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Innovazione

Hosting Linux o Windows, quale scegliere

Un passaggio fondamentale ma sconosciuto a molti neofiti: prima che il vostro sito debutti in rete bisogna che venga “ospitato”. Esaminiamo le due opzioni principali.

Hosting Linux o Windows? Pare una domanda astrusa, soprattutto a chi di informatica ne mastica poca. In realtà è il primo, fondamentale passo da muovere quando si ha intenzione di lanciare un proprio sito su Internet, in quanto da esso dipenderanno le funzionalità della nuova “creatura”, a seconda ovviamente delle esigenze del suo “manovratore”. Esaminiamo le due opzioni principali e quali differenze le caratterizzano. Poi, magari, consultare Giga.it aiuterà nella scelta. 
Di che si tratta?
Prima di tutto, definiamo. Stiamo parlando di sistemi operativi, ovvero quegli “aggeggi invisibili” che permettono al vostro neonato website di girare, di farsi conoscere dagli utenti interessati agli argomenti che affronta, insomma di esistere. Tuttavia – meglio specificarlo dato che è un dubbio ricorrente – non ha nulla in comune con il sistema operativo del vostro personal computer. Questo giusto per chiarire che se vi servite abitualmente di Windows non siete assolutamente vincolati ad acquistare l’omonimo servizio di hosting. Analogamente, potete senz’altro ricorrervi anche se avete Linux o Mac installati sul PC.
Come lavorare su un hosting?
Indipendentemente dalla vostra scelta, entrambi i servizi sono dotati di un pannello di controllo (i cui comandi sono facilmente intuibili) messo a disposizione dai provider. Vi si accede tramite username e password che vengono inoltrati una volta effettuato il pagamento. È un’interfaccia che vi permetterà di “dialogare” con il sistema, gestendo le sue disparate funzioni, dall’amministrazione del database al File Transfer Protocol, altrimenti detto FTP.
Osservazioni di base
La prima considerazione che potrebbe emergere dal confronto con l’hosting Linux concerne il bisogno di una maggiore manutenzione di un hosting Windows. Tuttavia, le operazioni sono ormai automatizzate, e a tale livello è difficile che ne derivi un aumento di prezzo. In ogni caso Linux vanta un costo un po’ inferiore, poiché è un open source. Questo significa che non si deve acquistare alcuna licenza a parte; per Windows, al contrario, bisogna includere il passaggio in questione.
A proposito della compatibilità
Il server Windows è quello che si adatta di più, visto che è in grado di integrarsi – di solito – con le varie applicazioni di Microsoft. Allora Linux, su questo terreno, perde? Niente affatto: al giorno d’oggi le applicazioni capaci di stabilire un’affinità (chiamiamola così) tra sistemi non mancano di certo, ed è inutile specificare che ne è provvisto pure Linux. Inoltre, quest’ultimo hosting può contare su una stabilità migliore; una solidità su cui Windows può fare meno affidamento, e anche la sua rapidità delle risposte del server, alla lunga, risulta inferiore.
Quali sono gli elementi principali di distinzione?
Forse può aiutarvi a decidere la valutazione mirata di alcune componenti. Anzitutto, il database: Windows si serve di MS SQ, mentre Linux fa uso di MySQL; il che, di per sé, non vuol dire molto, in particolar modo per il profano: però, indagando, potete capire qual è quello che fa di più al caso vostro. Poi è fondamentale il linguaggio utilizzato per la programmazione. Per esempio, Perl e PHP vanno bene per tutte e due le piattaforme, sebbene il secondo sia prediletto da Linux. Per contro ASP.NET e ASP sono intellegibili soltanto da Windows. Infine ci sono le ulteriori dotazioni; però non costituiscono una discriminante importante, perché il servizio di posta elettronica, lo spazio disponibile sul web, la possibilità di effettuare dei backup (è sempre il caso di aggiungere questo servizio, una manna in molte circostanze) e il volume di traffico del quale si può disporre si equivalgono, bene o male, nell’uno e nell’altro frangente.
Un diverso terreno di “scontro”: i CMS
Dove ci si accorge maggiormente di qualche “scompenso” è nel campo dei CMS. In effetti i Content Management Systems, vale a dire quelle applicazioni che rendono più fluide le realizzazioni e i mantenimenti di siti, blog e portali e che perciò sono diventate oramai insostituibili, hanno il loro peso. Joomla!, tanto per citare uno dei più noti, è applicabile soltanto in presenza di una specifica tecnologia, LAMP, il cui acrostico deriva da Linux + Apache + MySQL + PHP. Ne consegue che possedere una piattaforma di Linux diventa praticamente necessario per prendere visione dei websites confezionati da Joomla!; attraverso Windows è possibile ma difficoltoso (si va incontro a rallentamenti e all’impossibilità di accedere a delle funzioni), alcuni provider addirittura sconsigliano di avventurarcisi. Anzi, a questi ultimi dovrete corrispondere un’integrazione per fare un cambio, qualora il vostro sito h a il fregio di Joomla!.
Allora, per i vostri obiettivi è meglio Windows o Linux?