La digital transformation al servizio della sanità
Gli sviluppi della tecnologia rivoluzionano la medicina e sembrano insidiare la centralità dell’essere umano come parte attiva del processo di cura. Il cambiamento è inevitabile e gli obiettivi di qualità e appropriatezza della cura sono fondamentali. In questo la tecnologia svolge un ruolo fondamentale, irrinunciabile. Ma come garantire la centralità dell’essere umano in una relazione di assistenza che ora include le “macchine”?
Questi i temi affrontati oggi nel convegno organizzato presso Fondazione Mondino a Pavia.
A sostenere il ruolo assolutamente centrale dell’infermiere/a nel processo di trasformazione digitale del reparto e dell’ambulatorio verso lo “smart hospital” (Ospedale 4.0) è Paolo Colli Franzone, Presidente IMIS – Istituto per il Management dell’Innovazione in Sanità. Nel contesto specifico neurologico, ha esposto alcune buone pratiche internazionali, raccontando come gli attuali fronti della ricerca spingano verso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale a supporto della decisione clinica per patologie specifiche degenerative. Interessanti le prospettive dell’uso della robotica in riabilitazione, ma di pronta realizzazione, con ricadute positive immediate per i pazienti, è la cooperazione tra i vari dispositivi oggi disponibili e la cartella clinica (medica e infermieristica) e l’integrazione del flusso di interscambio dei dati.
Per Fondazione Mondino hanno parlato Francesca Acerbi, Responsabile IT e Cinzia Quaccini, Coordinatore Infermieristico.
L’ing. Acerbi ha sottolineato quanto il ruolo dell’IT manager sia cambiato, soprattutto in presenza di progetti chiave e all’interno di strutture ospedaliere all’avanguardia: l’IT manager oggi è promotore di un cambio di paradigma culturale rispetto all’approccio al paziente, è uno dei leader del cambiamento. I processi interni e i flussi operativi vanno disegnati dalle equipe cliniche insieme all’IT Manager.
Un concetto accolto e rilanciato anche dalla dott.ssa Quaccini: per favorire il cambiamento e raggiungere l’obiettivo della migliore qualità possibile per i pazienti è indispensabile che le diverse figure professionali cooperino.
Marianna Cogno, Project Manager GPI, ha parlato della cartella infermieristica messa a punto in collaborazione con Fondazione Mondino. Una soluzione definita phygital: che integra armoniosamente aspetti phy (fisici) e (di)gital – software, robotica, logistica e trasporti, dematerializzazione insieme a personale qualificato e multispecialistico.
Sergio Manzana, Sales Operations Director del Gruppo GPI “Abbiamo colto con particolare entusiasmo la sfida postaci dalla Fondazione Mondino quando ci ha chiesto di pensare e sviluppare congiuntamente un sistema che riuscisse a rispondere in maniera lungimirante non solo ai bisogni attuali, quanto alle necessità degli operatori sanitari che si potranno prospettate in futuro. La forza del progetto è stata la reciproca capacità di ascolto, nonché la capacità di execution del Team di Lavoro appositamente formato. Siamo riusciti ad affiancare la Fondazione Mondino con un approccio taylor made, innovativo e allo stesso tempo studiato sulla specificità dell’organizzazione, dando concretezza alla vision della Direzione Generale e della Direzione ICT.”
“Nel nostro piano di sviluppo abbiamo previsto di investire in soluzioni innovative – ha commentato Livio Tronconi, Direttore Generale della Fondazione Mondino – che ci permettono di rendere ancora più efficienti i nostri processi assistenziali, con importanti benefici per i pazienti in termini di qualità e sicurezza, e con una significativa ricaduta anche per gli operatori, in termini di ottimizzazione di tempi e pianificazione delle operazioni, nel corso dell’esercizio quotidiano della professione”.