La crisi non ferma le aziende lombarde
Il peggio sembra essere alle spalle: la produzione industriale, il fatturato e le esportazioni tornano a crescere nel primo trimestre 2010 e la voglia imprenditoriale dei lombardi non si ferma. La crescita del numero di imprese in Lombardia nell’ultimo anno è il doppio di quella registrata a livello nazionale
Crisi o non crisi, la voglia imprenditoriale dei lombardi non si ferma: nel corso del 2009 le imprese crescono dello 0,8% (con 62 mila nuove iscrizioni), più che doppiando la crescita nazionale ferma allo 0,3%. Tra le singole province, Milano è quella che cresce di più (+1,7%), seguita da Monza e Brianza (+1%), Brescia (+0,7%) e Como (+0,6%). Negativo invece il trend a Varese (-1,1%), Sondrio (-0,9%) e Mantova (-0,3%). Un trend positivo che si stabilizza nel corso del primo trimestre del 2010. Crescono anche le imprese gestite da cittadini stranieri, in particolare le imprese con titolare un cittadino comunitario (+4,3%, grazie soprattutto alla comunità rumena). Bene anche le extra-comunitarie: +1,7%.
Tra le province: crescita record di imprese comunitarie a Brescia (+9,2%) e di quelle extra-comunitarie a Cremona (+8,1%). Ma gli effetti negativi della crisi economica mondiale si sono fatti sentire: la produzione manifatturiera ha registrato una contrazione del 9,5%, il volume d’affari del commercio –4,8% e quello dei servizi -6,1%. Ma il peggio sembra alle spalle: nei primi tre mesi del 2010 la produzione industriale è cresciuta dell’1,7% e il fatturato del 2,1% (dato disponibile per la sola Milano). Lo scenario di debolezza dell’economia mondiale ha influenzato in particolare gli scambi internazionali: nel 2009 l’export lombardo, pur rimanendo il più importante in Italia (pari a un terzo del dato complessivo italiano), è sceso del 21,2%.
Tuttavia, anche in questo caso, nel primo trimestre 2010 la situazione appare decisamente migliorata: +4,4% rispetto all’analogo periodo del 2009. La Lombardia si conferma al centro dei processi di multinazionalizzazione: le sue multinazionali in giro per il mondo un’occupazione di 415 mila dipendenti (+6,6% dal 2001) e un fatturato di oltre 112 miliardi di euro (+41,3% dal 2001 ) mentre quasi mezzo milione di lombardi lavorano presso multinazionali straniere localizzate in Lombardia. Criticità anche sul mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione si colloca al 5,7% (+1,8% rispetto al 2008). Si sono persi 47 mila posti, in particolare tra i collaboratori (-20%) e tra i lavoratori indipendenti (-4%), mentre, anche grazie al ricorso alla cassa integrazione (+192% rispetto all’anno scorso), tiene il lavoro dipendente (+0,2%). Emerge dal rapporto annuale “Milano Produttiva”, a cura dell’Ufficio studi della Camera di Commercio, giunto alla 20° edizione, con un bilancio dell’economia territoriale nel 2009. “Il 2009 è stato un anno particolarmente difficile – ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano -. Ma nonostante tutto, l’economia milanese e lombarda non si è lasciata scoraggiare, a partire dalla voglia di fare impresa dei suoi cittadini (sia italiani che stranieri). E, come mostrano i dati, questo fa ben sperare per il 2010. È compito delle istituzioni essere a fianco delle imprese e dei lavoratori in questa fase. Noi, come Camera di commercio, continuiamo a farlo in collaborazione con le altre istituzioni, attraverso progetti concreti che vogliono aiutare Milano e la Lombardia a restare delle realtà forti e dinamiche in un mondo sempre più competitivo”.
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La dinamica imprenditoriale. Nonostante la crisi economica, la voglia di fare impresa in Lombardia evidenzia ancora una volta un andamento positivo. Nel corso del 2009 il tasso di crescita delle imprese lombarde è stato del +0,8%, più del doppio del dato nazionale (+0,3%), e superiore sia alla media del Nord-Ovest (+0,5%) che al Nord-Est (-0,4%). Complessivamente, il tasso di natalità delle imprese in Lombardia è stato del 6,6% (rispetto a una media nazionale del 6,4%), per un totale di 62 mila nuove iscrizioni, mentre quello di mortalità del 5,8% (Italia: 6,1%), in linea con il 2008. Tra le province lombarde, Milano è quella che cresce di più (+1,7%), seguita da Monza e Brianza (+1%), Brescia (+0,7%) e Como (+0,6%). Negativo invece il trend a Varese (-1,1%), Sondrio (-0,9%) e Mantova (-0,3%). Si conferma anche la vocazione delle piccole imprese che continuano a rappresentare il 94,1% del totale (775 mila su 823 mila imprese complessive: un dato che arriva al 96,5% a Pavia e al 96,1% a Lodi).
