che caratterizza la città di Milano trova riscontro anche nella nostra attività di ricerca e selezione di profili manageriali- spiega Carlo Caporale, Amministratore Delegato Wyser Italia– È la città italiana per cui riceviamo il maggior numero di richieste da parte delle aziende clienti: le posizioni a Milano e provincia rappresentano circa la metà (46,9%) di tutte quelle da noi gestite nel 2019. Se da una parte, come conferma anche l’Osservatorio Milano di Assolombarda, il sistema produttivo manufatturiero è il punto di maggiore forza milanese, dall’altra evidenziamo una particolare vivacità occupazionale nei settori Digital, Oil&Gas, Automation, Finance e Retail”.
A differenza di quanto si rileva per la fascia entry level, ” solo il 3% dei manager assunti a Milano proviene da altre città italiane“- continua Carlo Caporale- La piazza di Milano è infatti quella in cui si registra la maggior presenza di manager e professionisti già residenti. Aspetto dimostrato anche dai dati Istat secondo i quali la fascia di età 30-49 anni è ari a quasi un terzo della popolazione di Milano. Parlando invece di professionisti stranieri, nonostante venga spesso rimarcata la fatica del Capoluogo lombardo nell’attrarli, evidenziamo come questo non sia assolutamente un problema per settori come Design, Fashion, Oil&Gas. In queste industry, l’Italia vanta alcune realtà di eccellenza che richiamano manager e figure internazionali, oltre a promuovere il rientro dei cervelli che noi attestiamo intorno al 2% rispetto al totale degli assunti su Milano”.
Parallelamente, si registra un’apertura internazionale degli atenei milanesi e lombardi che trova riscontro nella continua crescita degli studenti internazionali, principalmente di origine europea ed asiatica: 14.518 nell’ a.a 2017-2018, pari al 5,2% del totale degli iscritti (+0,5%). Inoltre a conferma della reputazione internazionale del Capoluogo milanese in alcuni settori, si evidenzia una maggiore propensione degli studenti internazionali per i corsi STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) e Arts (e. design): 52,4% (rispetto al 40% medio lombardo) mentre quelli Arts è il 6,2% rispetto alla media regionale dell’1,4%.
“Ci aspettiamo che l’attrattività e la dinamicità occupazionale di Milano continueranno a crescere anche le decennio 2020- conclude Carlo Caporale- Le realtà di eccellenza a livello imprenditoriale, ma anche formativo sono la base solida della città anche oltre i confini nazionali. Alle porte di una nuova decade, possiamo porci l’obiettivo, in qualità di head hunter, di contribuire alla crescita di questa città rapportandoci sempre più con manager di nazionalità diverse e, soprattutto, cercando di promuovere il rientro dei cervelli italiani, di cui abbiamo bisogno per mantenere e superare gli standard raggiunti”.