Evoluzione dei Modelli nelle imprese virtuali di interazione
Oggi molte persone lavorano in organizzazioni “Virtuali”. Questa forma di collaborazione può superare i confini nazionali ed estendersi attraverso continenti e culture diverse. Quello a cui si assiste è che questo processo di riorganizzazione dei rapporti e del lavoro non è più soltanto un’opportunità, ma piuttosto sta diventando indispensabile per mantenere la competitività dell’impresa in un’economia globalizzata. Ce ne parla Fabiano Cattaneo, responsabile della Corporate Innovation di CEFRIEL – ICT Institute Politecnico di Milano
Oggi molte persone lavorano in organizzazioni “Virtuali”. Sono così defi nite perché le persone non hanno bisogno di ritrovarsi nello stesso luogo fi sico ma possono accedere da remoto a spazi di lavoro condivisi e virtualizzati, mantenendo in questo modo il legame con l’organizzazione e con il proprio manager/gruppo di lavoro.
Questa forma di collaborazione può superare i confi ni nazionali ed estendersi attraverso continenti e culture diverse. E’ ormai ampiamente riconosciuto che il processo di riorganizzazione dei rapporti e del lavoro non è più soltanto un’opportunità, ma piuttosto sta diventando indispensabile per mantenere la competitività dell’impresa in un’economia globalizzata. Già oggi le organizzazioni dispongono di numerose applicazioni di collaborazione, sia di tipo asincrono – come e-mail, shared document repositories, wikis, blogs – sia di tipo sincrono – come Instant Messaging, Social Messaging (SMS, micro-blogging come Twitter), audio, video e web conference (attivabili attraverso molteplici canali, il tradizionale telefono, oppure PCs desktop, sale di videoconferenza e Telepresence, Mobile phone). In aggiunta a questo trend, va considerata la possibilità di abbinare agli ambienti di comunicazione strumenti di condivisione di conoscenza (Knowledge Sharing) e creazione di comunità virtuali, quello che comunemente viene classifi cato come l’ambito degli strumenti Enterprise 2.0. Gli esempi di utilizzo sono numerosi. Tra le aziende italiane, Piaggio, Ducati, Fiat utilizzano Facebook per comunicare con i propri clienti, come pure molte società del settore fashion (per esempio Dolce & Gabbana). Alcuni stanno sperimentando il Virtual Word di Second Life per costruire community (Radio Deejay, IBM, la Regione Toscana, il partito Italia dei Valori, Reuters). Intesa Sanpaolo utilizza il social networking e i Wikis al proprio interno, a supporto della formazione del personale, mentre Webank, Internet Bank con un approccio innovativo all’utilizzo di tutte le risorse della rete, ha aperto un forum informale di discussione con i clienti e un canale podcast, Radio Webank, di informazione ed formazione rivolto ai clienti. Inoltre ci sono soluzioni che permettono oggi di ottenere un’identifi cazione precisa dello stato e del luogo fi sico in cui si trovano a operare le persone dell’organizzazione. Parliamo del “Context-aware Computing”, piattaforme applicative in grado di importare varie informazioni legate al contesto o alle circostanze in cui opera una persona, come ad esempio il luogo fi sico (che può essere fornito da uno strumento GPS, o la rete cellulare, o anche lo strumento di Instant Messaging opportunamente settato per fornire questa informazione).
Altre informazioni sono il momento della giornata, l’attività in corso, le persone e i device in prossimità: i dati sono inviati a un sistema informatico che li integra e rielabora. Impiegate in uno scenario di Comunicazioni Unifi cate, le informazioni di contesto, incrociate con quelle già memorizzate nell’Agenda, permettono di rilevare in automatico se le persone sono raggiungibili, e quindi iniziare anche istantaneamente un’interazione, decidendo il modo più opportuno (chiamata su telefono cellulare, IM, videoconferenza e quant’altro). Diversi sono gli strumenti che consentono di visualizzare la posizione fi sica delle persone in modo da capire se possono essere contattati. Sistemi di geo-social networking per telefoni GPS-enabled permettono agli utenti di condividere la propria posizione con amici, familiari, colleghi. Misurano anche la velocità e la direzione delle persone quando sono in viaggio. Oltre a condividere con altri la propria posizione su una mappa, queste applicazioni consentono di contattarli per scambiare messaggi di testo, Instant messaging, telefonate. Altre soluzioni possono essere sviluppate ad hoc, integrando ad esempio il sistema di telefonia IP dell’impresa con l’interfaccia dell’Instant Messaging, in modo che, automaticamente, lo stato della persona risulti occupato tutte le volte che arriva una telefonata. Il rischio maggiore da evitare è quello di sostituire la spontaneità delle relazioni personali con interazioni che richiedono, teoricamente, un processo di attivazione più formale. Oggi siamo abituati a organizzare attraverso “meeting request” tutti gli incontri sia fi sici che virtuali, anche quelli fra due persone. Ma questo processo può risultare alla fi ne complesso, soprattutto quando si devono coinvolgere persone disperse tra più sedi o in continuo movimento. La tecnologia del micro-blogging, della geo-localizzazione, dell’integrazione nell’agenda d’informazioni diverse viene in aiuto permettendo alle persone di entrare in relazione più semplicemente. Ad esempio, trasferendo informazioni di contesto con un’informazione del tipo “Sto aspettando il mio volo che è in ritardo”, si possono stimolare interazioni immediate tra le persone. Il driver di una soluzione di questo tipo non va visto tanto nel risparmio sui costi di comunicazione quanto nel miglioramento complessivo dell’effi cienza e della qualità delle interazioni. Inoltre, un altro vantaggio per le aziende che può derivare da un approccio di questo genere (pur con qualche accorgimento su aspetti come la privacy e l’accettazione da parte degli utenti di un modello quasi di “controllo” del proprio stato operativo), risiede nel poter disporre di una base di conoscenza ulteriore e di informazioni sulle attività svolte nell’organizzazione, da sfruttare anche in un secondo tempo per ulteriori analisi.