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Economia/Imprese

Il mercato termoidraulico nel post lockdown: segnali di ripresa già a maggio

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Era un mercato tendenzialmente interessante, quello fotografato ad inizio 2020 relativamente alla domanda di contatori di calore, di acqua e di ripartitori. Ma nessuno poteva prevedere ciò che sarebbe accaduto da lì a qualche mese. Marzo e Aprile sono stati mesi in cui le uniche attività possibili sono state quelle emergenziali, con buona parte delle produzioni mondiali ferme ed uno stop improvviso che ha riguardato qualsiasi settore, anche quello termoidraulico.

A partire da maggio, però, si è iniziato ad assistere ad un timido cambio di tendenza, relativo a come gli installatori che avevano delle offerte in essere – congelate nei mesi del lockdown – hanno ripreso i contatti con amministratori di condominio e cantieri che tornavano all’operatività, riaprendo un dialogo sull’installazione dei contatori di calore, con l’incognita di capire quando far partire in concreto le installazioni.

A giugno, la situazione è leggermente migliorata, con una cauta ripartenza del mercato legato alle nuove costruzioni, principalmente nelle grandi città, nelle quali si è iniziato a pianificare nuovi interventi di installazione di contatori di calore e acqua e non solo mettere in atto ciò che era stato precedentemente programmato. Questo genere di intervento è quello che al momento sta dando i migliori risultati in quanto lavorare col mercato delle nuove costruzioni, ora, significa avere un interlocutore diretto con cui interagire in modo più immediato, con una conseguente garanzia legata alle tempistiche.

Anche il mercato delle vecchie costruzioni ha necessità di ripartire con le attività ordinarie. Ciò è possibile, ad esempio, chiedendo agli amministratori di condominio di continuare con le azioni di “replacement” dei ripartitori di calore, anche in vista della possibilità di rendere gli impianti in versione AMR (qualora già non lo fossero) ed essere pronti per il futuro al rispetto della nuova normativa EED 2018/2002. Un passo essenziale per incamminarsi verso la “digitalizzazione” delle attività di lettura a distanza, senza la necessità di essere fisicamente presenti in condominio.

Ciò che in questa fase resta complicato però è dover gestire la catena dei soggetti coinvolti nel processo decisionale. Gli amministratori di condominio, infatti, hanno l’onere – non facile in questo periodo – di discutere con il resto del condominio prima di confermare eventuali nuove commesse. È facile ipotizzare, quindi, che con lo slittare delle varie assemblee di condominio, qualsiasi lavoro di installazione non potrà che essere confermato dopo l’estate 2020. Ma considerando che, per installare i ripartitori, è necessario muoversi per tempo, quindi prima della riaccensione degli impianti, è possibile che parte di questi lavori vedranno la luce solo nella primavera 2021. Le opportunità sono tante, ma in questa fase di distanziamento sociale necessario, arrivare all’utente diventa meno immediato.

La buona notizia, però, è che chi faceva cantieristica sta riprendendo la propria attività e la domanda è tornata a crescere, così come l’offerta. Nell’ head quarter di QUNDIS ad Erfurt la produzione non si è mai fermata, proprio perché la domanda in Germania non ha mai cessato di esistere. Ciò che cambia, ora, è il modo in cui si produce, con turni di lavoro stringenti e divisioni per team che garantiscono la sicurezza dei lavoratori mantenendo gli stessi standard di qualità.

Ora più che mai è importante cercare di velocizzare i rapporti tra amministratori di condominio e condòmini nel pieno rispetto dalla sicurezza, ad esempio cercando di digitalizzare le assemblee di condominio così da recuperare tempo prezioso e velocizzare i processi decisionali. Fatto ciò, tutto sarà possibile, in quanto la maggior parte delle imprese interessate si è ormai attrezzata e strutturata per gestire ogni attività installativa, garantendo distanziamento sociale e risultati di qualità.