close
Economia/Imprese

La cassa integrazione pesa sui redditi di tutti i lavoratori: -33,7% sulla retribuzione netta mensile media

Il 2020 ha inciso negativamente sulle buste paga dei lavoratori italiani, con un congelamento dei valori retributivi medi per tutte le categorie di inquadramento che di fatto ha rappresentato un’inversione di tendenza rispetto al quinquennio precedente, caratterizzato da una crescita delle retribuzioni a livello nazionale.

Questi i dati osservati da ODM Consulting, che rileva un quadro complesso e influenzato dal ricorso massivo alla cassa integrazione. Gli interventi messi in atto per fronteggiare la crisi scatenata dall’emergenza pandemica hanno portato a una spesa di oltre 27 miliardi di euro, di cui più di due terzi sono stati usati per attivare la Cig, con una conseguente riduzione della retribuzione netta mensile media pari al 33,7%, mentre se si considera il totale della popolazione lavorativa e, dunque, anche coloro che hanno percepito la normale busta paga, la riduzione è pari al 7,1% della retribuzione netta mensile (110 euro al mese).

L’indagine di ODM delinea uno scenario esteso e diversificato sul ricorso alla cassa integrazione. L’intera categoria dei datori di lavoro privati ne ha usufruito e per le imprese non incluse nell’ambito di intervento della Cig ordinaria e dei Fondi di solidarietà è stata riattivata la Cig in deroga. Secondo i dati INPS, inoltre, nel periodo febbraio – dicembre 2020 sono state oltre 16 milioni le erogazioni per più di 3 milioni e seicentomila lavoratori dipendenti, e se da una parte gli uomini rappresentano il 75% dei soggetti che hanno potuto accedere a tale misura, dall’altra il numero medio di ore di cassa integrazione risulta superiore per le donne, una tendenza particolarmente marcata nel Nord Italia.

La distribuzione per età vede il coinvolgimento di una quota significativa, intorno al 26-28%, di persone con più di 55 anni, con un peso maggiore rispetto a quello relativo alla totalità della popolazione lavorativa. In questa fascia di età, infatti, l’incidenza dei cassaintegrati sui dipendenti totali arriva fino all’80%. Inoltre, più della metà di coloro che hanno avuto accesso alla Cig Covid-19 si trova nel Nord Italia, mentre in termini di ore medie in cassaintegrazione i valori più alti si riscontrano nel Mezzogiorno. Risulta elevata l’eterogeneità del ricorso alla Cig per comparto: in termini di ore di cassaintegrazione per persona il settore dell’alloggio- ristorazione si colloca al primo posto, mentre quello delle utilities evidenzia il valore più basso, insieme all’industria meccanica e alle altre industrie manifatturiere.

Da segnalare, infine, che lo strumento della cassa integrazione ha sì influenzato tutte le categorie di lavoratori, ma a risentirne in particolar modo sono stati i Quadri, la cui retribuzione presenta il calo più evidente: – 13,6% sulla retribuzione netta mensile (corrispondente a 430 euro in meno) e -4,2% su quella netta annua considerando una media di 4 mensilità2 di CIG (circa 1.700 euro in meno rispetto ai 450 euro in meno a livello generale). Nel caso degli Impiegati, invece, la riduzione della retribuzione netta mensile è pari al 7,8%, ovvero circa 135 euro, e in quello degli Operai è del 6,3%, pari a 90 euro in meno.

“Il 2020 è stato un anno difficile per tutti, lavoratori e aziende – afferma Miriam Quarti, Senior Consultant e Responsabile area Reward&Engagment di ODM Consulting – C’è però un aspetto positivo: le organizzazioni si stanno muovendo verso un’ottica integrata della ricompensa spinti dall’idea di un nuovo modo di lavorare sostenibile. I fattori abilitanti per una politica di gestione HR sostenibile sono un approccio al Total Reward in ottica Diversity & Inclusion, al fine di trovare risposte diversificate per persone con bisogni e desideri diversi attraverso l’approccio del Total Reward, cioè la gestione integrata di più leve (compensation, welfare, sviluppo e ambiente di lavoro/flessibilità) e un approccio data driven, dove dati sociodemografici, organizzativi, di performance e di contesto vengono riletti in cruscotti di sintesi costantemente aggiornati per guidare le scelte e la rigenerazione continua delle politiche di gestione delle persone. Inoltre, la digitalizzazione grazie alle applicazioni di HR Analytics unite ad analisi approfondite su Big Data relativi alle persone permette di individuare algoritmi e meccanismi innovativi per scegliere strategie e motivare il personale, disegnare le carriere, investire sulle persone e contestualmente   controllarne   i   costi. Infine, fondamentale, l’introduzione di politiche di gestione HR trasparenti, allineate ai valori dell’azienda, eque e trasparenti, condivise con i lavoratori e comunicate anche all’esterno con il fine di una diffusione virtuosa delle buone prassi nel mercato del lavoro”.

Tags : Homepage Lanci