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Effetto estate sugli imprenditori milanesi

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Il capoluogo lombardo e la stagione estiva 2014: nuove abitudini, più imprese e tanta voglia di vivere la città

Con le nuove tecnologie il lavoro continua
Anche se l’impresa è chiusa il 33% dei titolari milanesi continua a lavorare ad agosto. Il 30% lo ha sempre fatto, c’è quest’anno un 10% in più (un 3,5% che si aggiunge) che cerca di recuperare incassi. Magari lavorano di meno, per circa due ore al giorno grazie alle nuove tecnologie. Emerge da un’indagine della Camera di commercio di Milano su 1200 imprenditori milanesi a giugno 2014.

Effetto crisi
Il 39% circa delle imprese milanesi reagisce modificando le ferie, alcune chiudendo di più e altre di meno oppure usando questo tempo per migliorare l’organizzazione o gli spazi (8,3%). Per chi sceglie di chiudere, le vacanze durano in media due o tre settimane.

Vivere Milano d’estate
Il 24% vede Milano operosa come sempre, solo meno frenetica, più di un intervistato su cinque è attento alle iniziative culturali, sportive e attività per il tempo libero (23%), il 21% circa si aspetta più turisti ma anche più milanesi che restano in città perché questo, secondo loro, è il periodo migliore per visitarla e viverla.

L’impresa dell’estate vale 9 miliardi in Lombardia
Sono 26mila le imprese lombarde dei settori estivi. Circa 2mila di biciclette, circa 2mila e cinquecento gelaterie, mille e duecento imprese di piscine, quasi 5mila di cura dei giardini, 14mila di condizionatori, 219 di tende da sole, quasi  mille e duecento di alloggi vacanze e stabilimenti balneari.  Su un totale nazionale di 167mila. Un settore in lieve crescita in un anno, circa 300 imprese in più in regione. Il comparto conta 82mila addetti su 491mila nazionali e vale 9 miliardi di fatturato, di cui 4,8 a Milano, su un totale italiano di 34. Emerge da un’elaborazione del Servizio Studi della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese 2014 e 2013.