L’imprenditorialità etnica. Anche nel corso del 2009, le imprese gestite da cittadini straniere registrano una crescita in Lombardia: +4,3% le imprese con titolare un cittadino comunitario, per un totale di 10.337 imprese attive (dato italiano: +4,2%), +1,7% quelle con un titolare extra-comunitario (dato italiano: +4,2%), per un totale di 44.985 imprese attive. Ne consegue che nella regione lombarda poco meno di 1 titolare di ditta individuale su 10 è straniero (13,2%; un dato che sale al 18,1% a Milano, rispetto al 9,7% italiano e al 10,9% del Nord-Est). Complessivamente in Lombardia sono concentrate il 14% di imprese comunitarie in Italia e ben il 18% di quelle extra-comunitarie. Rispetto allo scorso anno, la crescita più elevata di imprese con un titolare comunitario si è registrata a Brescia (+9,2%, per effetto in particolare della crescita della comunità rumena), seguita da Monza e Brianza (+8,8%) e da Bergamo (+8,4%). Se consideriamo quelle con un titolare extra-comunitario, l’aumento più rilevante si riscontra a Cremona (+8,1%) e a Sondrio (+8%). I dati del primo trimestre del 2010 mostrano una sostanziale stabilità nella dinamica espansiva delle imprese lombarde (dato invariato rispetto al I trimestre 2008), a fronte di una riduzione dello 0,27% per il dato italiano.
La dinamica congiunturale. La situazione congiunturale complessiva ha mostrato nel 2009 un brusco rallentamento per il tessuto produttivo lombardo. La produzione manifatturiera registra una contrazione del 9,5%. Scende il fatturato (-13,3%), per via soprattutto della diminuzione del fatturato interno (-14,9%) così come gli ordini (-8,5%). Scende anche il volume d’affari del commercio (-4,8% nelle vendite). In particolare ad essere colpita è la piccola distribuzione (-6,4%) e il commercio non alimentare (-6,5%). La diminuzione del giro d’affari si fa sentire anche nei servizi (-6,1%), e anche qui soffrono soprattutto i piccoli (-6,9%), così come i trasporti e le attività postali (-9,3%) e gli alberghi e ristoranti (-7,1%). Segnali però positivi nel corso del primo trimestre 2010 (dati relativi alla sola Milano): la produzione industriale registra un +1,7% su base annua e un +2,1% per il fatturato, grazie soprattutto ad una ripresa delle vendite verso l’estero (+2,7%). Anche le aspettative si tingono di rosa: +6,3% negli ordini.
La dinamica dell’internazionalizzazione: import e export… Lo scenario di debolezza dell’economia mondiale si è fatta sentire in particolare negli scambi internazionali: nel 2009 l’export lombardo è diminuito del 21,2%, un dato peggiore di quello italiano (-20,6%), anche se migliore di quello del Nord-Est (-22,6%). Anche le importazioni registrano una forte contrazione (-19,7%). La Lombardia si conferma comunque la regione leader in Italia per quanto riguarda i flussi commerciali, con oltre 82 miliardi di export (pari al 29,8% del dato italiano) e 96 miliardi di import (pari al 37,6% italiano). E nel corso del I trimestre 2010 lo scenario appare in netto miglioramento, con un aumento delle esportazioni lombarde pari al 4,4% rispetto all’analogo periodo del 2009 e delle importazioni del 14,9%.
…e la Lombardia multinazionale. La Lombardia conferma la sua leadership nazionale nei processi di multinazionalizzazione. Per quanto riguarda i flussi in uscita di investimenti produttivi, le imprese lombarde attive all’estero sono 2.144 (+22,8% rispetto al 2001, 33,7% del totale nazionale, con un crescente peso di PMI) e generano un’occupazione di 415 mila dipendenti (+6,6% dal 2001) e un fatturato di oltre 112 miliardi di euro (+41,3% dal 2001 ). Sul fronte dei flussi in entrata, le imprese multinazionali estere presenti in Lombardia sono oltre 2.300 (53,3% del totale nazionale, -0,6% rispetto al 2001) e generano un’occupazione di quasi 427 mila dipendenti (+2,8%) e un fatturato di 242 miliardi di euro (ben +56,5% dal 2001).
Il mercato del lavoro. Nel corso del 2009 il tasso di disoccupazione registra un’impennata di 1,8 punti percentuali, collocandosi al 5,7% (rispetto all’8,5% nazionale). Complessivamente rispetto al 2008 la Lombardia ha visto diminuire di 47 mila unità il numero di occupati, in particolari diminuiscono i collaboratori (-20%), e i lavoratori indipendenti (-4%), mentre cresce il lavoro dipendente (+0,2%).
Il ricorso alla cassa integrazione. Nel corso del I trimestre del 2010 cresce il riscorso alla Cassa integrazione guadagni: in totale le ore autorizzate sono state oltre 100 milioni, con una crescita di ben il 191,8% rispetto al I trimestre 2009. In particolare, sono state 43,9 milioni le ore di Cassa integrazione ordinaria (+79,8%) e 56,7 milioni quelle di Cassa integrazione straordinaria (+463,1%). Tra i settori, il ricorso alla Cassa integrazione coinvolge soprattutto l’industria (+171,5%) e l’edilizia (+143,3%). Boom anche del commercio, che con oltre 7 milioni di ore cresce del 4.272,7%.