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Economia/Imprese

Maggiore credito alle imprese

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Sollecitare la vicinanza del sistema bancario alle aziende ed evitare che la mancanza di risorse possa ridurre la capacità di ripresa delle imprese. E’ l’intezione della leader degli industriali Emma Marcegaglia, intervenuta durante l’assemblea di Abi

Un maggiore sostegno alle imprese da parte delle banche. Ad auspicarlo è la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, intervenuta durante l’assemblea dell’Abi, l’Associazione bancaria italiana che ha nominato al vertice Giuseppe Mussari, presidente MPS. “Confindustria condivide tutto quello che ha detto Draghi – ha affermato Marcegaglia – in particolare per quanto riguarda il sostegno delle banche alle imprese. Siamo in un momento delicatissimo, c’è qualche segnale di miglioramento, le imprese chiedono più credito.

Proprio per consentire alle aziende di cogliere i segnali di ripresa è necessario ricominciare a lavorare insieme”. Intenzione della presidente degli industriali è chiedere un incontro con il sistema bancario per fare in modo che il rapporto con le imprese sia sempre più stretto, evitando che la mancanza di credito possa comprometterne la capacità di ripresa: “Non vogliamo che le banche sostengano le imprese decotte – ha spiegato Marcegaglia – ma quelle in difficoltà per la crisi ma che hanno un progetto industriale vero e che hanno sempre investito”. Marcegaglia ha poi sottolineato che secondo Draghi “pare ci sia un lieve aumento dell’elargizione del credito da parte delle banche, ma è anche vero che c’è più richiesta da parte delle imprese”. A fine maggio, secondo gli ultimi dati diffusi pochi giorni fa dall’Abi, le domande di sospensione dei debiti per le pmi hanno raggiunto quota 150mila, per un importo di rate sospese di circa 10,5 miliardi di euro. Si tratta 500 milioni in più rispetto ad aprile. Solo il 2,6% delle domande, pari a 1 miliardo di valore, non è stato accolto.

Credito, ma anche ricerca, innovazione, università. Bene la manovra, è il parere della Marcegaglia, necessaria per tenere sotto controllo i conti pubblici, ma bisogna pensare anche alla crescita: “La manovra economica – ha dichiarato la leader degli industriali – ci soddisfa sui tre punti che abbiamo chiesto, accertamento, compensazioni e art. 45, ma il nostro giudizio rimane non positivo sulla parte che riguarda l’industria farmaceutica e anche sul fatto che alle finestre accedano anche i lavoratori in mobilita’ con un tetto di 10.000 dipendenti. Noi avevamo chiesto che il tetto fosse alzato. Resta il giudizio complessivo di una manovra necessaria. Noi pero’ – ha ribadito – chiaramente a settembre nella finanziaria chiederemo una serie di interventi per la crescita su ricerca, innovazione e detassazione del secondo livello di contratto, perchè, come ha detto Draghi, il rigore è necessario e dobbiamo tornare a crescere”.