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Economia/Imprese

L’alluminio “made in Metra”

Metra

L’azienda bresciana è tra le prime a livello nazionale e internazionale per l’estrusione dell’alluminio. Il presidente Bruno Bertoli racconta i traguardi e i successi di un Gruppo che anche in tempi di crisi investe una media di 15 milioni di euro l’anno in innovazione

Formazione, investimenti continui in innovazione e tanta passione. Il risultato sono cinquant’anni di storia segnati da traguardi, primati e molte soddisfazioni. È la storia del Gruppo Metra, di Rodengo Saiano, nel bresciano, specialista nell’estrusione delle leghe d’alluminio e nel completo controllo di tutte le fasi del processo produttivo, dalla materia prima al prodotto finito (fonderia, estrusione, finiture superficiali e lavorazioni), per la produzione di profilati per l’industria, trasporti ed edilizia.

Metra ha lasciato il segno su luoghi simbolo a livello internazionale quali la piramide del Louvre, la conchiglia del quartier generale di Al Dar ad Abu Dabi, il grattacielo Pirelli di Milano e le due sedi dell’Europarlamento a Bruxelles e a Strasburgo. 

Ad oggi il Gruppo, di proprietà delle famiglie bresciane Bertoli, Giacomelli, Marinelli e Zanetti, è forte di un fatturato di circa 260 milioni di euro e di un organico di circa 1200 persone. Numeri importanti che resistono ai colpi della crisi grazie, soprattutto, a una media di 15 milioni di euro che annualmente vengono investiti in innovazione, anche se si è registrata una lieve flessione di fatturato dovuta al contesto internazionale.

Nei momenti di crisi è importantissimo non abbassare la testa – ci spiega Bruno Bertoli, Presidente di Metra -. E’ necessario invece continuare a investire e guardare al futuro”.

Il libro dei ricordi del Gruppo Metra si apre nel 1962, anno della sua fondazione. “Cinquant’anni fa – prosegue Bertoli – siamo entrati in un settore dove si facevano cose banali, prodotti standard. Con il tempo ci siamo resi conti che in questo tipo di lavorazione dell’alluminio poteva esserci un valore aggiunto che andava diffuso presso i progettisti, ergo la possibilità di passare da un tondo pieno e un trafilato che può assumere forme diversissime, di varie dimensioni. In questo modo siamo andati a creare spazi nuovi per i progettisti dell’edilizia, della meccanica, dell’automobile e di tutti quei settori che utilizzano l’alluminio”. Il Gruppo la chiama “cultura dell’alluminio” e in quanto tale va diffusa e promossa, soprattutto tra chi decide, affiancando quando possibile le scuole e le università.

Nel corso degli anni abbiamo cercato di colmare le lacune culturali che spesso ci sono per questo settore attraverso una serie di iniziative di sensibilizzazione sull’utilizzo dell’alluminio – spiega il Presidente -.  Tra i vari progetti di cui siamo promotori ricordo i corsi di formazione, le borse di studio, gli stage con le scuole tecniche superiori, premi per corsi o laboratori presso le facoltà di Architettura del Politecnico di Torino e di Milano, il Concorso Internazionale Sistema d’Autore, il premio per la Miglior Tesi di Laurea sull’alluminio e i corsi di formazione per progettisti e costruttori”.

Ed è stata proprio la continua ricerca e la volontà di innovare a portare Metra ai primi posti in Italia e in Europa per l’estrusione dell’alluminio per l’architettura e l’industria. Il motto coniato da Bertoli stesso “Fare cose difficili in modo semplice” è diventato il cuore di quel “Made in Metra” che firma ogni lavoro che esce dagli stabilimenti del Gruppo.

Ogni profilato realizzato – spiega il Presidente – è frutto di anni di studi su leghe, resistenze meccaniche e resistenze alla fatica ma alla fine riusciamo a realizzare prodotti di grandi dimensioni e dalle forme complesse, impiegati nei settori più svariati, edifici, grattacieli, treni e tram, navi da crociera e da trasporto”.

