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Parola d’ordine: innovazione

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E’ il filo conduttore di tutte le attività di Danilo Preto, manager poliedrico: dal marketing con il gruppo Sisa, alla comunicazione e persino nel calcio, in qualità di amministratore delegato del Vicenza.

Dalla comunicazione al calcio, passando per il marketing, la consulenza aziendale e la solidarietà. Settori diversi e un’unica costante: la voglia di innovazione. Danilo Preto, 58 anni, top Manager dalla consolidata esperienza, si muove e opera su fronti diversi, lasciando segnali importanti sull’onda di una voglia crescente di portare qualcosa di nuovo. Attualmente è direttore comunicazione e marketing del gruppo Sisa; si occupa di advertising, comunicazione, editoria e gestione editoriale con la River Communication Factory ed è amministratore delegato del Vicenza Calcio, squadra in serie B. Il suo incontro con il gruppo Sisa inizia nel 1991. Da allora Danilo Preto ha segnato momenti fondamentali nella storia del Gruppo: a lui vanno ascritte l’introduzione già nel 2003 della fidelity e la politica di gestione dei dati. Da lui dipendono le strategie legate ai collezionamenti, lo studio e la realizzazione del packaging del prodotto a marca commerciale, l’ufficio stampa, l’advertising, i materiali P.O.P. sia in Italia che all’estero, la cura degli eventi e la realizzazione e la direzione dell’house organ. È iscritto all’ordine dei giornalisti dal 1978, è autore e co-autore di articoli e volumi dedicati al retail e agli scenari di mercato. A livello istituzionale è vice Presidente di Confimprese ed è vice Presidente di FIDA, la Federazione Italiana Dettaglianti dell’Alimentazione che, in sinergia con Confcommercio, opera a tutela delle piccole e medie imprese e degli operatori del terziario, offrendo assistenza, consulenza e soluzioni ai problemi di gestione aziendale e affrontando i temi più rilevanti per le categorie rappresentate. Una carriera dedicata allo studio ed alla messa in pratica di sempre nuove soluzioni di business, pensate e realizzate grazie ad un profondo background. Il tutto guidato da una grande passione per il proprio lavoro.

Tanti incarichi e responsabilità, un unico filo conduttore, il desiderio e la voglia di portare innovazione in ogni settore che tocca.
L’innovazione è fondamentale in ogni momento della nostra vita. Penso sia importante alzarsi ogni mattina con la volontà di rendere la giornata diversa dalla precedente e avere la cultura di fare le cose pensando alla loro praticabilità effettiva, alla loro utilità. L’innovazione è cultura, è un elemento impalpabile unito ad una serie di azioni in tutti i settori, industrie, istituzioni e informazione nei confronti dei consumatori. Sono le azioni che definiscono e delineano i contenuti e i valori.

Prendiamo il caso Sisa, lei ha portato una serie di novità, tra cui la fidelity e la realizzazione del packaging del prodotto a marca commerciale. Guardando avanti quali sono le prossime frontiere del marketing e comunicazione?
Dipende dai valori, dalle situazioni del mercato e dalle vicende che lo influenzano. Quando l’inflazione raggiunge quasi quota 4%, come sta avvenendo in questo periodo abbastanza critico, e sono le relazioni internazionali a pilotare le decisioni, operazioni e interventi devono essere misurati: bisogna confrontarsi con tempi più brevi e situazioni reali, con programmazioni a breve termine e non più a lungo termine. É difficile prevedere cosa succederà nel mercato e proprio per questo, fattori come la flessibilità, la praticità, l’innovazione e lo snellimento delle normative sono fondamentali.

Com’è la situazione in Italia della media- grande distribuzione? Qual è il segreto per differenziarsi? La grande distribuzione sta perdendo quote di mercato, la moneta scarseggia, non si fanno più molti investimenti e gli ultimi dati non sono molto rassicuranti. Rispetto a qualche anno fa, i consumatori hanno riscoperto i supermercati di quartiere, in aree comunque urbanizzate che offrono molte più possibilità in termine di risparmio. Una volta si andava a fare la spesa più consistente al grande ipermercato e ci si rivolgeva ai negozi sotto casa per la spesa di tutti i giorni e in quel contesto i rischi di spreco erano molto più alti perchè la scorta fatta nella grande di stribuzione non sempre veniva consumata nei tempi giusti. Oggi i supermercati vicino a casa offrono prezzi competitivi. Nel suo lungo percorso quali sono state le esperienze che le hanno dato di più? Sono tante: il rapporto diretto con i consumatori, con le industrie e con i soci. Solo relazionandosi con chi conosce i reali problemi, con chi li vive quotidianamente, si capiscono certe dinamiche e si intraprendono le soluzioni migliori. In questo penso mi abbia aiutato un certo spirito giornalistico che ho coltivato sin da giovane.

