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Cartier non teme la crisi

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In tempi di crisi il lusso resiste. Ne è una dimostrazione la maison Cartier che con i suoi 160 di storia sembra non mostrare cedimenti di fronte agli scossoni provocati dalla congiuntura economica negativa

Cartier, con i suoi 160 anni di storia nella voce lusso, è uno dei pochi marchi internazionali a non aver avvertito lo scossone della crisi. I motivi di questa immunità vengono spiegati da Laurent Gaborit, direttore generale di Cartier (Gruppo Richemont), ieri a Roma, nella boutique di via Condotti, per il Love-Day, operazione benefica che si svolge per il terzo anno consecutivo, in tutti i negozi Cartier del mondo, dove il bracciale Lovecharity, in oro rosa, con un piccolo diamante su cordoncino di seta, viene venduto al prezzo di 580 euro, 145 dei quali saranno devoluti a favore dell'Unicef e delle sue iniziative umanitarie per i bambini del Sudan. "In tempi di crisi – spiega Gaborit – Cartier non ha paura. Abbiamo aperto a Firenze e stiamo per lanciare un nuovo orologio da donna, il modello Baignoire. Il Ballon Blue è vendutissimo, come Santos 100. Del resto Cartier deve far sognare, perché il lusso è arte e bellezza. I nostri clienti forse hanno avuto momenti d'incertezza psicologica dovuti a questo baratro di cui non si vedeva il fondo. Ma ora la situazione è stabile e tutti vogliono ricompensarsi".