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Speciale COVID19

Come lavoreremo durante e dopo il COVID-19?

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Nelle ultime settimane, il COVID-19 ha sconvolto le nostre vite. Probabilmente, molte delle misure in atto saranno solo temporanee, ma le routine modificate possono ben presto diventare abitudini. Sulla base di una lunga esperienza nello sviluppo e nella progettazione di soluzioni per gli ambienti in cui viviamo e lavoriamo, Vitra ha abbozzato sei ipotesi.

 Gli standard igienici più elevati verranno mantenuti, poiché la salute del personale è diventata un importante valore aziendale

Le nuove precauzioni adottate negli spazi comuni aiuteranno a prevenire l’infezione e la diffusione   della malattia. Le superfici, le maniglie, i bagni e persino le aree delle sedute soggette a contatti frequenti verranno puliti quotidianamente. I tessuti e le imbottiture potranno diventare meno allettanti, mentre materiali quali la pelle, la similpelle e la plastica, facili da pulire, acquisiranno maggior rilievo. Anche il legno si può considerare un’opzione valida, un materiale  naturale,  caldo,  confortevole  al tatto, comunque igienico e facile da pulire.

Il telelavoro diventerà molto più prevalente

Molti ora lavorano da casa. Questo esperimento involontario ha dimostrato la disponibilità di tecnologie che funzionano, la possibilità di un lavoro produttivo e, persino, di una fioritura del lavoro  di squadra. Consentendo il lavoro a distanza, un’impresa può accedere a un potenziale di talenti globale, riducendo nel contempo la propria impronta ecologica. Un telelavoro regolare può far diminuire la densità del personale in ufficio e, quindi, consentire il distanziamento fisico sul luogo di lavoro.

Le modalità e i luoghi di riunione cambieranno

Nella realtà successiva al coronavirus, si porrà la domanda sull’eventualità e sulle modalità degli incontri. Molti eventi e riunioni verranno trasferiti su piattaforme digitali. La frequenza degli incontri che avverranno di persona dovrebbe diminuire: ci riuniremo solo quando sarà strettamente necessario, rispettando il distanziamento fisico nelle sale congressuali o nelle riunioni di prassi.

Verranno elaborate nuove norme per gli spazi condivisi e le disposizioni degli uffici verranno adattate di conseguenza

Quando torneremo nei nostri uffici dopo la crisi, verranno messi in discussione i luoghi di lavoro affollati, il lavoro su panche molto ravvicinate o il trasferimento in un luogo di lavoro diverso non territoriale ogni giorno. Tuttavia, questo non implica necessariamente la ricomparsa di stanzini o scompartimenti di lavoro. Le imprese dovranno assicurare il distanziamento fisico tra i dipendenti e ridurre l’impiego condiviso di spazi e oggetti.

Gli spazi fisici di lavoro che rimangono diventano un investimento consapevole

La presenza fisica rimarrà inevitabile per le imprese, i team e le funzioni che richiedono un lavoro fisico ol’interazione diretta con i clienti o le macchine. Dai sondaggi e dagli studi attuali si evince che i dipendenti non considerano il luogo di lavoro un male necessario, anzi, apprezzano il lavoro in ufficio. La pandemia del COVID-19 non ha fatto che confermarlo: la maggior parte delle persone ha iniziato a sentire la mancanza dell’ambiente dilavoro abituale, dell’interazione sociale e della routine dopo le prime settimane di lavoro da casa. Il contesto standard dell’ufficio si confermerebbe, dunque, come luogo d’incontro in un mondo sempre più digitalizzato.

‘Un buon ambiente fisico in ufficio assume un’importanza maggiore in tempi di crisi: diventa un luogo d’incontro e interazione sociale, un luogo che riflette i valori culturali dell’azienda’, dichiara Nora Fehlbaum, CEO di Vitra.

L’estetica cambierà: sì o no?

A seguito del COVID-19, abbiamo imparato che possiamo lavorare praticamente dovunque. Quindi,       la scelta di recarsi fisicamente al lavoro diventa una decisione molto consapevole, intenzionale. Ci andiamo per incontrare i colleghi, svolgere mansioni specifiche o allineare i nostri sforzi con la mission  e gli obiettivi del datore di lavoro. Il filo conduttore che tutti cercheremo sarà l’elemento umano. Dopo la crisi, l’ufficio potrà e dovrà apparire alquanto più formale delle nostre case, ma in modo tale da soddisfare i bisogni umani primari. Dovrà dare un senso di comfort, protezione e sicurezza, mentre le riunioni hanno innalzato gli standard igienici. Per soddisfare tale esigenza, emergeranno nuovi   materiali, colori e forme. L’ondata di innovazione associata al coronavirus  finora  è  stata principalmente digitale e, dunque, invisibile, proprio come il virus. Valori e oggetti sicuri e familiari diventeranno più importanti, come i prodotti intramontabili che sono serviti ai nostri genitori e nonni prima di noi.

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