Tè indiani: scuri e preziosi, ecco le varietà
Il gusto del tè è sempre frutto di una scoperta, anche per gli esperti: esso infatti varia secondo la tipologia del tè stesso, del luogo di coltivazione, del metodo di raccolta. In questo modo non è difficile oggi scoprire che sono sempre di più le scuole di “sommelier del tè”, nate per insegnare la vera e propria arte di degustare questa bevanda e riconoscerne le caratteristiche. Tra i tè più famosi troviamo sicuramente quelli coltivati in India, che si attesta come prima nazione produttrice al mondo di tè nero. I tè indiani possiedono caratteristiche diverse da quelli cinesi e si suddividono in numerose varietà. Scopriamo quali sono.
I diversi tè indiani: dai Darjeeling ai Sikkim
Una prima grande distinzione tra i tè può essere fatta tra i tè verdi e i tè neri. I primi vengono coltivati e “realizzati” soprattutto in Giappone (la patria del tè verde) ed in Cina, i secondi in diverse parti del mondo, ma in particolar modo in Cina, Ceylon e India. Proprio i tè neri indiani costituiscono un mondo a parte, in quanto presentano gusto, proprietà e caratteristiche uniche. Nella famiglia dei tè indiani si distinguono innanzitutto i Darjeeling e gli Assam, poi i Dimbula, i Nilgiri, i Sikkim e gli Uva. Infine i Trovancore e quelli di varietà Dooars.
I Darjeeling: gli “champagne” del tè indiano
Il Darjeeling è una regione indiana, e si trova alle falde dell’Himalaya, tra Nepal e Butan. I tè neri prodotti in queste zone sono pregiatissimi, tanto che vengono definiti “gli champagne dei tè indiani”. Prediletti da sempre dagli inglesi – pare che anche la regina Elisabetta adori i tè indiani – hanno un gusto molto rotondo e morbido, che talvolta ricorda certi vini moscati. Il loro sapore può però variare secondo la raccolta nei cosiddetti “Giardini”: quella primaverile, che dà vita a un sentore più fresco, e quella autunnale, che rende il tè più corposo. Si presta molto bene ad essere impiegato nei blend con altri tè.
L’Assam: il tè delle donne
Ad est del Darjeeling, ai confini con Mianmar, Bangladesh e Cina, troviamo invece la valle dell’Assam, conosciuta per essere tra le zone più umide del mondo, investita com’è da monsoni (da aprile a settembre) e piogge abbondanti. Proprio queste sono le caratteristiche che rendono un territorio perfetto per la coltivazione di tè: verso il mese di ottobre, infatti, la temperatura atmosferica raggiunge e supera i 35 gradi e si dà vita alle più grandi coltivazioni dell’India (un terzo di tutto il tè indiano, il 15% del tè nel mondo, viene prodotto qui). Una particolarità del tè di Assam è che la raccolta viene eseguita esclusivamente a mano e solo dalle donne; si arriva a raccoglierne anche 20 chili di foglie al giorno. Il gusto dell’Assam, tra i migliori tè al mondo, è liquoroso, speziato, forte: perfetto per una colazione ricca o una pausa pomeridiana rinvi
gorente. Sicuramente non un “tè da grande distribuzione”, ma piuttosto destinato a essere reperito soltanto in erboristerie e negozi specializzati nella commercializzazione delle migliori varietà di tè, nonché su specifici shop di vendita tè online.
Tè Nilgiri, perfetto per il Chai
Coltivato nel sud dell’India, e raccolto nella stagione invernale da dicembre a marzo, il tè Nilgiri è molto apprezzato dagli Occidentali, perché è dolce ed è tra gli ingredienti preferiti dagli indiani per creare i Chai, bevande ayurvediche rinfrancanti e talvolta golose, molto speziate. Il chai si prepara con tè Nilgiri, spezie (cannella, zenzero, curcuma, cacao, peperoncino, etc.) e latte.
Dimbula, Sikkim, Uva e gli altri: tra Ceylon e la Malaysia
Vi sono poi le altre varietà di tè indiano, meno conosciute ma non per questo meno valide. Nella regione del Sikkim, ad esempio, che da qualche anno produce esclusivamente cibi da agricoltura biologica, si coltiva un tè molto simile a quello del Darjeeling, solo un po’ più intenso. I tè del distretto di Dimbula, invece, a sud dell’India, sono raccolti in inverno e si presentano come delicati: non diventano mai amari, anche se lasciati in infusione per molto tempo. Al contrario, i tè del distretto di Uva ricordano i tè di Ceylon: raccolti in estate, possiedono aroma fiorito e gusto intenso. Sempre simili ai tè di Ceylon sono i tè Trovancore, ottimi con il latte, mentre i tè Dooars vengono prodotti nel Bengala in terreni bassi e poco coltivati.