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Economia/Imprese

Bracco: sana gestione e innovazione per uscire dalla crisi

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La presidente di Assolombarda Diana Bracco in una lettera indirizzata ai 6.000 imprenditori milanesi che si riuniranno per l'assemblea del 15 giungo: "Per affrontare e superare questo momento occorrono più coesione e un impegno condiviso nell'interesse generale"

Per affrontare e superare la crisi occorrono piu' ''coesione e un impegno condiviso nell'interesse generale''. E noi imprenditori, come parte della classe dirigente, ''dobbiamo riuscire a far vincere la cultura dell'innovazione, della sana gestione, della responsabilita' e del lavorare insieme, insomma la cultura del fare e del far bene''. E' quanto afferma la persidente di Assolombarda Diana Bracco in una lettera ai 6.000 imprenditori milanesi in vista dell'assemblea del 15 giugno. L'Assemblea di Assolombarda, scrive Bracco, coincide con la conclusione del mio mandato alla guida degli imprenditori milanesi e con l'elezione del nuovo Presidente. ''Affido quindi a questa lettera alcune considerazioni su un periodo vissuto come una sfida che ho messo in cima alla mia agenda; in cui ho ascoltato molto per poter dare voce al meglio alle istanze di tutti i colleghi imprenditori. Per dare il nostro contributo allo sviluppo del nostro territorio e alla modernizzazione del Paese''.

Bracco ricorda la battaglia per ''modificare il Reach ed evitare che nuove norme europee mettessero in ginocchio tante industrie italiane'', quella contro i ''no'' che ''privavano il nostro Paese di indispensabili infrastrutture come i rigassificatori o l'Alta Capacita' ferroviaria e il duro confronto sulla questione Tfr, la difesa del sistema aeroportuale milanese e soprattutto il ''pressing'' per convincere il Governo a detassare le attivita' di ricerca e sviluppo delle aziende, usando lo strumento facile ed efficace del credito d'imposta. 

Soffermandosi sul ''difficile momento economico internazionale'', Bracco ricorda che la discesa del Pil nel primo trimestre 2009 (-5,9% rispetto al primo trimestre 2008) ''e' purtroppo la peggiore performance dell'Italia dal 1980. Dato che si accompagna a quella della Germania nei primi tre mesi dell'anno (-6,9%, il peggior risultato dal 1970) e al record negativo della Spagna che ha messo a segno il peggior risultato degli ultimi 40 anni''.

Allarmano, sottolinea, ''i dati sull'occupazione in Europa, e bene ha fatto la Commissione Europea a stanziare risorse consistenti per mantenere i posti di lavoro e finanziare la formazione. E sono pesanti anche le indicazioni italiane relative alla richiesta di Cassa Integrazione che registrano un brusco aumento, anche se solo una parte delle ore autorizzate viene effettivamente utilizzata.(secondo una recente stima dell'INPS, nel primo trimestre 2009 e' stato utilizzato solo il 26,8% delle ore di CIGO, CIGS e CIGS in deroga complessivamente autorizzate)''.

Per Bracco ad aprile, la situazione congiunturale italiana sembra essersi, ''comunque, stabilizzata e i segnali di fiducia non mancano''. Imprese e cittadini, sottolinea, ''sono chiamati ora a fare i conti con una grave crisi finanziaria che dall'estero riverbera pesantemente i suoi effetti sull'economia reale. E, mai come questa volta, il futuro del Paese sembra dipendere proprio dalla capacita' che, tutti insieme, avremo di reagire''.

Dopo aver sottolienato l'impegno degli imprenditori Bracco sollecita le istituzioni a fare altrettanto. ''Ci aspettiamo dalle istituzioni che, a loro volta, dopo aver affrontato con tempestivita' ed efficacia l'emergenza dovuta a una crisi globale di dimensioni impreviste, procedano a un cambio di passo. Ci aspettiamo che facciano tutte quelle riforme strutturali che incidono sulla spesa corrente e permettono di liberare risorse da investire nella tenuta del sistema industriale e manifatturiero italiano, fondamentale ricchezza del Paese''.

E tra i settori su cui intervenire Bracco indica la spesa pensionistica, le lungaggini burocratiche e l'accesso al credito. ''Ci aspettiamo decisioni che diano risposte concrete ai problemi che cittadini e imprenditori vivono ogni giorno sulla loro pelle. Le imprese vanno difese, senza distinzioni tra piccole, medie e grandi, perche' non siano costrette a disperdere il loro patrimonio di competenze e risorse umane''.

''Sono infatti profondamente convinta -rimarca Bracco- che fare impresa sia innanzitutto un'assunzione di responsabilita'. E' proprio in momenti difficili come questi, che si deve saper dimostrare nei fatti di credere in quei valori cui la migliore cultura d'impresa si ispira: responsabilita' sociale, coraggio, etica. Valori che si declinano in azioni concrete e condivise. Valori in cui Milano e' da sempre citta' di riferimento, a partire da quel ''modello ambrosiano'' nelle relazioni industriali che siamo riusciti a preservare con il coinvolgimento di tutti i soggetti''.

Nella lettera Bracco non manca di ricordare la centralita' di Milano. ''Tutti in Italia devono rendersi conto che il futuro del Paese passa ancora da Milano. Il nostro territorio e' ancora il motore dello sviluppo. Lo dicono i dati. L'Italia deve investire con scelte lungimiranti in quest'area ''forte'' perche' la Lombardia e' la regione che meglio puo' reggere la competizione internazionale''.

Soffermandosi sull'Expo 2015 Bracco osserva che si tratta di un ''grande progetto anticiclico che ci permettera' di recuperare competitivita', creare occupazione e attrarre investimenti. Un acceleratore dei piani infrastrutturali (finalmente vedremo realizzate opere che chiediamo da anni, come la BreBeMi, la Pedemontana, la TEM e le nuove linee del metro'), urbanistici, economici, culturali e sociali di Milano''.

''In Italia, soprattutto oggi, come ci ha ricordato il Presidente Napolitano, occorrono piu' coesione e un impegno condiviso nell'interesse generale. Occorre, conclude, ''un segnale forte di ottimismo sul futuro, un segnale a favore della crescita delle imprese e del benessere del Paese''.