Lei è un convinto sostenitore della necessità per le aziende di mettere a punto modelli di sviluppo sostenibile, per l’ambiente, per le persone e le comunità in cui agiscono. In che rapporto sono, secondo lei, sviluppo e rispetto dell’ambiente? Cosa si dovrebbe fare?
Non sono temi in contrasto tra loro. Stiamo andando incontro a una forma di capitalismo più intelligente rispetto agli anni scorsi; la protezione della terra e la difesa del suolo sono fondamentali per il business, il giorno che non ci sarà più nulla di questo, parlo di capacità di estrazione del petrolio o coltivazioni, non ci sarà più business. In concreto, mi sono occupato in prima persona di importanti progetti etici di Sisa: la costruzione del Villaggio del Fanciullo “Gianni Baldina”, ad Arbabà in Etiopia, che offre accoglienza, istruzione e preparazione professionale a migliaia di bambini. La comunità vanta inoltre un pozzo, strumento di vitale importanza in una terra dove l’acqua potabile rappresenta una vera rarità ed è in costruzione una clinica che sarà dotata di un grande ambulatorio e di una sala parto con personale specializzato. L’opera di solidarietà sociale include anche la realizzazione di un centro di cardiochirurgia infantile all’Ospedale Pediatrico dell’Università di Damasco in Siria. Sono convinto che conoscendo il proprio territorio, ed è quello che stiamo facendo fare ai bambini in Etiopia, sia possibile costruire un’adeguata difesa culturale e imparare a vivere e sopravvivere.
 
Lei è amministratore delegato del Vicenza Calcio. Come si concilia questo tipo di attività con il lavoro di comunicazione e marketing?
Sono due mondi completamente diversi, non confrontabili. Il calcio si posiziona su un livello molto più schizofrenico rispetto alla sfera imprenditoriale e del commercio. Il calcio necessita di regole che non sono le stesso dell’universo economico in cui opero. Un tempo questo sport era fatto dai giocatori e dai procuratori, le società mettevano i soldi per organizzare lo spettacolo e non esistevano le regole economiche. Oggi i giochi non si svolgono solo sui campi da calcio ma esiste un gioco di natura economica che manovra il dietro le quinte. Si è persa la vera natura del calcio.

Quale sarebbe questa vera natura, secondo lei?
Ogni società di calcio è un’entità territoriale, al pari di Comune, Provincia, Regione. Anche nel Calcio è possibile organizzare attività per il bene sociale, per formare e istruire i giovani verso valori positivi. Ricordiamoci che i calciatori prima di essere tali sono soprattutto uomini e il calcio è una palestra di vita.

Quali saranno le sue prossime mosse?
Lavoreremo per cercare di cambiare, nel nostro piccolo, questa mentalità. In Italia esistono 5-6 grandi società più una serie di società provinciali. In molti si identificano con i grandi team prima di riconoscersi nel proprio territorio di appartenenza. I valori di squadre come Juventus, Milan o Inter si identificano con i valori delle squadre stesse, succede diversamente per le piccole squadre dove è il senso comune e lo spirito di comunità che chiama a raccolta i tifosi negli stadi.

 

La carriera
Danilo Preto, 58 anni, vicentino. È direttore comunicazione e marketing nonché responsabile rapporti politico/istituzionali del gruppo Sisa, la prima catena della Distribuzione Organizzata italiana ad essere presente all’estero, con un fatturato per il 2007 di 4.162 milioni di euro e quasi tremila punti vendita. Con la River Communication Factory si occupa di advertising, comunicazione, editoria e gestione editoriale. Nel 1991 entra a lavorare nel gruppo Sisa. Iscritto all’ordine dei giornalisti dal 1978, è autore e co-autore di articoli e volumi dedicati al retail e agli scenari di mercato. Ma anche l’ambiente è una sua passione. Manager dall’anima ecologista, è coordinatore editoriale, insieme a Giuseppe Tescari, del volume “Solo a Vicenza: gli endemismi della provincia; i fossili, le piante, gli animali presenti solo nel territorio vicentino”, mentre con la sua agenzia River è editore di “La carta geologica della provincia di Vicenza”, una sorta di rivisitazione della precedente pubblicazione edita dal Cai oltre un secolo fa. È vice presidente di Confimprese e di FIDA, la Federazione Italiana Dettaglianti dell’Alimentazione che, in sinergia con Confcommercio, opera a tutela delle piccole e medie imprese e degli operatori del terziario. Dal gennaio 2007 è amministratore delegato del Vicenza Calcio. Preto ha messo il suo know-how a disposizione di Corporate Action, società che si propone di acquisire partecipazioni, di controllo o di minoranza, in aziende prevalentemente del settore agroalimentare, in modo da costituire un pool integrato con offerte da formulare nei confronti della distribuzione d’eccellenza, godendo di prodotti e brand significativi, conosciuti e innovativi. Una carriera dedicata allo studio ed alla messa in pratica di sempre nuove soluzioni di business, pensate e realizzate grazie ad un profondo background. Il tutto guidato da una grande passione per il proprio lavoro.

testo di Laura Di Teodoro

Citazione
Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce la scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee
George Bernard Shaw
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