Ed è così che Metra è passata, nel giro di cinquant’anni da una pressa con una potenza massima di 1000 tonnellate alle nove presse di oggi, una delle quali sei volte più potente (6050 t) che le ha permesso di raggiungere primati importanti a livello internazionale e di assestarsi tra i primi tre produttori mondiali nel settore dei trasporti dei treni.

Ad oggi il mercato estero copre una fetta fondamentale per il bilancio del Gruppo: “L’esportazione diretta che facciamo sui mercati esteri supera il 40 percento, quella indiretta il 60 percento – spiega Bruno Bertoli -. Tutta l’esportazione indiretta è di prodotti di gamma medio-alta e si tratta naturalmente di prodotti completamente Made in Italy”.

Tra i clienti di Metra ci sono piccole, medie e grandi imprese del nostro Paese e non solo. Un mercato diversificato a cui l’azienda continua a fare fronte grazie a due servizi differenziati: per le grandi imprese è stata costituta la società Metra Componenti che si occupa delle lavorazioni meccaniche su profilati a disegno per l’industria e lavorazioni meccaniche su grandi estrusi in barre fino a 25 metri per il settore ferroviario. “Con l’impresa Bombardier ad esempio lavoriamo settimanalmente barre fino a 25 metri che vanno direttamente nei loro stabilimenti per preparare le carrozze dei treni”.

L’efficienza del servizio è assicurata anche ai serramentisti grazie ai due poli logistici, a Rodengo Saiano e in Sicilia e un altro polo di distribuzione in Puglia che garantiscono tempi di consegna per i prodotti grezzi al massimo di tre giorni. Un’altra direttrice su cui Metra costruisce il proprio successo è quella dell’ecosostenibilità, sia sul fronte dei processi produttivi sia della vita aziendale stessa. Infatti l’azienda nel corso degli anni ha messo a punto una strategia finalizzata all’adozione di nuove lavorazioni, procedure e impianti in grado di ottimizzare il processo produttivo quali il recupero delle acque e dei fumi, il riciclo dell’alluminio e il contenimento del consumo energetico. “I nostri serramenti sono tutti a basso impatto ambientale – spiega Bertoli – e risponde a quelle che sono le normative in vigore nella Comunità Europea. Inoltre facciamo parte come Metra di un consorzio creato dall’Associazione Industriali Bresciani insieme ad altre aziende simili e ci siamo organizzati per anticipare le normative europee in fatto di prelievi per la verifica dei fumi. L’azienda sta portando avanti la sua battaglia ecosostenibile anche sul fronte interno attraverso la realizzazione di un sistema di teleriscaldamento che sfrutta il calore ricavato dalla fonderia”.

Questo 2012 segna il traguardo dei primi 50 anni di vita del Gruppo Metra. Un traguardo raggiunto prima di tutto con la passione. “Quando l’azienda è nata – racconta il Presidente – io portavo ancora i calzoni corti ma vivevo già questa realtà e già allora mi ero innamorato del profumo di questi ambienti. Di quegli anni è rimasto la fedeltà a certi valori, al lavoro e la passione. È rimasto l’orgoglio e l’attaccamento all’azienda. Oggi questi valori li stiamo trasmettendo ai nostri figli, alla terza generazione”.

Per il suo anniversario, Metra ha in programma, nel corso del 2012, una serie di iniziative che vanno dall’Open Day per le famiglie dei dipendenti, un concorso fotografico per i dipendenti fino ad arrivare a incontri-workshop, sui progetti o i temi caldi portati avanti in questi anni quali logistica, formazione e cultura, certificazioni, finiture, nuovi prodotti, tecnologia, mercato, comunicazione, ecosostenibilità.

Nel futuro di Metra ci sono i giovani e la volontà di guardare al nuovo: “Difficilmente usciremo dalla crisi facendo gli stessi prodotti, con gli stessi clienti e negli stessi mercati – conclude Bruno Bertoli -. Abbiamo bisogno di prodotti nuovi con clienti nuovi e mercati nuovi ed è per questo motivo che la spinta dei giovani è fondamentale”.