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Una Rete di Bugie: Navigare tra Bufale e Fake News

fake news

Nel mondo sfaccettato del web è fondamentale farsi da subito prendere sul serio. Per questo motivo, se si sceglie di aprire un sito per presentare la propria attività, o addirittura espanderla su internet, è sempre importante rivolgersi ad agenzie con provata esperienza nel settore, come DSI Design, esperta nella realizzazione di siti web professionali a Torino.

Accanto ad attività che assegnano un alto valore alla propria credibilità e veridicità online, com’è giusto che sia, ci sono però realtà meno oneste, in cui c’è sempre il rischio di incappare. Stiamo parlando dei diffusori di fake news, fenomeno esistente ben prima dell’arrivo del web, ma che soprattutto negli ultimi anni ha avuto un’enorme diffusione su internet, in particolare sui social network.

In questo articolo proveremo a descrivere brevemente il fenomeno, per essere sempre più in grado di riconoscerle, evitarle e diminuire la loro circolazione.

Come Nascono le Fake News nel Mondo del Web

Per fake news si intende una notizia contraffatta, creata senza tener conto delle norme di conformità e verificabilità, di solito per perseguire un secondo fine, manipolando la realtà e la percezione che le persone hanno di essa. Queste “bufale” sono inventate per scopi economici (come le truffe), ma anche sociali, sanitari e politici, nel tentativo di modificare l’opinione pubblica e far “abboccare” più persone possibili.

Infatti, per quanto una fake news possa essere sfatata se si analizza in modo freddo e razionale, spesso viene strutturata per fare leva sull’emotività dei lettori; notizie che ad esempio ingigantiscono consciamente situazioni di potenziale pericolo puntano sull’accrescere ansia e paura nella popolazione – spesso senza motivo – per perseguire i fini di chi le ha create. È soprattutto pericoloso in caso di fake news che incitano alla violenza, o che veicolano false informazioni mediche.

Oltre al risultato immediato, anche sulla lunga distanza arrivano a far dubitare le persone che ne sono state vittime di qualunque notizia, anche in presenza di prove oggettive.

Come Viene Scritta una Fake News?

Il problema aumenta perché, attraverso i social network, siamo costantemente bombardati di notizie, e distinguere quelle vere da quelle false diventa sempre più complesso, anche solo per la quantità. Per questo, il primo passo per individuare le fake news è avere la consapevolezza di come sono scritte in primo luogo, e condivise successivamente.

La prima sottocategoria sono gli scherzi, ideati senza l’intento di causare veri danni, ma che non vanno mai sottovalutati, specialmente se un gran numero di persone comincia a prenderli alla lettera. Ci sono poi le già citate truffe, per arricchirsi alle spalle di qualcun altro, che online si verificano spesso con l’intento di rubare dati sensibili.

Le notizie formate da un fondo di verità però parziale o distorto possono essere effettivamente create per un tentativo di manipolazione, anche se talvolta sono solo nate dalla “faciloneria” di chi scrive su un argomento senza documentarsi. Infine, ci sono le vere e proprie bufale, inventate di sana pianta per vari scopi.

Riconoscere e Contrastare le Bufale

Posto il fatto che ogni cosa che si legge andrebbe analizzata con spirito critico, ci sono anche dei suggerimenti generali che si possono seguire per capire se una notizia sia reale o meno.

A volte basta fermarsi al titolo per realizzare già che qualcosa non va. I cosiddetti clickbait sono volutamente sopra le righe, sensazionalistici ed esagerati, apposta per invitare gli utenti a cliccarci sopra per saperne di più. E poi il più delle volte ci si trova di fronte a un articolo con informazioni ingigantite o del tutto inventate.

Se il dubbio persiste dopo una prima lettura, il passo successivo è verificare le fonti – se si trovano – e dedicarsi a una veloce ricerca per capire se la notizia è stata riportata da altre fonti, in che modo e soprattutto quando: potrebbe essere effettivamente vera ma vecchia di anni.

Successivamente bisogna studiare l’autore, leggere eventuali bio trovate online o la presentazione sul suo sito: è un professionista riconosciuto? È noto per bufale passate? Le sue idee e opinioni potrebbero portarlo a esagerare degli elementi della storia?

Si deve infine esaminare il sito su cui ci si trova, a partire dall’url: spesso può essere molto simile a domini importanti e affidabili, nel tentativo di trarre in inganno gli utenti. Anche la grafica può essere copiata da portali autorevoli, ma con evidenti errori e un aspetto più amatoriale. Infine, immagini e video possono essere manipolati, artefatti o presi da altri contesti.

Se, nonostante tutti i controlli, il dubbio permane, non resta che affidarsi a un servizio di fact-checking, una vera e propria risorsa digitale utile per eliminare tutte le perplessità.

È comunque indispensabile non abbassare mai la guardia: in un mondo sempre più social, dove i contenuti si diffondono a colpi di like e sharing, riuscire a capire cosa non condividere è una prima, potentissima arma contro i creatori di fake news. Ognuno di noi ha la possibilità di contribuire, accrescendo la propria alfabetizzazione mediatica ed educando anche gli altri a fare lo stesso.

Ma Quindi, E’ Tutta Colpa di Internet?

Se è vero che le fake news si sono moltiplicate per numero e diffusione da quando esistono i social o le app di messaggistica, è altrettanto vero che sono sempre esistite, in forma orale o cartacea. Per cui no, il web non è la causa della loro esistenza, dato che si tratta comunque di uno strumento neutro, che può portare a risultati positivi o negativi in base alle persone che lo utilizzano.

A tal proposito, è proprio grazie a internet che possiamo usufruire dei siti dei già citati fact checker, il cui compito è identificare notizie potenzialmente problematiche per analizzarle e spiegare con tanto di fonti perché siano da ritenere veritiere o mendaci. Per quanto il loro lavoro sia impagabile e fondamentale per rendere il web un posto più sicuro, è anche vero che non bisogna affidarsi totalmente a essi, dimenticando che ognuno può dare il suo piccolo contributo.

Adesso che conosciamo le basi per distinguere le bufale dalle notizie reali, possiamo affrontare la nostra navigazione online con spirito critico, segnalando le fake news e smettendo di condividerle.