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Il Made in Italy si appella al Parlamento europeo

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Il rappresentanti della moda italiana chiedono aiuto al Parlamento europeo afiinchè prenda delle misure a favore del Made in Italy

Le aziende e le organizzazioni sindacali dei settori moda e tessile, particolarmente colpiti dalla crisi, hanno chiesto che il prossimo Parlamento europeo prenda delle misure in loro favore. I principali attori del made in Italy – come riporta FashionMag – hanno infatti chiesto che venga formata una commissione parlamentare per il comparto moda al fine di promuovere «uno dei settori manifatturieri più dinamici ed importanti per l’Europa di oggi e di domani».

I rappresentanti del fashion italiano chiedono la realizzazione di otto progetti, tra cui l’introduzione di un’etichetta che indichi il luogo di produzione per tutti i prodotti fabbricati in Europa, l’abbassamento delle tasse doganali per i prodotti europei fuori dall’unione e misure più efficaci contro la contraffazione.

"A causa di un crollo degli ordini, tutte le piccole aziende artigianali specializzate in ambiti quali il ricamo, i nastri, la passamaneria ecc hannno dovuto domandare la cassa integrazione per i propri dipendenti», sottolinea Rietta Messina, direttrice della Federazione Tessilivari, che riunisce una ventina di industrie specializzate. "Nell’arco di dieci mesi, la maggior parte di queste aziende sarà costretta a chiudere, impossibilitata per le dimensioni ad avere l’accesso ai crediti ».

In Italia, principale paese produttore di tessuti e vestiti d’Europa, l’insieme del comparto impiega circa 757.000 persone e realizza un fatturato totale di 70 miliardi di euro.