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Hospitality: dove investire oltre alle Big 4

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Buona salute per il mercato immobiliare hospitality italiano, che conta un’offerta ricettiva variegata con strutture di diversa tipologia e qualità.

Leader per posti letto in Europa, l’Italia conta circa 32.896 esercizi alberghieri che ogni anno accolgono numerosi turisti da tutto il mondo.

Oltre alle Big 4, Milano, Roma, Firenze e Venezia, l’Italia offre altre location altrettanto attrattive come i siti archeologici, le località lacuali e termali e l’entroterra toscano.

Proprio su tali cluster si è basata l’ultima indagine di World Capital, su elaborazioni dati Nomisma e ISTAT, analizzandone la permanenza media dei turisti italiani e stranieri. È emerso così che nei siti archeologici, sia UNESCO che non, il turista italiano soggiorna per 2.69 giorni, contro i 2.57 di quello straniero.

Nelle località lacuali (Lago di Garda, Como e Maggiore) gli italiani soggiornano 2.24 giorni, meno rispetto agli stranieri che dimorano per 3.70 giorni. Nelle località termali (Montecatini, Chianciano, Frosinone) la permanenza media, tra italiani e stranieri, è invece di 3.07 giorni.

Infine nell’entroterra toscano gli italianisoggiornano 2.15 giorni, mentre gli stranieri 3.67, per una permanenza media totale di 3.11 giorni.

“Nel vasto panorama ricettivo italiano sono sicuramente le 4 città d’arte, Milano, Roma, Firenze e Venezia a fare da apripista. – dichiara Monica Badin, Real Estate Consultant Hospitality Department di World Capital – Eppure esiste tutto un altro lato della ricettività italiana, che spesso viene messo poco in evidenza. Parliamo dei siti archeologici, delle località lacuali e termali e del suggestivo entroterra toscano. Location di grande appeal che, come è emerso dal nostro studio, attirano turisti sia nazionali che internazionali per soggiorni prolungati. Questo dato non solo conferma l’attrattività di tali destinazioni, ma ne evidenzia soprattutto il potenziale di investimento.”