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Economia/Imprese

Quali manager per il Private Equity?

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Quali sono le prime tre caratteristiche richieste ai manager da inserire nelle società oggetto di investimento? Secondo un sondaggio sono visione strategica, orientamento al risultato e internazionalità. Skills che sono state valutate importanti al 100% da parte degli operatori di Private Equity in fase di selezione dei candidati.

Subito dopo, con percentuali comunque altissime, intorno al 97%, si richiedono leadership ed etica. Seguono credibilità e reputazione, adattabilità e capacità di eseguire la visione strategica, tensione all’innovazione. Da segnalare, inoltre, nella classifica delle competenze, la disponibilità al co-investimento giudicata importante con una percentuale del 76,5; mentre chiude l’elenco la propensione al rischio, ritenuta importante solo dal 47,1% dei rispondenti

Dalle principali evidenze della survey dedicata al Private Equity condotta da Wyser, la società di Gi Group di ricerca e selezione di profili di middle e senior management, emerge il ritratto di un “manager-imprenditore” rappresentativo di un nuovo corso per il comparto del Private Equity, ma non solo. Questi risultati riflettono un’importante evoluzione del settore dove al centro si pone il rilancio e la piena valorizzazione delle aziende partecipate, spesso di origine familiare, ma con grandi prospettive per lo sviluppo internazionale e da potenziare anche in termini organizzativi e di governance. Il segmento del Private Equity si presenta quindi come una prospettiva molto interessante per manager che abbiano rivestito ruoli da CEO e CFO concreti, attenti e di lunga esperienza che vogliano affrontare una nuova sfida professionale con un approccio da imprenditore.