L’arte di costruire relazioni
Il libro “L’Arte del Networking” fornisce consigli, idee, esempi e raccomandazioni su come migliorare le proprie capacità di networking per poter continuare a crescere e per individuare nuove aree di business
Trasfomare tutte le relazioni in opportunità di affari. In poche parole essere dei brillanti networker per avanzare professionalmente e per cogliere tutte le occasioni off erte dai cambiamenti in atto. Come? Il segreto dell’“Arte del networking” è quello di aprirsi agli altri, non tralasciare nessun contatto e far diventare ogni conoscenza una possibilità, partendo dal più comune biglietto da visita fino ad arrivare ai moderni social network.
Tutti segreti e strategie messe nero su bianco nel libro “L’Arte del networking”, già caso editoriale e successo all’estero. Il libro è scritto da Steven D’Souza, docente della Business School di Madrid, e tradotto per l’Italia da Marcella Frati, fondatrice di Nmg Italia e del portale Simplybiz, “per dare un contributo concreto a tutti coloro che in questo momento sono in una fase di stallo del loro business – come lei stessa conferma – e sono alla ricerca di idee o di partner o semplicemente sono desiderosi di trovare nuove motivazioni e nuove amicizie per la loro vita personale e professionale”. Sfogliando le circa 200 pagine del volume emerge che il networking è molto di più che scambiarsi biglietti da visita. Networking è sviluppare delle relazioni che ti possono servire e attraverso le quali puoi dare supporto agli altri in ogni aspetto della tua vita. “Più il nostro network è ampio e forte e più abbiamo l’opportunità e la possibilità di avere una vita ricca e renderla più facile agli altri”. Il libro rappresenta un viaggio attraverso raccomandazioni, suggerimenti e consigli pratici su come migliorare le relazioni con gli altri e su come fare networking in modo positivo e di successo.
Un networking pensato come esercizio di relazione, come rapporti costruiti sulla fiducia reciproca e attività di cooperazione. Secondo D’Souza le motivazioni che do-vrebbero guidare le persone, ma soprattutto imprenditori e manager, verso la strada del networking possono essere riassunti in sette punti fondamentali: conoscere nuova gente; per avere informazioni importanti; per entrare in contatto con persone che hanno maggior esperienza; per permettere di trovare il lavoro dei propri sogni; per aiutare a risolvere problemi e dilemmi; per il raggiungimento di un obiettivo; per condividere la propria esperienza con gli altri. Un presupposto indispensabile per chi vuole fare networking è dato dagli obiettivi, ergo la consapevolezza delle opportunità da cogliere, dallo sviluppo di nuove amicizie all’acquisizione di nuovi clienti. Per rendere la propria missione ancora più brillante il libro individua un ulteriore passaggio: la condivisione con gli altri del lavoro da fare che passa attraverso la motivazione e la defi nizione di un messaggio accattivante da trasmettere a chi vuole entrare nella rete. “Sapendo quali sono i miei valori mi è più facile scegliere, ovvero sapere quali opportunità cogliere e quali invece tralasciare”, scrive D’Souza sottolineando la necessità di avere prima di tutto valori chiari che diventano il preludio e la base per azioni e comportamenti corretti.
Nel libro tornano spesso parole che diventano gli ingredienti base per costruire un progetto di successo tra cui: fi ducia, determinazione, motivazione e condivisione. Il segreto per avere fi ducia in se stessi nel fare networking è “sviluppare modi di pensare positivi e iniziare a dubitare di tutte quelle idee che invece limitano la nostra capacità di networking”. Come farlo? Attraverso una serie di tecniche “fai da te” che partono dalla semplice quotidianità, destinate, si spera, a diventare abitudini. Ma il vero motore di tutto, mette in evidenza D’Souza, è la motivazione che può arrivare da un obiettivo desiderato o dall’obiettivo di stare lontano da cose che non si vogliono. Un altro modo per fare networking è condividere gli obiettivi con gli altri, passaggio che implica una “modalità generosa”, ergo dare nell’immediato agli altri perchè “se condividiamo abbiamo più probabilità che qualcuno ci possa aiutare a raggiungerli”. Il networking non è solo uno strumento di business e questo ben si capisce tra le pagine del libro.
Per offrire scopi e opzioni diverse l’autore presenta la strategia della mappatura mentale per ricostruire relazioni personali e di lavoro che potrebbero diventare un punto di partenza per la “rete”. Una volta costruita la mappa si dividono i “legami deboli” da quelli “forti”, tenendo presente che “spesso i legami deboli portano più risultati”. Tra i canali da utilizzare e sfruttare nel networking il libro riporta i gruppi, la comunità virtuale (social networks e blog), il semplicissimo biglietto da visita o la più comune mailing list, quali modalità per conoscere e cogliere nuove opportunità. Una piccola chicca: si pensi che in Asia il biglietto da visita viene dato con entrambe le mani e con la parte stampa in alto, a indicare la considerazione per chi lo riceve. Le relazioni personali diventano quindi la leva principale per aff rontare il cambiamento e come afferma lo stesso autore “i brillanti networkers non dicono mai addio, perchè sanno che ci potrebbe essere la possibilità di rincontrare quella persona di nuovo”.