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Valoritalia, nel 2010 300 mila pareri di conformità

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Decine di migliaia di aziende vitivinicole nel 2010 hanno ricevuto il parere di conformità da Valoritalia. Nel frattempo prosegue l’impegno per la salvaguardia dei posti di lavoro e della professionalità

Più di 300 mila pareri di conformità (o non conformità) sono stati emessi nel corso del 2010. Ad essere interessate sono state decine di migliaia di aziende vitivinicole. Sono alcuni dei dati del bilancio di un anno di attività di “Valoritalia”, diffusi dal presidente Riccardo Ricci Curbastro.

“Il sistema dei controlli – aggiunge – non ha ancora espresso tutte le sue potenzialità ma per quanto ci riguarda, possiamo dire che per 160 Denominazioni di Origine che rappresentano circa il 70% della produzione nazionale di vini di qualità, abbiamo acquisito la completa conoscenza dei volumi di uva prodotti in vendemmia, di vino ottenuto, di quanta parte è stata imbottigliata e di quanto ammontano le giacenze e dove si trovano. Numeri che per ogni denominazione sono un patrimonio e una risorsa indispensabile per tutti i produttori, per programmare le proprie attività in maniera consapevole”. Valoritalia nasce dall’esigenza di dare una risposta operativa nell’interesse dei produttori e di tutto il settore vitivinicolo italiano alle nuove norme stabilite da Bruxelles. Infatti l’Unione Europea ha imposto da agosto 2009 anche per l’Italia l’obbligo dell’applicazione di un sistema di controlli per la certificazione dei vini di qualità completamente indipendente. In Italia tale certificazione era attuata in forma sperimentale dai Consorzi di tutela, soggetti non più compatibili con l’obbligo della terzietà dell’organismo di controllo.

Valoritalia, costituita per rispondere a queste nuove norme, è un organismo di controllo nazionale e viene incaricato di effettuare i controlli per 160 Denominazioni di Origine che rappresentano circa il 70% della produzione nazionale di vini di qualità. Va rilevato che l’entrata in vigore del nuovo sistema è avvenuta ad agosto del 2009 quindi il passaggio delle competenze dai Consorzi di Tutela a Valoritalia e l’inizio della attività di moltissime Denominazioni, anche di grande importanza per volumi ed immagine, non è stato accompagnato da un periodo di affiancamento o di transizione. Ed è stata questa la prima sfida vinta da Valoritalia: applicare questo nuovo sistema organizzando strutture e competenze senza interrompere o ritardare la certificazione e la commercializzazione delle DOCG e DOC italiane. La seconda sfida vinta, senz’altro importante, è stata la salvaguardia di centinaia di posti di lavoro e della professionalità ormai acquisita.