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Emergenza case popolari, servono 300.000 nuovi alloggi

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In programma domani 25 ottobre, nell’ambito della prima edizione di Saie Bari, la fiera biennale delle tecnologie per l’edilizia e l’ambiente costruito 4.0, il convegno dal titolo «L’esigenza inderogabile di una Politica per la Casa», promosso da Federcostruzioni e Federcasa.

Molti gli spunti che verranno affrontati dai relatori: dalla ridefinizione delle politiche di edilizia residenziale pubblica in Italia alla necessità di avviare interventi di riqualificazione e di recupero del patrimonio immobiliare passando per l’adozione di strategie in linea con il trend demografico e i fabbisogni abitativi dei prossimi anni e i cambiamenti generazionali in atto.

Come sottolineato da Fabio Monosilio, della Direzione Affari economici e Centro Studi dell’Associazione nazionale costruttori edili (Ance), è dall’edilizia che deve arrivare il contributo maggiore per raggiungere gli obiettivi del Piano nazionale per l’energia e il clima (PNEC): entro il 2030 bisognerà raggiungere in termini di riduzione dei consumi il 43% dell’energia primaria e il 39,7% dell’energia finale. Un traguardo ambizioso per cui «è necessario potenziare l’efficacia degli interventi di riqualificazione energetica del parco immobiliare, sia pubblico che privato».

Il patrimonio abitativo italiano tra edilizia pubblica e privata.

Quali i dati che fanno da sfondo all’importante evento barese? il patrimonio abitativo italiano conta 12,2 milioni di edifici ed è tra i più vecchi d‘Europa: il 74,1%, infatti, è stato costruito prima del 1981. Questo «pesa» sul fabbisogno termico medio degli edifici abitativi, che è di circa quattro volte superiore alla media rispetto a quelli costruiti secondo le recenti normative sull’efficienza energetica. Mentre sul fronte della sicurezza sismica, gli edifici abitativi che ricadono nelle zone a più alto rischio (1,2,3) sono 9,3 milioni (il 76 per cento del totale), interessano il 70% dei Comuni e coinvolgono l’80% della popolazione.

Scendendo nel dettaglio, secondo gli ultimi dati forniti da Federcasa, l’edilizia residenziale pubblica (ERP) oggi riguarda 2,2 milioni di abitanti – dei quali l’88,3% degli inquilini sono italiani – e conta 836 mila alloggi in gestiti da 74 enti e aziende territoriali associati. Di questi ben 759 mila alloggi sono in locazione Edilizia Residenziale Pubblica, 25 mila alloggi a canone calmierato, 52 mila alloggi a riscatto. Il Sud e il Centro Italia rappresentano il 53% dell’edilizia residenziale pubblica.

Domanda alloggi superiore all’offerta: fabbisogno minimo di altri 300.000 alloggi.

Per il Presidente di Federcasa – l’ing. Luca Talluril’attuale struttura del patrimonio residenziale pubblico non è sufficiente, servirebbero almeno altri 300.000 alloggi.

“In Italia servono più case popolari e una nuova idea di edilizia residenziale pubblicaafferma il presidente di Federcasa –. Al tempo stesso occorre investire risorse importanti sul piano periferie, per consentire una riqualificazione vera delle aree ad alta densità abitativa, in termine di vita di quartiere e di qualità dell’abitare, elementi che contraddistinguono la nostra quotidianità. Federcasa e gli Enti associati sanno bene che la risposta a un disagio abitativo crescente ha inizio nella rigenerazione urbana delle periferie, attraverso la costruzione di nuove abitazioni e talvolta con la demolizione e la ricostruzione degli edifici esistenti. L’appuntamento di oggi conferma la centralità delle case popolari, vere e proprie infrastrutture sociali e ci indica la direzione da seguire: incrementare certamente il numero degli alloggi, ponendo contestualmente grande attenzione alle mutate esigenze sociali”.

Non solo nuovi alloggi, ma anche riqualificazione del patrimonio pubblico residenziale esistente.

«Una vera riqualificazione urbana sociale e culturale dovrebbe partire dalla casa e nello specifico dall’edilizia residenziale pubblica – per Federica Brancaccio, Presidente di Federcostruzioni – un’operazione che dovrebbe fungere da traino ed essere un esempio per diffondere buone pratiche di efficientamento energetico e miglioramento sismico egli edifici».

A riguardo, proprio in occasione del convegno, verrà presentato il progetto pilota volto a individuare dei modelli – anche normativi e di finanza agevolata – per rimodernare il patrimonio immobiliare popolare. Nel dettaglio, la Regione Campania sta ridefinendo le politiche riguardanti l’edilizia residenziale pubblica: dall’accorpamento dei cinque Istituti autonomi case popolari (Iacp) nell’Acer – Agenzia Campana per l’Edilizia Residenziale, alla definizione dei nuovi limiti di costo per gli interventi sull’Erp, fino alla ricognizione e riattribuzione delle risorse finanziarie volte al recupero del patrimonio edilizio pubblico. Ma ciò che è più importante si è deciso di avviare un vasto intervento di riqualificazione del patrimonio Acer sfruttando le opportunità offerte dal legislatore con i cosiddetti Eco e Sisma bonus. In tal senso è stata già adottata la delibera GR n°385 del 6/8/2019 con la quale si avvia il progetto pilota relativo ad un fabbricato Acer sito nel Comune di Airola in provincia di Benevento.